(Spider-Man: Into the Spider-Verse di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, 2018)
Per chi ha un po' di confidenza con i comics americani e con il mondo a fumetti dei supereroi sa bene che la trama di Spider-Man: Un nuovo universo non ha poi nulla di davvero nuovo e originale, nella sua concezione come nello sviluppo, quello che rende il film diverso dai suoi simili in live action, oltre alle tecniche di realizzazione che, quelle sì, risultano davvero originali, fresche e hanno il sapore di una gradita ventata di nuovo, è proprio la volontà di mantenere un legame molto forte con il suo medium d'origine, il fumetto, quello che ancor oggi la maggior parte degli spettatori dei vari cinecomics snobba e guarda con sufficienza. In questo senso il film di Persichetti e soci sarà una vera gioia per i Marvel fan e in generale per gli amanti della Nona Arte, l'impianto visivo infatti unisce il dinamismo e i ritmi dei film di supereroi a un'estetica modernissima ma che recupera numerose delle caratteristiche proprie della carta stampata in un'amalgama altamente funzionale e a tutti gli effetti sorprendente.
Miles Morales vive a Brooklyn, suo padre fa il poliziotto e vuole che il figlio frequenti un college prestigioso, ma Miles vorrebbe rimanere nel quartiere, dedicarsi all'arte dei graffiti, seguire i suoi desideri senza dover essere forzato dalle aspettative del genitore, magari passando un po' di tempo con il suo adorato zio Aaron. Miles è anche un fan di Spider-Man, ovviamente inviso al padre per via del suo essere un vigilante. Durante una sortita nelle gallerie della metro in cerca di uno spazio per realizzare dei graffiti Miles viene punto da una ragno geneticamente modificato, acquisisce così poteri simili (ma non uguali) a quelli di Spider-Man compresi una sorta di tocco velenoso e la capacità di diventare invisibile in determinate situazioni. Nello stesso luogo qualche tempo dopo il ragazzo si imbatterà nelle macchinazioni di Kingpin che tramite un acceleratore di particelle sta cercando di accedere a un universo parallelo nella speranza di poter incontrare ancora una volta la sua defunta moglie Vanessa e suo figlio Richard. Nello scontro che ne seguirà, al quale prenderà parte anche Spider-Man/Peter Parker, l'acceleratore di particelle aprirà un ponte verso nuovi universi dai quali confluiranno diverse versioni di Spider-Man: Lo Spider-Man/Peter Parker di un altro universo (quello degli storici fumetti), un uomo sconfitto e sfiduciato, divorziato da MJ e con l'autostima distrutta, Spider-Gwen, uno Spider-Man Noir uscito da una sorta di realtà hard boiled, Peni Parker che sembra arrivare da un manga con tanto di mecha al seguito e Peter Porker, Spider-Ham, lo Spider-Man maiale. Questi strani elementi dovranno collaborare e farsi forza l'un l'altro ognuno per trovare il suo posto nel mondo e tutti per sconfiggere la minaccia messa in moto da Kingpin e dai suoi alleati (Lapide, lo Scorpione, Goblin, Octopus).
Sorvolando sulla trama che comunque gode di una buona dose di ironia, meccaniche proprie delle serie a fumetti, personaggi indovinati e il giusto messaggio educativo e di fiducia rivolto agli spettatori più giovani, quello che realmente funziona alla grande in Spider-Man: Un nuovo universo è la realizzazione tecnica. Si mescolano le tecniche d'animazione più moderne, senza mai dare l'impressione di trovarsi di fronte ad effetti invadenti da CGI, anzi avvicinandosi in maniera predominante al disegno più classico che viene qui ripreso con numerose strizzate d'occhio agli amanti della carta e di quell'esplosione di pop-art nata dai comics dei '60/'70, a partire dalla colorazione dei personaggi che richiama i retini e i riempimenti "a pallini" dei vecchi comics, così come sono riprese durante la narrazione le didascalie esplicative che compaiono sullo schermo, i rumori onomatopeici integrati perfettamente all'animazione più moderna e fluidissima, e poi i numerosi richiami agli Spider-Man di Sam Raimi, ai cartoni animati che abbiamo visto da bambini su Supergulp, alla famosissima sigla del cartone animato e ovviamente alla storia a fumetti dell'Uomo Ragno. I creatori di quest'opera capace di aggiudicarsi l'Oscar 2019 per il miglior film d'animazione sono riusciti a creare un connubio perfetto tra classico e moderno, unico neo la sensazione ogni tot di star guardando un'immagine 3D ma senza occhialini, sensazione comunque che fa capolino ogni tanto e che non inficia la visione del film. Spider-Man: Un nuovo universo potrebbe aprire una strada nuova per l'animazione, non è poco e non è cosa da tutti.
PS: non perdetevi la scena dopo i titoli di coda!
Vero, vero, grande film.
RispondiEliminaProprio per come è realizzato, per le scelte stilistiche, cromatiche e di regia.
Aspettiamo il sequel :)
Moz-
Qualcosa di veramente nuovo, vediamo in futuro come verranno sfruttate queste idee...
EliminaSoprattutto la realizzazione mi ha sorpreso, e di questi tempi difficile farlo, questo strabiliante film ci riesce ;)
RispondiEliminaAssolutamente, una ventata d'aria fresca.
EliminaLa scena finale è fantastica, in più c'è pure Miguel O'Hara.
RispondiEliminaQuesto me lo segno, non l'ho ancora visto xD
RispondiEliminaMerita anche se non sei fan, ha molti meriti tecnici.
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