martedì 6 febbraio 2024

LIBERTÀ

(Freedom di Jonathan Franzen, 2010)

Libertà all'interno della bibliografia di Jonathan Franzen segue l'osannato Le correzioni (vincitore del National Book Award) e giunge alla pubblicazione ben otto anni dopo il precedente romanzo; nel tempo intercorso tra le due uscite Franzen si è dedicato alla stesura di qualche racconto e alla scrittura di un libro di memorie uscito nel 2006 (Zona disagio). L'attesa è stata lunga ma di certo ne è valsa la pena, i lettori che hanno imparato ad amare lo scrittore statunitense grazie alle vicende private della famiglia Lambert narrate ne Le correzioni non faranno difficoltà a innamorarsi anche di questo Libertà, romanzo nel quale Franzen torna ancora una volta su dinamiche familiari immerse nella contemporaneità del momento e calate nella realtà statunitense dei nostri anni, dando così in pasto al lettore sì un ottimo romanzo familiare ma anche un resoconto tra le righe dello "stato dell'Unione" e di quello dei suoi appartenenti. La connessione tra vicende private e vita pubblica, nello specifico anche politica, si evince in maniera forte in un possibile parallelo tra i due romanzi: ne Le correzioni l'ultimogenito dei Lambert, Chip, figura in parte problematica e inconcludente, trova a un certo punto la sua strada al seguito di un alto papavero lituano che lo porterà nel suo Paese per mettere a punto un affare poco pulito con il quale ingannare investitori statunitensi e accumulare soldi nel giro di pochissimo tempo nascondendosi dietro un'ufficialità solo all'apparenza rispettabile. Anche il trampolino di lancio di Joey, figlio maschio dei Berglund, la famiglia protagonista di Libertà, si muove in bilico tra politica, finanza sporca e territori di guerra, con un traffico di forniture militari difettate, anche qui una potenziale scorciatoia per arrivare al soldo facile e veloce. È proprio questo incastro naturale e perfetto tra il microcosmo familiare e le macro situazioni che rispecchiano l'andamento di un Paese e di un epoca a rendere i romanzi di Franzen (almeno questi due) così riusciti e imprescindibili per un amante della buona letteratura, senza tralasciare il fatto che quando l'autore si addentra nelle pieghe dei rapporti interpersonali, tra parenti, tra amanti, tra genitori e figli, tra amici, riesce sempre a delineare dinamiche di grandissimo interesse con una profondità mai banale e non così facile da trovare in giro.

Libertà è uno di quei romanzi per i quali si soffre una volta girata l'ultima pagina; questa può sembrare un'affermazione un po' retorica e anche un poco scontata ma abbandonare Walter, Patty, Richard, Joey, Connie, Lalitha e gli altri, dopo un viaggio di più di seicento pagine, dispiace un poco. Il livello di dettaglio con il quale Franzen tratteggia i suoi protagonisti li rende tutti quanti vivi e rotondi e la discesa tra le pieghe dei sentimenti che questi provano l'uno per l'altro, in un senso o nell'altro, è la dimostrazione della caratura di un autore di altissimo livello capace di cogliere sfumature e dinamiche così intime e personali che sembrerebbe quasi impossibile tradurle al meglio in parole per poi poterle riversare sulla pagina bianca. Franzen ce la fa, questo talento insieme alla capacità dello scrittore dell'Illinois di costruire un quadro d'insieme sentito, partecipato e allo stesso tempo dotato di grande lucidità, ne fa un narratore perfetto per ergersi a cantore tanto dell'animo umano quanto dell'ambiente in cui questo si trova a coltivarsi, a crescere, a prosperare o a deperire, un po' come può accadere all'ambiente, pallino verde di Walter, che può essere influenzato in positivo o in negativo a seconda dei comportamenti di chi gli vive sopra e intorno. Le interconnessioni fanno gli uomini e le donne, i rapporti con padri e madri lasciano segni indelebili che veicolano, a volte pregiudicano, l'intero andamento di vite all'interno delle quali trovare la via personale, se si è fortunati quella giusta, diventa spesso un'impresa tutt'altro che semplice. C'è in Libertà una ricchezza di rapporti complessi che trasuda vita da ogni pagina, certo, c'è anche qualche passaggio più dispersivo qua e là, soprattutto nel momento in cui Walter e Lalitha si addentrano nella missione green di salvaguardia nei confronti della dendroica cerulea, uccellino passeriforme che vive nelle foreste decidue del Nord America orientale, Franzen è meticoloso in tutte le sue descrizioni, non solo quelle sociali o dell'animo ma anche in quelle ecologiche, indubbiamente per molti di più difficile digestione.

C'è in Franzen una meravigliosa capacità di esprimersi, di tirar fuori le cose, di raccontare uomini, di raccontare donne, di raccontare genitori, figli, stati d'animo, ansie, paure, senso del dovere, amore per ciò che è giusto, tentativi di distacco, fedeltà e tradimenti, amicizia e rancore, desiderio, amore, fastidio e tutto ciò che ancora rimane, alla fine è quasi impossibile non innamorarsi di uno che scrive così e dei suoi romanzi.

4 commenti:

  1. Non sono un suo fans, ho letto due suoi romanzi, Le correzioni e Purity , ma mi hanno lasciato perplesso. Libertà l'ho comprato e mai letto (forse ho la stessa edizione tua). Chissà, forse mi farà cambiare idea :)

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    1. Io ho amato "Le correzioni", "Libertà" a mio parere è sulla stessa scia, non so quindi se consigliartelo, a me è piaciuto davvero molto.

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  2. Lo lessi quasi dieci anni fa. Ricordo mi piacque, ma la morbosità sulle sofferenze dei personaggi mi mise parecchio a disagio...

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    1. Non l'ho trovato morboso devo dire ma parecchio approfondito, Franzen ha di sicuro la capacità di scavare...

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