mercoledì 22 giugno 2016

X-MEN: APOCALISSE

(X-Men: Apocalypse di Brian Singer, 2016)

Come ormai sanno anche i muri, i Marvel Studios non posseggono i diritti per lo sfruttamento cinematografico dei personaggi legati al brand degli X-Men e più in generale dei mutanti. Questi appartengono alla 20th Century Fox che con i pupilli di Xavier ha trovato un piccola (ma neanche poi tanto) gallina dalle uova d'oro, motivo per cui nulla lascia pensare che la chiusura di questa nuova trilogia sia effettivamente una chiusura, tanto che trapelano già rumors su una possibile saga ispirata al ciclo della Fenice Nera ambientata negli anni '90. Insomma, pare proprio che si continui.

Tutto sommato la cosa non può che farmi piacere, da fan storico e lettore ultra decennale di questi personaggi, vederli su grande schermo è sempre un piacere. C'è da ammettere che ormai, con nove film sul groppone tra gruppo principale e quelli dedicati a Wolverine (senza contare Deadpool), si inizia a fare un po' di fatica a star dietro alle imprese degli uomini X tra salti temporali, rilanci e incongruenze tra un film e l'altro. Inoltre cosa assolutamente da non fare è quella di tentare di raccapezzarsi facendo improbabili paralleli tra la versione cartacea di tutti i personaggi legati agli X-Men e le rispettive controparti cinematografiche. Lasciate perdere, potreste giocarvici la sanità mentale, non ne vale la pena.

Gli universi cinematografici vanno presi un po' così, in modo da poterne godere appieno, soprattutto per quel che riguarda gli X-Men. Le carte sono completamente scombinate, tempi che non corrispondono, età che non corrispondono, eventi che non corrispondono, lasciamo pure perdere. Se per voi queste differenze costituiscono un ostacolo insormontabile, il mio consiglio è quello di lasciar perdere gli X-Men al cinema.

In questo X-Men: Apocalisse si trovano pregi e difetti già riscontrati in altre pellicole dedicate al gruppo. La nota stonata è il poco spazio e di conseguenza lo scarso approfondimento psicologico riservato ad alcuni personaggi anche storici della saga. È inevitabile quando i characters in campo sono così numerosi, però vedere un personaggio come Psylocke (Olivia Munn) messo in scena giusto per far comparire un bel paio di gambe in spandex in più nel film non sembra la scelta più azzeccata (o forse sì se vediamo la cosa da un'altra angolazione). Ancora una volta Tempesta (Alexandra Shipp) sembra non avere il giusto spazio, Jubilee (Lana Condor) è solo tappezzeria, Angelo (Ben Hardy) è semplicemente sbagliato e Wolverine (Hugh Jackman) pare inserito a fini pubblicitari (in realtà probabilmente è proprio così).


Il villain di turno, Apocalisse (un irriconoscibile Oscar Isaac), pur monodimensionale e neanche lontanamente vicino al carisma di un Magneto (Michael Fassbender), garantisce però un tono epico alla vicenda molto marcato, la sensazione di minaccia incombente è palpabile e riesce a riempire bene le due ore e venti di film che passano senza annoiare e regalando diverse sequenze accattivanti dove la migliore è probabilmente (di nuovo) quella al ralenty dedicata all'entrata in azione di Quicksilver (Evan Peters), tra i personaggi migliori e più simpatici del fim, un mezzo miracolo se pensiamo che solitamente Pietro ha la simpatia innata di un brufolo sul culo, un po' come Namor tanto per dirne uno.

Purtroppo con l'eccezione di Xavier (James McAvoy), Magneto e Mystica (Jennifer Lawrence che continua a non piacermi molto nella parte), anche gli altri X-Men che prendono parte attivamente alla vicenda sono ancora solo abbozzati e parliamo di grossi calibri come Jean Grey (Sophie Turner), Ciclope (Tye Sheridan) o Bestia (Nicholas Hoult).

Molto ben inscenato invece il contesto d'epoca e questa volta siamo negli anni '80 di Reagan, di Pac Man, degli Eurythmics, di Guerre Stellari e di Nightcrawler vestito come Michael Jackson in Thriller. Ottima la colonna sonora a supporto che sfoggia anche una The four horsemen dei Metallica mai più azzeccata al contesto.


