Puntate precedenti
Il 1950 fu l'ultimo anno in cui
Martin Goodman pubblicò fumetti di vario genere sotto l'etichetta
Timely Publications (che presentavano di già il bollino
Marvel Comics in copertina). Infatti dal novembre dell'anno successivo il globo della
Atlas Comics sostituirà i vecchi loghi dando vita alla nuova era della casa editrice.
Si chiude anche la
Golden Age del fumetto supereroico con il mese di febbraio. Dopo l'abbandono delle pagine a fumetti da parte di
Namor, della
Torcia e degli altri eroi in calzamaglia giunge il momento dei saluti finali anche per
Captain America's Comics che negli ultimi due numeri di vita editoriale si trasforma in
Captain America's Weir Tales, un'antologico che chiude con il numero 75 nel quale non v'è più traccia di supereroi.
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Cap. America's Weird Tales 75, cover Gene Colan |
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Cap. America's Weird Tales 74, cover Al Avison |
Tralasciando i vari cambi di nome e di rotta che coinvolsero le varie testate solo per una manciata di numeri andiamo a vedere come si mosse la
Timely per quel che riguarda il 1950. Il trend ormai era la diversificazione dei generi, produrre fumetti tentando di accontentare un pubblico il più vasto possibile. L'anno precedente c'era stata una vera e propria invasione di fumetti rosa rivolti al pubblico femminile (e ai maschietti che fantasticavano sulle curve femminili rese al meglio dalla maestria di alcuni disegnatori).
La più longeva delle serie rosa nata nel 1951 è
My Friend Irma che riprende un piglio più umoristico e meno serioso. Uscita per un paio di numeri come
My Diary, la serie resistette nelle edicole per ben 48 numeri. Tra gli autori
Dan DeCarlo artefice anche della cover del numero d'esordio, il terzo in questo caso. Passaggio fugace invece per
Cindy Smith che passerà in breve a presentare storie sul crimine, uno dei filoni di maggior successo del periodo. Più consistente la produzione dedicata a
Hedy De Vine che vedrà trasformare l'albo omonimo in
Hedy of Hollywood Comics per almeno una quindicina di uscite (che all'epoca era già un discreto traguardo).
Praticamente assenti nuovi lanci nel genere umoristico fatta eccezione per
It's a Duck Life che conterà comunque meno di una decina d'uscite.
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My Friend Irma 3 (Giu. '50), cover Dan DeCarlo |
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Cindy Smith 39 (Mag. '50), cover Louise Altson (?) |
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Hedy of Hollywood 36 (Feb. '50), art. sconosc. |
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It's a Duck Life 4 (Nov. '50), artista sconosciuto |
Continua anche la produzione di fumetti western con una gestione delle testate decisamente caotica. Spariscono
Reno Brown Hollywood's Greatest Cowgirl,
Western Winners e
Whip Wilson sostituite rispettivamente da
Apache Kid,
Black Rider e
The Gunhawk. Soppiantò ben due testate invece
Two Gun Western che iniziò la sua corsa con il quinto numero sostituendo sia
My Love che
Casey: Crime Photographer.
Una ventina di numeri per
Apache Kid che conterà su contributi di
Mike Sekowski,
Syd Shores e
Joe Maneely, altrettanti per
Black Rider, meno di una decina per le altre due testate.
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Apache Kid 53 (rin. 1) di Joe Maneely (Dic. '50) |
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Cover di Black Rider 8 (Mar. '50) |
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The Gunhawk 12 (Nov. '50), cover di Joe Maneely |
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Two Gun Western 5 (Nov. '50), di John Buscema |
E' il genere
Crime a farla da padrone in questi mesi, uno dei filoni che, insieme all'horror, diede il via alle proteste dei benpensanti, delle associazioni cattoliche e di quel tal
Wertham che tanto contribuì a far danno negli anni a venire costringendo le case editrici a sottoporsi a un codice di autoregolamentazione che distrusse quasi integralmente la creatività del settore.
Tutte della seconda metà dell'anno le nuove proposte criminose in casa
Timely: si parte in agosto trasformando
Willie Comics in
Crime Cases Comics. In settembre le proposte furono due: ci lascia
Cindy Smith per
Crime can't win con il numero 41 (rinumerato 1 in seguito),
Spy Cases sostituisce invece per circa venticinque uscite
The Kellys.
A ottobre parte
Crime Must Lose!, in novembre
Amazing Detective Case che misteriosamente inizia la numerazione dall'albo n. 3 senza che si sappia bene dove rintracciare le prime due uscite. Ultima uscita in dicembre con
Crime Exposed.
