lunedì 1 agosto 2011

DOCTOR WHO - STAGIONE 4

Applausi, applausi e ancora applausi. Grandissimo finale di stagione, ieri sera ho fatto una mezza maratona Doctor Who e ho finito di vedere la quarta serie.
Applausi, applausi e ancora applausi. Oh, l’ho già detto?
Il buon Dottore ha definitivamente preso casa nella classifica delle mie serie preferite insieme a Lost, Twin Peaks e poche altre se non addirittura nessun’altra.
Non è che questa quarta stagione sia migliore delle altre anzi, forse presenta anche qualche pecca in più rispetto alle precedenti.
In varie puntate alcune delle soluzioni trovate dal Dottore ma soprattutto dagli sceneggiatori per risolvere alcune vicende sembrano un po’ campate per aria nonostante si tratti di genere fantastico.
Trovate un po’ superficiali, affrettate, poco credibili. La mia scarsa memoria mi impedisce ora di riportarvene gli esempi ma l’impressione si è ripetuta in più di un episodio.
Però lo storytelling in senso ampio, la capacità di emozionare, l’attesa della rivelazione e soprattutto il continuo creare tessera dopo tessera il Whoniverse, l’universo del Doctor Who, sono impagabili.
E allora Allons-Y, moooolto beneee!

Dopo esserci affezionati a Martha Jones (Freema Agyeman) ad affiancare in questa serie David Tennant troviamo una nuova compagna. Che poi proprio nuova non è, a bordo del Tardis sale Catherine Tate nel ruolo di Donna Noble, la runaway bride dell’omonimo speciale.
A livello di interpretazione forse ci troviamo di fronte alla compagna che meglio riesce a tenere il passo con il bravissimo Tennant. Bellissima la scena del loro incontro dove i due cercano di parlarsi da dietro due vetri impossibilitati a sentire il suono delle loro voci.
Anche a livello di dinamiche il caratteraccio della Noble permette alla “spalla” di influenzare in maniera decisa le scelte del protagonista. Ancora un passo avanti nell’evoluzione della serie (comunque la mia preferita rimane Rose Tyler).

Anche in questa serie non mancheranno i ricorsi storici, assisteremo alla distruzione di Pompei e scopriremo dove era sparita Agatha Christie nei dieci giorni avvolti nel mistero di cui si parla in tutte le sue biografie. Dall’ottava puntata si preme sull’acceleratore, rivelazioni sul futuro del Dottore e su una certa dottoressa River Song, gran finale con Martha Jones, il Capitano Jack Harkness, Torchwood (sulla quale ci sono delle rivelazioni se non avete seguito la serie, occhio), Sarah Jane Smith, Mickey, la madre di Rose e Rose Tyler stessa. Un bellissimo finale.

Siamo agli sgoccioli della partecipazione di Tennant alla serie, mancano solo alcuni speciali e poi un nuovo Dottore. Farà lo stesso effetto?

5 commenti:

  1. Ieri sera ho iniziato a guardare gli episodi della prima stagione. Mi sono innamorata della serie :-)
    Ogni 3/4 episodi pubblicherò un post riassuntivo. Tra poco pubblicherò il primo.
    Non voglio copiare il tuo blog... non è colpa mia se il Dottore ha preso anche me :-)

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  2. Eh, Matt Smith e compagni non sono proprio degni e se ti sono sembrate frettolose certe scelte, con le nuove stagioni griderai allo scandalo (a me sono girate le balle un paio di volte...).
    Se le scelte frettolose a me han sempre divertito, perché si allontanano dallo scifi classico e non tentano di dare sempre una spiegazione (che la metà delle volte di solito si rivela stupida), prossimamente sarà tutto un po'... superficiale, più che frettoloso, a tratti incongruente.
    Però matt smith lo amerai, è un bravo attore ed il suo Dottore è carino.

    Amo Donna Noble, amo Rose, ci ho messo un po' di tempo ma amo pure Martha (e la sogno spesso... mi salva sempre dall'apocalisse, nei miei incubi).
    Bello, bello.
    MOLTO BENE! ALLONS-Y!

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  3. @ Morgana: se si ha un po' di cuore non si può fare a meno di innamorarsi del Dottore che si ami il fantastico o meno. Non è solo la trama è l'emozione.

    @ Alice: Proprio questo mi interessa. A livello emozionale con Smith come siamo messi? Coinvolge?

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  4. Siamo messi malino, almeno secondo me. Tennant è inarrivabile, quindi scordati ogni confronto... e soprattutto gli autori hanno cambiato proprio registro. Le storie sono più leggere e "divertenti" (almeno nell'intenzione), il senso di responsabilità, la solitudine, l'affetto sono relegati a semplice punteggiatura, non sono più protagoniste assolute. Poi io detesto la nuova compagna e spero sparisca al più presto (e se fa pure una brutta fine ringrazio).
    Matt smith è bravo, davvero, e puccettoso. Ma il pathos io non lo recepisco più...

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  5. No, mi rimangono solo tre speciali. Ho appena visto il Christmas Special: The next Doctor con David Morrisey.

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