Detto questo ho trovato questa terza stagione, pur molto valida, un pelo meno riuscita dell'eccezionale annata precedente. Nonostante possa sembrare meno importante rispetto agli altri due per narrazione filologica, la vera perla della terza stagione è il secondo episodio, Il segno dei tre, nel quale assistiamo al matrimonio di John (Martin Freeman) e Mary (Amanda Abbington) e agli exploit di Sherlock (Benedict Cumberbatch) in qualità di testimone di nozze. Oltre al divertimento offerto da un sociopatico costretto a parlare in pubblico durante un'occasione così importante, più che il caso in se è qui sviluppato in maniera incantevole l'ambiguo rapporto di grandissima amicizia che lega l'investigatore di Baker street al dottor Watson. Interpreti splendidi, credibili nonostante l'insensatezza caratteriale di uno di loro, capaci di commuovere nella resa di uno dei sentimenti più nobili al mondo. Un episodio atipico che strappa applausi a scena aperta.
Più convenzionali il primo e il terzo episodio della stagione (La casa vuota e L'ultimo giuramento). Dopo il cliffhanger mozzafiato della stagione precedente che, benché risaputo, creava un'enorme aspettativa nello spettatore, mi sarei aspettato un avvio di stagione altrettanto scoppiettante. La casa vuota si rivela episodio sempre di ottimo livello ma che in qualche modo non soddisfa in pieno tutte le aspettative lasciando un pizzico di amaro in bocca. Giusto un retrogusto magari. Invece nel terzo episodio il duo investigativo si trova a dover affrontare un temibile avversario, Augustus Magnussen, personaggio temibile che sfrutta però caratteristiche narrative già viste nella stagione precedente (la gestione di informazioni ai massimi livelli come già faceva la Adler) nonostante risulti molto diverso dal suo predecessore. Pesa infine l'assenza della carismatica minaccia impersonificata da quel folletto malefico che è Jim Moriarty interpretato nelle precedenti stagioni dal presumibilmente talentuoso e psicopatico Andrew Scott.
In fin dei conti con Sherlock si va sul sicuro, la speranza è che ora Moffat si concentri al meglio sulla nuova stagione di Doctor Who che al momento non gode ancora di una data ufficiale di messa in onda. Attendiamo fiduciosi.
Questa serie è in lista visione da una vita. Ho visto solo i primissimi episodi e mi era anche piaciuta. E pensare che mi sembra di averli visti ieri, mentre sono già alla terza stagione. Ho dei tempi tutti miei, prorio.
RispondiEliminaStraconsigliata, scritta benissimo, poi ogni stagione è composta di soli tre episodi quindi... fai te :)
Eliminanon l'ho mai vista.
RispondiEliminasul filone di sir conan doyle ho visto "elementary", che mi è parecchio piaciuta!
Anche Elementary mi incuriosiva parecchio però quella a me manca.
EliminaCiao!
RispondiEliminaIo ho adorato le prime due stagioni di Sherlock, la terza non l'ho trovata altrettanto valida né all'altezza delle precedenti, anzi, a tratti mi sono annoiata a morte!! Non me ne vogliano i fan! Spero in un ritorno scoppiettante per la quarta stagione :-) e spero che il lavoro di Moffat su DW torni a splendere, perché, per quanto mi riguarda, negli ultimi tempi ha lasciato davvero a desiderare!
Un abbraccio
Le ultime stagioni scritte da Moffat (Doctor Who solo in parte) sui due serial sono effettivamente in calo rispetto alle precedenti. Se l'ultima stagione diDoctor Who l'ho trovata a tratti deludente, questa di Sherlock è soltanto un po' meno bella delle altre, rimane comunque un bel serial Tv al di sopra della media (della media di quel che riesco a guardare io almeno) :)
EliminaNe ho sentito parlare benissimo, anche da te, ma ancora non sono riuscito a trovare la serie in dvd...uff
RispondiEliminaNon so se i Dvd sono già usciti o se non si trovino, qualche amico che te la possa prestare?
RispondiEliminaPensa. Io nemmeno lo sapevo di questa cosa delle stagione brevissime. Oh, vuol dire che finalmente sono riuscito a vedere una stagione "intera" di qualcosa :)
RispondiEliminaBon, vai con la seconda serie allora :)
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