(Captain America: The first Avenger di Joe Johnston, 2011)
In vista dell'uscita del secondo capitolo delle avventure cinematografiche dedicate all'eroe a stelle e strisce sono andato a recuperarmi questo primo episodio con protagonista Capitan America. Come già mi è capitato altre volte in passato con le produzioni targate Marvel Studios, mi sono trovato di fronte a un buon prodotto, ben confezionato e rispettoso della tradizione del personaggio. Sembra sempre più evidente come il versante cinematografico dedicato agli eroi Marvel sia un po' la gallinella dalle uova d'oro che produce uova dorate apprezzabili però solo per chi è amante duro e puro del genere, diciamo pure che il Batman di Nolan rimane lontano anni luce, qui trovate del sano intrattenimento in salsa supereroistica. Stop. Vi attira? Guardatelo, non ve ne pentirete. Non vi ispira? Lasciate tranquillamente perdere perché non fa per voi.
L'ingresso del Capitano nella famiglia allargata Marvel assemblata per il grande schermo può dirsi riuscito. Il film diretto da Johnston funziona bene pur presentando aspetti positivi e altri meno. Partiamo da questi ultimi. Può essere gusto personale, tutto quello che volete, ma a me questo Chris Evans non dice molto. E' un buon Cap? E' un bravo attore? Non saprei, è uno che non mi fa ne caldo ne freddo, personalmente l'avrei lasciato a interpretare la Torcia Umana e per un ruolo importante come quello di Cap avrei scelto qualcun'altro. Questione costume. Non so, con la maschera e il caschetto questo Capitan America non si può proprio guardare, anche in The Avengers mi sembrava il personaggio meno azzeccato di tutti, paradossalmente Capitan America funziona meglio a volto scoperto. Tolti questi dettagli, non proprio insignificanti, il film funziona, molto buona l'idea di narrare solo gli eventi legati alla vita del Capitano risalenti all'epoca della Seconda Guerra Mondiale limitando l'arrivo del protagonista nell'epoca moderna all'ultima scena del film. Ottime le scenografie e l'atmosfera d'epoca sia per quel che concerne l'America dei '40 sia per quel che concerne l'Europa in guerra. La narrazione ha un bel ritmo ed è ben sviluppata, anche la scelta e la costruzione del villain di turno, il Teschio Rosso interpretato da Hugo Weaving, è ben gestita così come lo sono gli usuali riferimenti al mondo cartaceo dei fumetti Marvel. I fan avranno sicuramente riconosciuto gli Howling Commandos con Dum Dum Dugan (Neal McDonough) e Gabe Jones (Derek Luke), peccato non essere riusciti a incastrare anche il Nick Fury di Samuel Lee Jackson al comando degli stessi. Anche il cast di contorno è come al solito curatissimo con Stanley Tucci nei panni del Dottor Erskine, l'inventore del trattamento per creare il supersoldato, Hayley Atwell a interpretare Peggy Carter (un misto di due personaggi Marvel), il sempre grandissimo Tommy Lee Jones e Sebastian Stan a dar corpo alla storica spalla di Cap Bucky Barnes.
Lo sviluppo, come inevitabile per ogni riduzione cinematografica, presenta delle differenze dalla storia a fumetti del buon Steve Rogers che però non ne tradiscono lo spirito ne inficiano il buon risultato ottenuto in sede di sceneggiatura. Diciamo pure che tra i vari esiti ottenuti dai cinecomics questo Capitan America - Il primo Vendicatore si colloca in una fascia qualitativa medio alta.
Non mi è dispiaciuto. Ma ho trovato il secondo ancora più piacevole.
RispondiEliminaIo l'ho trovato di una mediocrità disarmante, con una regia scialba e un protagonista con nemmeno un decimo del carisma di Cap.
RispondiEliminaVisto tempo fa. Non mi era dispiaciuto. Onesto. (che detto così... :)
RispondiEliminaRisposta collettiva: credo che in questo tipo di film, più che in altri forse, tutto si riduca a una questione di aspettative (con qualche eccezione magari). Dai film Marvel io mi aspetto un giocattolone, un po' di divertimento e intrattenimento ben realizzato. Capitan America devo dire che non mi ha deluso, con queste aspettative la definizione di Luigi, onesto, calza a pennello, ci ho trovato più o meno quel che mi aspettavo. Cap è un personaggio più carismatico di quello trasportato su pellicola? Certo, ma qui c'è Chris Evans a interpretarlo che ha lo stesso carisma di una delle piastrelle del mio bagno, alla regia Johnston, non è che potessimo aspettarci gli esiti ottenuti da Nolan e Bale. Con queste premesse a me sembra che il film regga bene e superi di livello altre produzioni Marvel Studios, non è andata male quindi, anzi.
