lunedì 4 febbraio 2019

UFFICIALE E GENTILUOMO

(An officier and a gentlemen di Taylor Hackford, 1982)

Favola romantica che racchiude in sé numerosi altri aspetti, garantiti dall'ambientazione militare, dai legami amicali, dai sempre complessi e dolorosi rapporti familiari fino ad arrivare ai tentativi di affrancarsi e migliorare una condizione sociale impantanata nel proletariato più duro e faticoso. Nel ricordo di quello che è stato uno dei film simbolo dei primi anni Ottanta, ripreso poco più avanti dal forse ancor più noto Top Gun che in qualche modo ne ricalca diversi schemi, è facile riportare alla luce solo la storia romantica tra un giovane e affascinante Richard Gere e un'accattivante Debra Winger, forse ci si ricorda la scena di sesso per quegli anni audace, al limite il fascino giovanile e sexy dei due protagonisti. Nel suo complesso Ufficiale e gentiluomo è un bel film che non vive di solo romanticismo, aspetto comunque ben dosato e che si lascia apprezzare; la costruzione della vicenda è infatti ben realizzata, poi sarà che gli anni passano per tutti, che un certo tipo di emozioni non si dimenticano mai e che in età adulta magari se ne sente un poco la mancanza, alla fine questo lato romantico finisce per non dispiacerci affatto, risultando un valore aggiunto piuttosto che la tanto vituperata colata di miele sulla relazione tra due protagonisti. Indubbiamente Richard Gere, attore che non ho mai apprezzato in maniera particolare, è qui al massimo della sua forma (non solo fisica), regala una bella prova d'attore nei panni di un ragazzo con un passato difficile alle spalle e discretamente tormentato. In contrapposizione il ruolo di David Keith, giovane ben instradato, proveniente dalla classica famiglia americana tutta Dio e Patria che si rivelerà essere tormentato ancor più del suo amico ribelle. I rapporti tra compagni di corso, quello per diventare ufficiali e piloti della Marina degli Stati Uniti d'America, sono egualitari se non ancor più importanti e interessanti di quelli sentimentali tra Gere e la Winger o quello tra Keith e Lisa Blount, che avrà conseguenze ben più rimarchevoli di quelle che solitamente propone la classica storia d'amore coronata dal lieto fine (proprio quella tra Gere e la Winger ad esempio).


Zack Mayo (Richard Gere), orfano di madre, è cresciuto lontano dal padre (Robert Loggia), un uomo arruolato in marina che conduce una vita sregolata e al quale Zack si ricongiungerà da adolescente. Una volta adulto, privo di un vero scopo nella vita, Zack decide di intraprendere il percorso per diventare ufficiale e pilota della Marina Militare, un percorso duro della cui riuscita nemmeno il padre di Zack ha fiducia. Al campo d'addestramento Zack si imbatte nel tostissimo Sergente Foley (Louis Gossett Jr.) e in una serie di compagni tra i quali troverà un legame profondo con Sid Worley (David Keith). Oltre agli insulti e alle reprimende note nell'ambiente militare, Foley fornisce ai suoi uomini un singolare consiglio, qualcosa che suona come "guardatevi dalle belle fanciulle che lavorano nella cartiera qui accanto, sembrano belle, dolci e disponibili ma non aspettano altro che un principe azzurro travestito da idiota in divisa che le salvi dalla loro vita miserabile, a costo di farsi ingravidare per incastrarvi". Tra le dolci fanciulle in questione ci sono Paula (Debra Winger) e Lynette (Lisa Blount) che metteranno gli occhi addosso proprio a Zack e Sid.


Ufficiale e gentiluomo è un mix ben dosato di sentimento e dramma, il contesto operaio al quale i protagonisti (le donne soprattutto) sono addentro rende il film, che mantiene comunque l'anima della favola a lieto fine, più concreto, reale e per alcuni versi anche più duro di quel che ci si potrebbe aspettare vista la fama che il film stesso si è creato. Poi che questo rimanga uno di quei film lungo i quali si tifa per l'amore tra i due protagonisti, per vederli avvinti l'uno all'altra sulla scena finale, beh... questo è un altro paio di maniche. Il film si portò a casa due premi Oscar, uno per il miglior attore non protagonista per Luois Gossett Jr. e quello per la miglior canzone per Up where we belong. Contando che dall'uscita del film sono passati più di trentacinque anni (sigh!) la tenuta dell'opera rimane sorprendentemente molto buona.

4 commenti:

  1. Mi hai citato “Top Gun”, ma ricordo che la prima (ed anche unica) volta che ho visto questo film, nelle parti militari con Louis Gossett Jr. ci ho visto dei momenti che mi sembravano presi di peso da “Full Metal Jacket”, che però è successivo. Avrò avuto delle Kubrick-visioni? In ogni caso resta un vero classico. Cheers!

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    1. Sia "Full metal" che "Top Gun" sono successivi a questo film, se pensiamo alle scene d'addestramento forse potremmo trovare di simili anche in "Gunny" e in chissà in quanti altri film... come impostazione e spessore questo film è sicuramente più vicino a Top Gun che non a Kubrik :) Comunque vale la pena.

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