giovedì 27 settembre 2012

SPALDEEN AND SKULLY CAPS

Solo un paio di giorni fa ho finito la lettura di Paddy Clarke Ah Ah Ah! ed ecco che mi trovo immerso nell'infanzia di un altro ragazzino, un bambino cresciuto a un'oceano di distanza dal precedente. Questa volta non siamo a Barrytown nell'Irlanda di fine anni '60 ma a Brooklyn, New York City all'inizio del decennio successivo.

Il libro che sto leggendo è La fortezza della solitudine di Jonathan Lethem, romanzo come il precedente in gran parte autobiografico. Di quest'opera vi parlerò più avanti, a lettura terminata.

La storia narrata dallo scrittore di Brooklyn scatena fin da subito immagini evocative, la scrittura di Lethem ci trasporta come per magia nella Dean street dell'epoca, insieme ai bambini protagonisti del libro, per scoprire i loro svaghi e i loro giochi.

All'epoca andavano per la maggiore le Spaldeen (in realtà la dicitura corretta sarebbe Spalding), palline rosa che venivano usate dai ragazzi per simulare partite di baseball stradaiole o per giocare a pallamuro e simili. Bellissime le immagini d'epoca che si trovano in rete sull'argomento.


Altra attività diffusa nelle strade di Brooklyn in quegli anni erano le partite a Skully, giocate con gli skully caps, tappi di bottiglie (bibite gasate, birra, coca, etc...) riempiti di cera, su un campo tracciato sull'asfalto con del semplice gesso bianco.

Una partita a Skully


La grande popolarità delle palle Spaldeen tra i giovani newyorkesi è testimoniata anche dalla presenza delle stesse in una tavola dell'amichevole Uomo Ragno di quartiere, ne parla uno dei ragazzini coinvolti nell'episodio.



Alla fine dei giochi, al termine di pomeriggi estivi funestati dall'afa quale miglior rimedio del caro vecchio idrante.



"... prima degli anni di stagioni e di ore che avrebbe trascorso sulla strada, prima di Robert Woolfolk e di Mingus Rude, prima di Play that funky music, white boy, prima della Intermediate School 293 e di tutto il resto..."

2 commenti:

  1. Allora quando facevo il Giro d'Italia sul marciapiede coi tappi giocavo a skully caps! ..vedi che nn si finisce mai d'imparare!

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    1. Peccato non si potesse aprire l'idrante a fine partita, sarebbe stato fico :)

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