RispondiEliminaSolito discorso che vale anche x il cinema "non di supereroi". Se dietro la cinepresa e/o alla sceneggiatura c'è un Nolan, un Raimi o un Synger si può vedere qualcosa d'interessante. Se c'è un onesto mestierante pagato x fare un film "onesto" e niente più, sarà difficile vedere capolavori. Io personalmente, queste pellicole, a meno che non esca qualcosa dedicato a un fumetto da me particolarmente amato, tendo a evitarle al cinema x poi magari recuperarle in prestito in biblioteca tra gli allegati ai settimanali... . In periodo di "tagli" non è certo il più grande dei sacrifici.
RispondiEliminaAssolutamente, a me capita di vederne qualcuno in più al cinema perché ho un amico abbastanza appassionato anche lui del genere e si va in compagnia. Al momento attendo sorprese dal prossimo X-Men e mi incuriosiscono parecchio i Guardiani della Galassia. Vedremo...
EliminaIo vorrei finalmente vedere "Preacher".
RispondiEliminaSecondo me uno come Rodriguez (senza scomodare Tarantino) ne potrebbe tirar fuori un bel filmazzo!
Tieniti perché sembra in produzione (o in fase di scrittura, non so bene) una serie tv dedicata al predicatore di Ennis!
RispondiEliminaGià, già, ho letto che Sam Mendes, fan di Ennis, voleva portarlo al cinema ma poi ci ha rinunciato caldeggiandone una versione serie-tv. Magari, se ha avuto successo The Walking Dead, che su carta trovo non proprio scoppiettante e a volte quasi noioso, figurati cosa può fare un bravo seneggiatore/regista con personaggi come Cassidy, Il Santo degli Assassini e via dicendo?
RispondiEliminaTutto va a gusti, come ben sai io non impazzisco per la maggior parte delle cose scritte da Ennis, ammetto che una buona parte di Preacher, sicuramente la sua opera migliore, era divertente, dissacrante e innovativa. Invece trovo godibilissimo The Walking Dead anche su carta, in alcuni passaggi più che nella serie TV.
EliminaDi Walking Dead sto leggendo il secondo volumone compendium, devo dire che già come x il primo faccio fatica ad andare avanti, mi sembra che alcune situazioni si ripetano all'infinito e x molte pagine spesso non accade proprio niente... .
RispondiEliminaInsomma, visto l'enorme successo della serie tv, gli sceneggiatori/registi devono essere riusciti a realizzare una sintesi e una incisività che spesso il fumetto non ha... .
Io ho trovato un po' di calo solo negli episodi successivi all'uscita dalla prigione, per il resto la serie mi è piaciuta davvero molto, forse leggendola tutta insieme si ha l'effetto indigestione :)
EliminaSì, sicuramente leggendolo di seguito ti rendi più conto dei difetti (ma x alcuni potrebbero essere dei pregi) di questa serie.
RispondiEliminaLeggo che è in cantiere un film su Deadpool... . Ecco, la scelta di quel bamboccione di Ryan Reynolds (Lanterna Verde, disastroso) come protagonista mi inquieta, ma visto che sarà un progetto "rated", vietato ai minori di..., mi aspetto tanta simpatica furia iconoclasta! ;-)
Ah, pure Deadpool? Ora siamo proprio al completo :)
EliminaReynolds l'ha già interpretato nel primo film dedicato a Wolverine
Qual era, Wolverine le origini? Non me lo ricordo... .
RispondiEliminaDevo dire che l'unica cosa che mi fa leggere ancora qualche fumetto di supereroi è proprio il coraggio di qualche sceneggiatore che prova strade non battute, a volte anche dissacranti.
Altrimenti di sa/e-ghe classiche non so che farmene, non avendo l'occhio x apprezzare il virtuosismo dei disegni, li evito.
Non potendo pretendere ogni volta un Watchmen però almeno qualcosa come Invincible oppure certe storie, devianti appunto, alla Deadpool o alla Ennis. Quest'ultimo poi, sarà anche un fascistoide, ma quando vuole sa scrivere e bene, anche cose un pò + serie (vedi le cose sulla seconda guerra mondiale) oppure un pulp, che nei momenti migliori non annoia mai.