Non sono mai stato un grande fan della saga di James Bond, non ho mai letto un libro di Ian Fleming e non mi sono mai strappato i capelli per le gesta dell’ormai mitico agente segreto al servizio di Sua Maestà.
In passato, grazie a uno di quei cicli tematici proposti da mamma RAI, mi ero guardato tutti i film sul personaggio interpretati da Sean Connery. Come ciliegina sulla torta ne aggiunsi anche uno di quelli di Pierce Brosnan.
In linea generale mi colpì la spiccata eleganza dello scozzese rispetto a quella dell’irlandese (nulla da dire neanche per lui, per carità), la difficoltà a tener desta l’attenzione sulla trama e una serie di scene ben congeniate.
Nel complesso però arrivavo ai titoli di coda in preda alla noia.
Nel 2006 l’agente segreto viene rilanciato grazie alla pellicola Casinò Royale e al volto di Daniel Craig. Ricordo ancora le polemiche riguardanti la scelta dell’attore da molti considerato inadatto al ruolo. Inadatto o meno, Craig è il primo James Bond che è riuscito a divertirmi in maniera completa. Un Bond più enigmatico, più duro, un agente che non bada alle buone maniere. Scene d’azione girate benissimo e sempre coinvolgenti. Un’americanata? Certo che sì, ma di quelle fatte per bene, anche in quello bisogna essere maestri. La trama chi se la ricorda più.
Con questo seguito va a segno anche il secondo colpo. A onor del vero il primo episodio mi aveva divertito decisamente di più ma anche questo Quantum of solace non è niente male.
Il film prende le mosse ipoteticamente subito dopo la conclusione del primo capitolo, Vesper è morta e Bond in preda a un intimo dolore. Si sente tradito, soffre e il fantasma di Vesper sarà presente per tutta la pellicola durante la quale Bond elaborerà il suo lutto.
Il resto è tutta azione (anche qui strepitosa), intrighi, donne pericolose, fantomatiche organizzazioni e tutti i classici elementi di una storia di 007. Mancano le trovate sopra le righe come i gadget strampalati e le auto superaccessoriate.
Da un tradimento si passa a banconote rubate, da queste a un documento e a una donna in cerca di vendetta da qui all’organizzazione criminale e via discorrendo....
Siena, Londra, Bolivia, Austria, Talamone, tra un inseguimento e l’altro, alcuni volti noti come quello di Giannini, esplosioni esagerate la trama si dipana.
Chi conosce il personaggio sa già cosa aspettarsi. Per quel che mi riguarda la cura Craig ha funzionato. Certo nel primo episodio c'era Eva Green che dava quel tocco di classe in più ma anche con questo secondo episodio ci si diverte parecchio.
Nessun commento:
Posta un commento