mercoledì 10 maggio 2023

CUORI

(Coeurs di Alain Resnais, 2006)

Alain Resnais è stato un regista capace di intuizioni spesso molto felici; che si occupasse di temi tragici e forti come in Hiroshima mon amour o di questioni di cuore narrate con leggiadria in film come questo Cuori, il regista francese è sempre riuscito a giocare con la "macchina" cinema creando soluzioni interessanti per sé stesso e per gli spettatori chiamati a partecipare meravigliati alle sue incursioni nella settima arte. Per Cuori, che inizialmente avrebbe dovuto intitolarsi Piccole paure condivise, Resnais torna a lavorare su una pièce teatrale scritta dal drammaturgo britannico Alan Ayckbourn, lo stesso da cui era tratto il dittico Smoking/No smoking del 1993, trasportando la vicenda dalla capitale inglese a Parigi e creando un connubio tra testo teatrale e film che, nonostante una serie di caratteristiche vicine al mondo del palcoscenico, rimane sempre più cinema che teatro. Ne esce una ronde di sentimenti che non si limita solo al rapporto amoroso con l'altro ma sfocia anche in quello dei protagonisti con loro stessi e con il mondo circostante, un mondo fatto di conoscenti e persone incontrate all'improvviso che, chi più, chi meno, saranno capaci di lasciare un segno nelle loro esistenze, turbare, provocare svolte inaspettate o chissà cos'altro...

A Parigi nevica. Nicole (Laura Morante) è alla ricerca di un nuovo appartamento in cui trasferirsi con il suo compagno Dan (Lambert Wilson), magari una volta che si saranno sposati. A mostrarle l'appartamento un agente immobiliare molto cordiale ormai avviato alla terza età, Thierry (André Dussollier), il quale tenta senza troppa convinzione di far piacere alla donna un appartamento troppo piccolo per farci stare uno studio (pallino di Dan), poi c'è la questione dei tre vani che in realtà sono due, insomma... niente da fare, ma si ritenterà. Nicole torna così da Dan che al momento è disoccupato (ma vuole a tutti i costi uno studio), è un ex militare in congedo forzato che non ha troppa voglia di ricominciare, preferisce piuttosto passare il suo tempo al bancone del bar dell'albergo in cui lavora Lionel (Pierre Arditi), anche lui come Thierry non più troppo giovane e con un padre anziano a casa che ha bisogno di cure costanti; allettato, l'uomo è talmente insopportabile da far scappar via tutte le badanti procurategli dal figlio. Intanto Thierry torna in studio dove l'attende la collega Charlotte (Sabine Azéma), una donna molto timida e devota cristiana che tenta a più riprese di far interessare Thierry a una trasmissione a fondo religioso della quale gli presta alcune videocassette registrate. A casa Thierry ritrova la sorella Gaelle (Isabelle Carré), una bella ragazza molto più giovane di lui che ogni sera esce con le sue amiche. Una di quelle sere, un po' controvoglia, Thierry inizia a guardare la videocassetta datagli da Charlotte, finita la trasmissione, sorpresa! Ma vuoi vedere che sarà mica... nel frattempo Charlotte diventa la nuova badante del papà di Lionel.

Nonostante Cuori possa sembrare un film lieve, di poco conto all'interno della filmografia di Resnais, in realtà così non è; a dimostrarlo il Leone d'Argento per la regia a Venezia e un premio Fipresci sempre al regista proprio per questo film. Resnais ambienta le sue storie in luoghi chiusi, il rapporto dei personaggi con questi spazi fa da quinta a un film che vede all'opera una regia molto attenta nel trovare la giusta misura in questi luoghi che hanno come rapporto con l'esterno i protagonisti che li abitano e la neve. Quella di Resnais è una neve artificiale che ha il compito di unire le scene, funzione di transizione ma anche di continuità (la neve sulle spalle dei soprabiti negli interni) tra un esterno a noi invisibile e i luoghi abitati, vissuti, lega in continuità le varie vicende dei personaggi con Nicole che incontra Thierry che torna da Charlotte che lavora per Lionel che intrattiene Dan che vede Gaelle. Lega il teatro, la messa in scena, al fluire del cinema. C'è inoltre un lavoro sui personaggi che non è solo di forma: c'è il rapporto difficile tra fede e tentazione, tra ciò che si pensa (presume) essere giusto e desiderio, ci sono le difficoltà dei rapporti, sia quelli consolidati che quelli solo sognati o cercati, ci sono i problemi quotidiani, una vita precedente finita male, gli anziani da accudire, lo spaesamento. Nonostante il garbo lieve del regista originario di Vannes e dell'ottimo cast, in Cuori c'è di che riempire una bella serata, tutto sommato se tutti i "minori" fossero così non sarebbe poi così male.

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