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Crime Cases Comics 24, artista sconosciuto |
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Crime Can't Win 41 (1), artista sconosciuto |
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Spy Cases 26, cover di Sol Brodsky |
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Crime Must Lose 4, cover di Al Bellman |
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Amazing Detective Case, cover di Rule/Tuska |
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Crime Exposed 1, artista sconosciuto |
Non mancarono gli albi multigenere e sortite in narrazioni diverse. Vediamone alcune. Per il genere horror si difese bene la collana
Adventures into Terror partita con il numero 43 e in seguito rinumerata con un più canonico 1. La serie proseguì per una trentina di numeri sforando ampiamente l'era
Timely approdando in quella
Atlas.
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Adventures into Terror 1, cover di Russ Heath Jr. |
Per il genere fantascientifico fu lanciata
Journey into Unknown Worlds che sostituì
Teen Comics dal numero 36 (rinumerato 1 in seguito) e che infilò quasi una sessantina di uscite.
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Journey into Unknown Worlds 1, di Russ Heath Jr. |
Meno successo per il genere sportivo e per
Sport Action che uscì dal numero 2 fino al 14 sostituendo l'unica uscita di
Sport Stars. Tra le firme dell'albo
Syd Shores e
Bob Powell.
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Sports Action 2 (Feb. '50), cover di Allen Anderson |
Decisamente meglio la sortita in ambito bellico. Esordio nel dicembre del 1950 per
War Comics, albo che conterà quasi cinquanta uscite.
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War Comics 1 (Dic. '50), artista sconosciuto |
Un paio le riviste più difficili da inquadrare, antologie multigenere.
Young Men ebbe una vita editoriale travagliata esordendo con il numero 4 e cambiando più volte nome in corso d'opera. Verso la fine della sua corsa, che finirà con il numero 28, sulla testata verranno rilanciate nuove avventure di
Cap, della
Torcia Umana e di
Sub Mariner ma sarà un fuoco di paglia, l'esperimento durerà solo quattro numeri.
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Young Men 4 (Giu. '50), cover di Sol Brodsky |
Decisamente simile la sorte di
Men's Adventures. Anche qui l'esordio avviene con il numero 4 e la chiusura con il numero 28. Nelle ultime due uscite verrà tentato anche qui il revival supereroistico con le avventure della
Torcia. Contributi di
Syd Shores e
Carmine Infantino, negli ultimi numeri si vede l'esordio di
Gorilla Man degli
Agenti dell'Atlas.
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Men's Adventures 4 (Ago. '50), cover di Syd Shores |
Unico tentativo di rilancio supereroistico del 1950 è quello ad opera di
Stan Lee che ripropose, in tandem con
Russ Heath Jr., la sua creazione
Marvel Boy. Due i numeri dedicati all'eroe prima di intraprendere strade diverse.
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Marvel Boy 1 (Dic. '50), cover di Russ Heath Jr. |
Continua...
Ragazzo, dovresti seriamente pensare di mettere da parte tutti questi post, non per quell'altro blog, ma per cercare di ampliarli giusto un pelo di più e mettere insieme un libro.
RispondiEliminaHe, scommetto che non ci avevi proprio mai pensato :)
Beh, al libro in effetti non ci ho mai pensato, anche perché la ricerca dovrebbe essere molto più capillare e approfondita e temo di non riuscire a trovarne il tempo anche se la passione c'è :), inoltre mi manca la conoscenza di base sull'argoento, me la sto creando pian pianino.
EliminaDa un po' di tempo la formula di questi Marvel Vintage non mi soddisfa più al 100% (e forse neanche al 70% a dirla tutta). Però odio lasciare le cose incomplete, soprattutto se son cose che mi piacciono, e quindi almeno il prossimo appuntamento avrà la stessa struttura. Con Marvel Vintage 16 si chiuderà l'epoca Timely, dall'appuntamento successivo vorrei cambiare formula e, proprio come suggerivi tu, approfondire meglio qualche cosa. Devo ancora decidere come, scegliere tra un paio di vie da seguire.
Vedrò a breve se la cosa è fattibile in termini di energia residua. Ora inizio a pensarci :)
E comunque, io a questo giro desidererei ardentemente leggere Black Rider e Unknown Worlds :D
RispondiEliminaA me non dispiacerebbero neanche Adventures into terror e qualche antologico :)
EliminaOh, "Red Larabee, The Gunhawke" è uguale a Tex!
RispondiEliminaIn effetti i colori sono i suoi.
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