lunedì 7 novembre 2011
IL GIGANTE DI FERRO
(The iron giant, di Brad Bird, 1999)
Tra i film d'animazione arrivati sugli italici schermi sicuramente questo Il gigante di ferro non è tra i più celebri. Non di meno la regia di questo titolo è a cura di Brad Bird che, per i meno informati, ha firmato anche le regie de Gli incredibili e di Ratatouille, pellicole che si sono aggiudicate entrambe il premio Oscar.
Nel 1999 usciva per la Warner Bros questo film d'animazione realizzato ancora con tecniche tradizionali, tratto da un libro di Ted Hughes, che narra una storia semplice ad altezza di bambino basata su tòpoi ormai collaudati, e forse anche abusati, del racconto per ragazzi. Eppure queste situazioni ormai classiche funzionano ancora bene declinate nelle più svariate forme di intrattenimento.
L'accettazione del diverso, l'errata convinzione che tutto quel che non è come noi sia pericoloso, l'amicizia tra il fanciullo e l'essere altro (che sia un mostro, un animale, una creatura mitica o, come in questo caso, un gigante di ferro), la ricerca dell'accettazione da parte di quest'ultimo, etc..., etc...
Proprio in questi giorni mi è capitato di leggere la breve storia a fumetti di David Mazzuchelli intitolata Big Man che si basa sugli stessi assunti utilizzati ne Il gigante di ferro. Se anche un autore come Mazzuchelli che ha dato un grande contributo alla rilettura del genere supereroico (Devil: Born Again, Batman: Year One) e considerato ormai un punto fermo del fumetto d'autore (Città di vetro) lavora ancora su queste basi qualcosa di valido da sfruttare narrativamente dovrà pur esserci.
Torniamo a noi. Hogarth, un ragazzino che abita in un piccolo paese di provincia, si imbatte in alcuni strani eventi. Qualcosa ha distrutto vari oggetti metallici lasciando una scia che porta dritto alla centrale elettrica nel bosco. Qui Hogarth si imbatterà per la prima volta nel robot gigante del titolo. Un episodio particolare farà nascere l'amicizia tra il bimbo e questo strano essere. Nel frattempo in paese cominciano a correre strane voci. Siamo nel 1957, clima da guerra fredda, il rappresentante del governo non tarda ad arrivare. L'ispettore Mansley cercherà di scoprire quanto più possibile sul gigante ritenendolo ovviamente una minaccia.
Dal suo canto il grande robot, concepito inizialmente come un arma, cercherà di affrancarsi da questa sua natura cercando di aiutare gli altri. Avete visto qualcosa di più classico e all'apparenza scontato di tutto ciò?
Il film però funziona, ci si affeziona soprattutto al rapporto tra gigante e bambino, per i più piccoli ci saranno momenti commoventi e la giusta tensione, per i più grandi e smaliziati un'oretta di divertimento come una volta. Secondo me può bastare.
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Mi hai fatto ricordare che ho il dvd che sta a prendere polvere da almeno cinque anni.
RispondiEliminaMi sa che me lo rivedo.
Voglio solo aspettare la serata giusta: magari, sotto Natale. Che dici?
Beh, c'è spirito di buoni sentimenti. Sotto Natale va benissimo.
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