Per la seconda stagione del serial gli autori ci propongono gli episodi Scandalo a Belgravia (da Uno scandalo in Boemia), I mastini di Baskerville (da Il mastino dei Baskerville) e Le cascate di Reichenbach (da L'ultima avventura).
Nel primo episodio Moffatt e Gatiss (interprete anche di Mycroft Holmes) introducono uno dei personaggi più affascinanti della serie, la bella prostituta di lusso Irene Adler (Lara Pulver) capace di raccogliere una quantità spropositata di informazioni in grado di compromettere l'esistenza di molte persone influenti e potenti. La donna, come il rapporto del tutto particolare e atipico che instaura con Sherlock Holmes (Benedict Cumberbatch), è tratteggiata in maniera meravigliosa diventando un'antagonista (?) capace di tenere testa anche al famigerato, e spesso sopra le righe, Jim Moriarty (Andrew Scott) fine mente criminale in grado di mettere in seria difficoltà Holmes e Watson (Martin Freeman) e rivaleggiare alla pari per intelligenza con il detective di Baker Street. Un'apertura di serie davvero con il botto.
Lara Pulver nella parte di Irene Adler |
Più umana la trasposizione di uno dei racconti più celebri di Conan Doyle. Qui il nome dei Baskerville gode di un'accezione completamente nuova, il talento degli sceneggiatori nell'ammodernare e allo stesso tempo rimanere fedeli alla tradizione è per me fonte di grande ammirazione.
Nel terzo, ultimo e strepitoso episodio arriva al culmine lo scontro tra Sherlock e Moriarty, rimasto sullo sfondo nei due precedenti episodi. Un adattamento carico di tensione per quella che doveva in realtà essere l'ultima avventura di Sherlock Holmes. Le cascate di Reichenbach sono il luogo dove l'Holmes letterario sarebbe dovuto perire proprio in uno scontro con il suo arcinemico. Nella versione televisiva le cascate hanno una valenza per lo più simbolica, ma la tensione dell'opera televisiva supera forse anche quella dell'originale. Scontro finale, come andrà a finire?
Ottime le prove del cast con un Cumberbatch che non fatica a impersonare uno degli esseri viventi più irritanti di sempre, un Freeman trattenuto e solido di importanza vitale per la serie e un Andrew Scott gigione e folle, un talento al servizio di un Moriarty che, se la memoria non mi inganna, dovrebbe risultare completamente inedito per modi e personalità.
Il pensiero sui titoli di coda dell'ultima puntata di questa serie è stato: "devo incominciare subito la terza, ne voglio ancora". Purtroppo le puntate a disposizione sono poche, meglio godersele con un po' di calma. Come ultima cosa segnalo anche il tema musicale di Sherlock che mi è entrato in testa e non se ne vuole più andare.
PS: se vi capita di guardare questa stagione ricordate che c'è un mini-episodio sfizioso di sette minuti circa che funge da prologo e da teaser promozionale per la terza stagione, da vedere solo (mi raccomando) dopo l'ultimo episodio di questa seconda annata.
anche questo è sulla via del recupero...English do it better!!
RispondiEliminaYes, they do!
Eliminasono contenta che anche tu abbia scoperto e amato questa serie straordinaria, la mia preferita in assoluto. è vero, le puntate sono poche e siamo condannati a soffrire tantissimo ( 3 episodi ogni 2 anni ;( ) ma quando arrivano colpiscono nel segno. Il terzo round è molto diverso dai precedenti, ma io l'ho amato anche di più :)
RispondiEliminaCercherò di godermi la terza stagione con la dovuta calma, poi ci consoleremo con altro :)
EliminaNon guardo telefilm dagli anni '80, anche se talvolta so di perdermi autentiche gemme ( vedi breaking Bad9 che poi sono costretto a ricomprarmi in dvd. Di questo ne avevo già sentito parlare benissimo e tu confermi. Mi sa che me lo accatto :)
RispondiEliminaLa serialità in tv ha fatto passi da gigante nell'ultimo decennio, l'unico problema rimane il tempo, come al solito :)
EliminaSherlock è consigliatissimo
È inutile, noi del vecchio continente quando ci impegnamo abbiamo un fascino che i 'mericani si scordano, anche nella fiction!
RispondiEliminaBeh, ora noi del vecchio continente mi sembra esagerato. Proprio noi noi, confronto ai 'merrigani facciamo pettare anche chi non ha il culo, come si suol dire, almeno nella serialità tv. Mentre gli Orfani di Recchioni invece di fare arte fanno cadaveri, noi solitamente in campo televisivo facciamo proprio merda. altro che arte. Salvo Coliandro, Boris, anche Montalbano se vuoi e poco altro. Gli inglesi invece sono proprio su un altro pianeta, dei veri mostri.
EliminaInfatti col noi del vecchio continente volevo salire sul carro degli inglesi, non parlo della nostra misera fiction italica costellata di preti, santi e poliziotti.
RispondiEliminaAnche se, oltre alle serie da te citate, probabilmente si potrebbero aggiungere quella derivata da Romanzo Criminale e Faccia D'Angelo, di ambedue mi dicono un gran bene!
Le potenzialità x fare buoni prodotti ci sono anche in Italia, non è che i nostri sceneggiatori siano più scemi di inglesi e americani. Solo che o scrivi roba x famiglie, commerciale, oppure la pagnotta non la porti a casa.
Mancano le tv in chiaro coraggiose, e infatti sia Romanzo Criminale che Faccia d'Angelo x non parlare di Boris, sono prima passate su paytv.
Insomma, povera Italia anche in questo campo... .
Sono d'accordo, Romanzo Criminale non l'ho citata in quanto ancora non l'ho vista. Faccia D'Angelo invece cos'è? Mai sentita nominare.
EliminaFaccia d'Angelo è una fiction in due puntate sul boss del Brenta, Felice Maniero, cronaca di qualche annetto fà. Il protagonista è Elio Germano, un attore che difficilmente si presta a vaccate. E tra i comprimari ci sono parecchi volti +i-noti di attori che frequentano cinema e tv non banale.
RispondiEliminaDovrebbe meritare... .
+o- noti
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