Nel complesso il film, difettucci e caratterizzazioni deboli a parte, risulta comunque divertente e si guarda con piacere, alla fine la trama volge comunque verso una chiusura del cerchio, un cerchio che probabilmente non avrà una circonferenza perfetta ma che non lascia troppi rimpianti. Tutto sommato il pregio del lavoro di Singer è quello di aver saputo cogliere lo spirito degli X-Men, in fondo questo è tutto ciò che conta, differenze e scostamenti e le critiche che questi smuovono lasciano il tempo che trovano.

8 commenti:

  1. Mi ci ha trascinato a vederlo un amico e non mi è dispiaciuto, anzi.
    Giusto qualche miscasting per Psylocke (è asiatica, giusto?) e Jean Grey, che non ha certo il Physique du role!

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    1. Non è dispiaciuto neanche a me e s', ora Psylocke è asiatica ma una volta...

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  2. In uno one shot dedicato alla squadra Excalibur dei primi anni novanta del secolo scorso , Kurt Wagner aveva i ricci liquidi dello Jacko che cantava Bad e Dirty Diana.
    Ne parlavo proprio qualche giorno fa con il mio amico ed ex-allievo Bryan. Mi ha detto - forse mi stava prendendo per il lato B ed una conversazione telefonica non è ideale x capire se stava faccendo una faccetta buffa - che tutto è nato dal suo cognome -Singer - e dal fatto che avrebbe tanto ma tanto voluto girare il primo Mutant Musical Masterpiece ( sic ). Ecco quindi un Jacko /Nightcrawler ed un Lou Reed / Apocalypse ed un Dave Bowie / Angel. Tre Allegri Ragazzi Morti direbbe il mio amico ed ex allievo Dave Toffolo.
    Lo script originale - intendo la traccia del suo MMM - prevedeva un Apocalisse che si perdeva per il lato selvaggio alla ricerca del giorno perfetto sognando di camminare sulla luna e di amare l'alieno.
    Secondo la major, la trama di Bryan era il modo migliore per affossare la saga e riconsegnare i mutanti alla Dizmarva e quindi il Singer ha seguito tutto un altro spartito. So goes life.

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    1. Grande Crepa, ottimo intervento musical cinematografico. I tre allegri (?) ragazzi morti e i quattro cavalieri dell'Apocalisse. Niente male.

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  3. Sai... Sono molto critico con la saga cinematografica degli X-Men. Ho sempre pensato che la Fox abbia fatto troppi pastrocchi di continuity. In "Giorni di un Futuro Passato" erano riusciti ad aggiustare tutto (con tanta furbizia). Ma qui hanno rifatto di nuovo gli ennesimi casini.
    Poi l'ho trovato molto giù di tono, nonostante i buoni spunti. Ancor peggio non capisco dove vogliano arrivare. In conclusione: non lo considero un brutto film, mi ha intrattenuto in sala... Ma in certo senso mi ha deluso. Perchè mi aspettavo quel salto di qualità in più :I

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    1. È vero che il film precedente presentava una chiusura del cerchio qui rimessa in discussione, il perché a mio avviso è presto detto, ricollegandomi a quel che dici anche tu, secondo me non vogliono andare da nessuna parte ma continuare a fare film (secondo me con impegno, poi ne usciranno di buoni e di meno buoni) per continuare a far soldi. Finché il filone garantirà incassi vantaggiosi si andrà avanti, in anni e anni di storie a fumetti gli spunti non mancano di certo. La Fox a mio avviso non sta facendo male con gli X-Men, un ulteriore salto di qualità potrebbe però vedersi probabilmente con il ritorno dei diritti ai Marvel Studios.

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  4. Mi associo a coloro che pensano che questo sia un capitolo minore rispetto agli altri, sempre sulla base dei Marvel. Per quanto a me nonostante tutto piacciano sempre e in particolar modo mi sono sempre stati a cuore gli X-Men, questo purtroppo non mi ha pienamente convinta, sa di ridondante, il cattivo non aveva carisma e la scena finale del combattimento è a dir poco pietosa.

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    1. Il discorso sui film Marvel presi in generale è complicato, gli X-Men fanno storia a sé (Fox), il resto dei personaggi sono gestiti dai Marvel Studios in maniera diversa (e a mio avviso sono quelli che lavorano meglio), per Spidey e F4 il discorso è ancora diverso. Generalizzare è difficile con questa pluralità di approcci. Poi sono d'accordo sul fatto che Apocalisse non sia il film sugli X-Men meglio riuscito, però non mi è dispiaciuto guardarlo pur con tutti i suoi difettucci.

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