176 pp. b/n brossura, 10 euro.
Fino a qualche tempo fa si collaborava con Fumetti di carta e con Orlando Furioso. All'epoca ci si è tolta qualche bella soddisfazione così come altrettante ce ne toglieremo con la nuova creatura di Gennaro, il blog Fumettopenìa. Oltre alle suddette soddisfazioni ad Orlando si possono attribuire anche diversi consigli, alcuni dei quali si sono trasformati in ottimi acquisti. Uno di questi in particolare ha fatto la gioia della mia bambina oltre ad aver allietato parecchio anche me. Sto parlando del volume pubblicato dall'Associazione Culturale Annexia intitolato Pugaciòff magie & dintorni 1966/1968 che raccoglie le avventure a tema medievale del famigerato luposki della steppaski creato da Giorgio Rebuffi, ideatore tra gli altri di personaggi quali Tiramolla e Aiace il fantasma.
Evito di dilungarmi sulle opere e sull'importanza di Rebuffi nel panorama del fumetto italiano in quanto non ho davvero le competenze per farlo non conoscendone a fondo l'opera e avendone solo vaghi ricordi legati a letture di gioventù. Ricordi per altro ormai sbiaditi purtroppo, all'epoca ero davvero un fanciullino.
Mi concentrerò quindi sul volume in questione. Le storie raccolte in questo libro sono tutte d'ambientazione medievale, i protagonisti delle storie di Pugaciòff trasformati alla bisogna per l'evenienza. Così l'accoppiata Cucciolo e Beppe diventa Merlino e Merlone (mago pasticcione mi verrebbe da far la rima), il malvagio Bombarda è trasformato nel barone Bombardon de la Bombardière mentre Pugaciòff è sempre il luposki affamato con mire culinarie che prevedono il conte come portata principale.
Dieci le storie da sedici pagine l'una presentate in questa raccolta, dieci storie accomunate dal divertimento genuino, quello che tocca le corde del ragazzino che c'è in noi, apprezzatissimo come dicevo anche dalla mia bambina, lettura quindi consigliata doppiamente ai genitori, ottimo intrattenimento per momenti padre/figlia prima di andare a nanna, altro che televisione. In alcuni frangenti mia figlia si sganasciava, perché ci sono le botte, i calcioni, i voli fuori dalle finestre, i pasticci del mago imbranato, i tormentoni, i personaggi che finiscono in pentola o involontariamente a fare i giullari di corte. La forza grande di Rebuffi sta nel costruire storie che ti avvicinano alla gag in maniera fluida e non del tutto inaspettata. Il lettore sa che quel momento arriverà, qualcosa succederà, forse sappiamo anche già cosa o almeno ne abbiamo una vaga idea, poi il momento arriva e... niente da fare, si ride. Tutte le volte. Perché le botte messe in questa maniera sono divertenti, il reiterarsi di alcune situazioni è divertente, la parlata stramba (o meglio la parlataff stramboski) di alcuni personaggi è divertente. E' semplice e funziona. E' un umorismo diverso da quello di paperi e topi Disneyani, forse più diretto e per questo più efficace. L'effetto è amplificato dal tratto di Rebuffi altamente dinamico, l'azione e la bagarre non mancano in questi racconti e le linee tracciate dall'autore sono lì a sottolinearlo.
Le trame, che dire. Nei dintorni del castello del barone Bombardon de la Bombardière si aggira il lupo Pugaciòff intenzionato a mettere in pentola il pingue nobile. Il barone può contare sull'aiuto dell'abile mago Merlino e del pasticcione mago Merlone. Inutile dire che proprio Merlone è solitamente quello più a portata di mano con tutte le conseguenze del caso. Questa la traccia di volta in volta arrichita da situazioni e personaggi diversi, tutti all'insegna del divertimento più autentico.
Nel volume anche varie chicche: alcune storielle realizzate dai bimbi fan del luposki della steppaski, pubblicità e copertine tratte dalle edizioni d'epoca di Cucciolo, robe tipo Cucciolo n. 2 Gennaio 1967 lire 100 (sigh, sob!), e una postfazione di Orlando Furioso. Quasi non ci credevo, e si che Orlando me l'avrà pure detto ma io me ne ero proprio dimenticato. Poi l'ho vista, che bella sorpresa!
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