giovedì 13 aprile 2023

LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI T. S. SPIVET

(The young and prodigious T. S. Spivet di Jean-Pierre Jeunet, 2013)

A chi il nome di Jean-Pierre Jeunet non dovesse dire nulla ricordiamo solo che il regista francese, classe 1953, è l'autore de Il favoloso mondo di Amélie, il suo film più conosciuto, ma anche di altre cosucce come Delicatessen (con Marc Caro) e Alien - La clonazione. Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet, che nel titolo italiano allude un pochino e richiama la sintassi del titolo di Amélie (in originale invece è altro), è un film rivolto principalmente a bambini e ragazzi, il suo protagonista è un piccolo ometto di dieci anni interpretato dall'esordiente Kyle Catlett, un bimbo dal volto tenerissimo, e impreziosito da presenze note come quella di Helena Bonham Carter (la mamma del protagonista) e da quelle di alcuni caratteristi dai discreti curriculum come Julian Richings (il camionista) o Harry Standjofski (il poliziotto). Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet è uno di quei film che starebbero bene nel programma del Giffoni Film Festival, uno di quelli che si guardano volentieri in famiglia, con i propri figli, e dalla cui visione si esce soddisfatti nonostante la consapevolezza di non aver assistito di certo a un capolavoro della settima arte ma semplicemente a un prodotto ben confezionato per il pubblico più giovane. Nonostante il target in tenera età, non mancano nel film momenti dove si affrontano aspetti dolorosi come la morte recente di un fratello, un lutto che troverà sfogo sul finale di una vicenda per il resto surreale e abbastanza divertente.

Siamo nel Montana ai tempi nostri, T. S. Spivet (Kyle Catlett) è un bambino con un'intelligenza vivace e molto al di sopra della media che vive in una fattoria circondata dal verde e da animali domestici, il padre (Callum Keith Rennie) è una sorta di cowboy moderno con il quale il piccolo T. S., interessato più ai prodigi scientifici che non alle armi, ha davvero poco in comune. Mamma Clair (Helena Bonham Carter) è una dottoressa con il pallino dell'entomologia, la sorella più grande Gracie (Niamh Wilson) è stufa della vita di provincia e sogna di partecipare a un concorso di bellezza tipo Miss America per poter cambiare vita e magari finire in televisione. La famiglia si troverà a dover convivere con il lutto per la perdita del piccolo Layton (Jakob Davies), fratello gemello di T. S. morto in seguito a un incidente con un'arma da fuoco. Un giorno T. S. viene contattato dall'istituto Smithsonian di Washington che ha ricevuto i progetti loro inviati dallo stesso T. S. per la costruzione di una macchina capace di dimostrare la possibilità del moto perpetuo; allo Smithsonian, inconsapevoli del fatto che questo T. S. Spivet sia un bambino di dieci anni, sono desiderosi di assegnargli un prestigioso premio per la sua invenzione. T. S., facendo credere di agire come portavoce del padre muto, accetta di partecipare alla serata di premiazione e all'insaputa della famiglia partirà per un viaggio avventuroso attraverso i territori americani che porterà il bambino dal Montana a Washington facendogli incontrare sulla sua strada le "meraviglie" dell'immenso continente americano.

Film per ragazzi che tocca anche alcuni temi adulti senza però appesantirli troppo o approfondirli oltremodo; il nocciolo del film sta nel viaggio avventuroso del piccolo protagonista lungo il quale lo stesso si troverà a confrontarsi con personaggi improbabili, a volte positivi, a volte meno, sempre abbastanza surreali (il camionista che lo accompagna a Washington senza farsi mezza domanda sul fatto che i genitori possano essere preoccupati per lui). L'opera di Jeunet è da prendere con la giusta dose di tenerezza tenendo ben presente come questa sia rivolta principalmente ai ragazzi, valutandolo con questo spirito Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet si può ritenere un film riuscito, apprezzabile anche dal punto di vista formale. Colpiscono l'occhio i colori carichi e netti dei paesaggi così come il vezzo messo in atto dal regista nel sovrapporre alle immagini filmate inserti disegnati a illustrare alcuni passaggi della narrazione; giova anche l'aver indovinato un bel protagonista con la presenza di Kyle Catlett che ispira da subito una certa simpatia, ben più del celebre Young Sheldon con il quale il bambino potrebbe avere dei punti in comune (e anche la narrazione d'ambiente e di contorno ricorda il serial comunque successivo). Il passaggio attraverso il dramma e la paura per l'incosciente avventura di T. S. sarà il viatico per fortificare legami familiari messi a dura prova degli eventi della vita; pur senza essere un film memorabile il film di Jeunet è una buona soluzione per una serata da passare tutti insieme sul divano, magari sotto le coperte.

4 commenti:

  1. L'avevo visto tantissimi anni fa e ammetto di ricordarlo poco, a parte la sensazione di aver visto un film grazioso e particolare ma, nonostante ciò, un po' derivativo e "debitore" dei successi di Amelie e Wes Anderson.

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    1. Si, probabilmente un po' derivativo ma al suo pubblico, i ragazzi più giovani, credo poco importi.

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  2. Visto molti anni fa e ricordo ancora con piacere, davvero carino ;)

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    1. Si, un film molto valido soprattutto per il pubblico giovane.

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