(The killing di Stanley Kubrick, 1956)
Ci sono dei bellimbusti che per tirare a campare altro non sanno fare che andare a rubare. Un degno rappresentante di questa categoria così sfruttata dal cinema è sicuramente Sterling Hayden. L’aveva già dimostrato in Giungla d’asfalto di John Huston (1950) e ne dà conferma in questo Rapina a mano armata sei anni dopo.
Hayden organizza un piano per alleggerire l’ippodromo di Long Island dell’incasso di un’intera giornata. Della partita anche un finanziatore (delle spese da affrontare ci sono sempre), il basista all'interno dell’ippodromo, un paio di brutti ceffi incaricati di creare dei diversivi, il poliziotto corrotto e l’immancabile donna fatale. Se non sono elementi classici questi.
La costruzione del film è semplice ma non lineare. Gli spettatori hanno la possibilità di seguire i vari elementi del gruppo mentre compiono le azioni necessarie affinché il piano da seguire arrivi a conclusione senza intoppi. Kubrick ci mostra i fatti in ordine non cronologico ma saltando avanti e indietro nel tempo.
Il linguaggio usato dai personaggi è quello old style della scuola dei duri. Alcune battute te le aspetti ma ti ritrovi comunque a sorridere soddisfatto. Bene, ora se vogliamo trasportare il tutto ai giorni nostri otteniamo film come Le Iene o Pulp Fiction di Tarantino. Gli elementi sono gli stessi, rivitalizzati e resi moderni e appetibili per gli spettatori odierni. I film sopra citati del grande Quentin sono assolutamente debitori del noir classico, lo hanno reinterpretato, rinnovato, arricchito con dialoghi e personaggi brillanti o grotteschi e si sono trasformati a loro volta in capolavori moderni. Guardate Giungla d’asfalto e Rapina a mano armata e poi Le Iene e Pulp Fiction; avrete una strana (e piacevole) sensazione di Ritorno al futuro.
E bravo La Firma Cangiante!
RispondiEliminaRapina a Mano Armata è molto bello...prima delle Iene, se vogliamo. Poi, dopo, Killing Zoe, sempre sul tema della rapina. Regia di Roger Avary. Interessante e molto allucinato.
Zio Robbo
Devo vederlo questo "Killing Zoe", ne parliamo da tempo ma ancora non mi è capitata l'occasione di guardarlo. Stessa cosa per "Una vita al massimo".
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