venerdì 8 giugno 2012

BLAXPLOITATION

Pupe calde e mafia nera
In realtà questo doveva essere un post della serie A-Z (e lasciate perdere il tartar control al momento). Volevo presentarvi infatti l'ultima compilation musicale prima di passare ai gruppi/cantanti catalogabili sotto la lettera A.

Riassunto per chi non ci stesse capendo nulla (cosa peraltro molto giustificata): qualche tempo fa decisi di proporre in ordine puramente alfabetico la musica che ho ascoltato o che ascolto tuttora, un'excursus il più completo possibile dove avrei buttato dentro merda e capolavori senza criterio di scelta alcuno. Al momento sono ancora impantanato alla lettera A sotto la voce AA.VV., le classiche compilation insomma. Beh, sono stufo e dal prossimo post inizierò a proporre dischi di singoli gruppi o cantanti. lettera A quindi.

Volevo chiudere il ciclo dedicato alle compilation presentandovi Can you dig it - Music and politics of black action films. Ascoltando il Cd e curiosando qua e là per la rete l'idea si è però evoluta e la voglia di parlare di Blaxploitation è aumentata visto che questa corrente cinematografica, pur conoscendola davvero poco, mi affascina parecchio.

Inziamo dalla classica definizione. Blaxploitation deriva dall'unione delle parole black (nero) ed exploitation (sfruttamento). Come è facilmente intuibile l'accezione del termine non può considerarsi certamente positiva eppure la parola è stata adottata per identificare quel genere cinematografico nato e diffusosi nella prima metà degli anni '70 che vede finalmente come protagonisti delle pellicole attori afroamericani diretti (a volte) da registi afroamericani.


Potrebbe sembrare un'affermazione del black power ma non tutto è oro quel che luccica. Spesso dietro a queste operazioni, che in alcuni casi muovevano dei gran bei soldoni, c'erano produttori e maestranze bianche e quindi il grosso dei guadagni non andava ai cari fratelli neri. Inoltre l'alto tasso di violenza e sesso presente nelle pellicole, unito a una qualità del prodotto non sempre all'altezza del miglior cinema di serie A, non aiutavano a dare grande dignità al fenomeno.

Nonostante tutto i film della blaxploitation riscossero un enorme successo presso il numeroso pubblico afroamericano e non solo. Come già detto elementi caratterizzanti erano i protagonisti neri, sesso, violenza e ottime colonne sonore incentrate su ritmi funk e soul degnamente rappresentate nella compilation Can you dig it?




La nascita del filone se la contendono Pupe calde e mafia nera (Cotton comes to Harlem, 1970), storia di due poliziotti neri ad Harlem e (udite, udite) Sweet Sweetback's Baadasssss Song (1971). Il film narra le gesta di un gigolò nero ingiustamente accusato da poliziotti bianchi. La grande novità sta nel fatto che il protagonista ne esce vincente, cosa talmente insolita da far si che il film venisse consigliato addirittura dalle Pantere Nere. Dentro c'è un po' tutto: l'ingiustizia, il sesso, la rivolta, il razzismo, la droga e la fuga. Alla colonna sonora collaborano anche gli Earth, Wind and Fire.

Il film più celebre del movimento rimane comunque Shaft il detective (1971) conosciuto anche dal grande pubblico grazie al remake moderno interpretato da Samuel Lee Jackson. Il film è molto vicino al cinema più classico presentando una storia poliziesca abbastanza ordinaria. Nonostante ciò il successo fu strepitoso. Incassi dieci volte superiori al budget investito salvarono la Metro Goldwyn Mayer che navigava in cattive acque. Isaac  Hayes vinse l'oscar per la canzone Shaft e tutta la colonna sonora venne nominata dall'Academy.

Nel 1972 si assiste a una vera e propria invasione di pellicole di questo genere, molte delle quali diedero vita anche a più sequel. In Superfly il protagonista era uno spacciatore che amava godersi la vita mentre in Rubare alla mafia è un suicidio (Across 110th street) la 110a strada divide i bianchi dai neri e i poliziotti Pope (nero) e Mattelli (bianco) devono districare una brutta faccenda: dei balordi hanno rubato soldi alla mafia e si sa, rubare alla mafia è un suicidio. Anche qui ottimi nomi in colonna sonora: Curtis Mayfield e Bobby Womack.



Il 1973 è l'anno della blaxploitation al femminile. Tamara Dobson è la tosta detective Cleopatra Jones alle prese con il traffico di droga mentre la bellissima Pam Grier è Coffy, un'infermiera in cerca di vendetta.  La Grier bissa l'anno seguente interpretando l'altrettanto tosta Foxy Brown. Roy Ayers e Willie Hutch figurano tra i compositori.

Verso la metà del decennio, a causa delle forti pressioni esercitate dal movimento Coalition Against Blaxploitation che sosteneva che il fenomeno rendesse un cattivo servizio alla gente di colore, forte anche del fatto che i soldi spesso se li intascavano i bianchi, i film appartenenti al filone iniziarono a scemare scomparendo poi del tutto.

Una piccola ripresa del genere ci fu negli anni novanta durante i quali furono prodotti alcuni film che richiamavano le tematiche del genere. Uno dei più noti omaggi al filone resta lo splendido Jackie Brown di Quentin Tarantino che diede la parte della protagonista proprio a Pam grier, una delle eroine della Blaxploitation.










8 commenti:

  1. Superfly è un mito e la colonna sonora di Mayfield è fantastica!!
    Grazie x il post

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  2. Son contento sia piaciuto, sto pensando a una piccola appendice.

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  3. Non nutro minimamente interesse nelle produzioni della Blaxploitation, a parte Jackie Brow di Tarantino, regista molto interessato anche agli altri filoni della "Exploitation", come la "Shoxploitation", la "Sexploitation" e la "Nazisploitation".
    Uno dei finti trailer presenti nella versione americana di "Grindhouse", era un omaggio girato da Rob Zombie a "Ilsa, la belva delle SS", la più rappresentativa delle pellicole del genere Nazisploitation, un classico per palati forti...
    Curioso, comunque, la settimana scorsa meditavo anch'io di fare un post sull'Exploitation...

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  4. PS: disattiva sti cazzo di codici captcha!!!

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    Risposte
    1. Devi semplicemente andare sulle impostazioni del blog, nella sezione dei commenti al post e disattivare sti dannati captcha che ti fan diventar scemo...
      A proposito di diventar scemo, sto meditando proprio ora di tornare al buon vecchio Opera, dal quale ti sto scrivendo, perchè Chrome, come Firefox, non mi riconosce quando devo lasciar un comento e ogni volta devo far avanti e indietro tra un browser e l'altro...

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