lunedì 25 febbraio 2013

BOB MORANE

Negli ultimi mesi dell'anno scorso anche l'Editoriale Aurea si è lanciata nella proposta del fumetto franco-belga a prezzi popolari. Con una buona intuizione ha ingrandito di qualche cm il formato bonellide rendendo più leggibili le tavole in origine pensate per un formato più grande. Anche qui niente colore ne redazionali. Due al momento le proposte: il thriller spionistico XIII e l'avventura classica da pulp magazine di Bob Morane, ed è proprio su quest'ultima uscita che vorrei spendere due parole.

Dopo aver letto il primo numero delle avventure di Bob Morane sono rimasto spiazzato, e dopo vi dirò perché. Sono andato allora alla ricerca di qualche informazione in rete e incredibilmente mi si è aperto un mondo. Non so voi, mai io di questo personaggio non avevo sentito mai parlare eppure in Francia deve essere una specie di gloria nazionale.

Apprendo che al personaggio, nato nel lontano 1953 per mano dello scrittore Henri Vernes, sono stati dedicati nel corso degli anni la bellezza di circa 230 (duecentotrenta) romanzi, editi originariamente in una collana di tascabili dell'editrice Marabout. Il probabile successo del personaggio ha dato vita in seguito a un film nel 1960, a una serie tv nel 1963 e a una a cartoni animati nel 1998. A Tournais in Belgio c'è addirittura una via Bob Morane dedicata al popolare eroe.

Dovrebbero essere circa un centinaio invece le avventure rese in forma di fumetto pubblicate nel corso degli anni da diverse case editrici d'oltralpe.

L'Aurea ci introduce al mondo dell'eroe francese con l'episodio La spada del paladino, primo dell'epoca Dargaud. In precedenza però l'eroe era stato protagonista di altri sette albi editi da Marabout nei quali probabilmente il personaggio era stato presentato ai lettori.

Sull'edizione Aurea tavole in B/N
Ci si trova un po' spiazzati leggendo il numero uno di questa nuova collana. I protagonisti sono il francese Bob Morane e il suo amico scozzese Bill Ballantine, non è chiaro quale sia il rapporto che lega i due amici che sembrano molto affiatati, unico indizio il fatto che Ballantine chiami spesso Morane con l'appellativo di Comandante, il che lascia supporre un passato militare per i due. Dopo un paio di pagine siamo già nel pieno della storia, il Professor Hunter, conoscente di Morane, chiede alla coppia di amici di testare per suo conto una macchina del tempo a scopo di verificarne l'effettivo funzionamento. La cosa fantastica è che i due accettano senza porsi nessun problema, una soluzione narrativa dall'ingenuità disarmante, quasi da rimanerne stupiti leggendo le pagine del racconto. Finiranno nella Francia del XIV secolo insieme a un avversario imbucatosi di nascosto nella loro navicella. Impressionante come questi due personaggi, dei quali sappiamo poco e niente, riescano a far di tutto, non si pongano nessun problema di fronte a qualsiasi situazione e si gettino a capofitto nei risvolti della Storia, arrivando ad aver a che fare con Carlo Magno, col paladino Rolando e con Re Carlo V. La narrazione è classica e di pura avventura, l'ingenuità a livelli quasi imbarazzanti. A questo punto questo potrebbe sembrare un commento decisamente negativo al fumetto in questione. E invece no. Proprio questa naturalezza nella narrazione, questa dose massiccia di sospensione d'incredulità, insieme alle matite chiare e precise di Gérard Forton, donano alla lettura un fascino incredibile, d'altri tempi.

Certo avrebbe giovato una proposta cronologicamente più accurata, nonostante questo le varie avventure sono leggibili anche singolarmente. Già dal secondo albo l'Aurea procede al recupero di un paio di episodi dell'era Marabout (gli episodi 6 e 7) anche se non i primi.

Dopo la scorribanda nella Francia del XIV secolo la coppia di avventurieri dovrà vedersela con una razza evoluta e con il loro satellite artificiale in orbita sopra la Terra, in un racconto dalle atmosfere Bondiane con tanto di bad girl e agenzia criminale che qui presenta l'appellativo di S.M.O.G. Anche le matite, qui ad opera di William Vance, si adoperano per adattarsi al meglio alle nuove atmosfere.

Nel secondo numero, mantenendo costante lo stile della narrazione, avremo di che godere in un'avventura dai toni esotici e in una vagamente western. Proprio la semplicità è uno dei punti di forza della serie, talmente ingenua che risulta impossibile non apprezzarla. La speranza è che l'Aurea non lasci grossi buchi nella pubblicazione e presenti il maggior numero di avventure possibili dedicate a questo strampalato duo.

Sull'edizione Aurea tavole in B/N

Questo articolo è pubblicato anche sul blog Fumettopènia.

13 commenti:

  1. Cavolo, non lo conoscevo, mi hai messo l'acquolina in bocca. Chissà se riesco ancora a recuperarlo da qualche parte questo numero 1, visto che è datato dicembre... .

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    1. Essendo passato poco tempo penso che anche ordinandoli in edicola il recupero dovrebbe essere possibile.

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  2. Per un momento stavo per cascarci anch'io, ma poi sfogliandolo ho visto la solita stampa assai scadente a cui ci ha abituati l'Eura/Aurea, la rinumerazione delle tavole e i balloon posticci per far stare tutto il testo.
    Peccato, perchè mi sarebbe piaciuto proprio leggere qualche storia scacciapensieri con cavalieri, alieni, spie, ecc. in questo periodo. Inoltre sarebbe stata un'occasione per leggere tutte di seguito le storie che ho letto (quando le ho lette) spezzettate su Skorpio.
    Una pubblicazione integrale o vagamente cronologica credo sia impossibile: forse sbaglio ma mi sembra che l'Aurea stia semplicemente riproponendo le storie secondo la scaletta con cui le avevano presentate su Skorpio nel 1980 o 1981, così come fa con gli altri suoi fumetti passati per i settimanali (e posso capire il risparmio che hanno).
    L'intuizione sul formato è poi una scelta quasi obbligata: il 17x24 è semplicemente uno dei formati standard consolidati, scelto forse su consiglio del distributore o per accordi vantaggiosi con la tipografia.
    Per me un'occasione mancata. Dovrebbe uscire anche Blueberry in questo formato.

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    1. Non avendo mai letto le storie su Skorpio non riesco a notare le differenze con le passate edizioni. Preso così, ex-novo, il prodotto comparato al prezzo non mi sembra malaccio. Come dici tu non c'è cura particolare come denota la mancanza di editoriali. La stampa però mi sembra accettabile, l'Aurea mi sembra abbia fatto cose peggiori su Master Comix per esempio.

      Per la riproposta cronologica cosa dire? Peccato, speravo in un recupero completo. Però proprio per quel sentore ingenuotto penso che continuerò a prenderlo :)

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  3. Topolino è meno ingenuo, vuoi dire?
    Beh, meglio di una storia artificialmente intricata.

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    1. Beh, inserito nel suo contesto, forse sì, Topolino può apparire meno ingenuo :)

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  4. Io qualche storia l'avevo letta sull'Avventuroso apocrifo della Boss-Sole Periodici del 1974 (acquistato mooooolto dopo l'uscita s'intende). I primi due numeri li ho presi e conto di acquistare anche il terzo.

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    1. Penso di continuare anche io, l'approccio alla narrazione mi ha divertito parecchio :)

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  5. Preferisco quando gli episodi non sono necessariamente collegati fra loro..consente di poter godere di una storia senza farsi continue domande sui fatti passati..potrebbero tirarci fuori un telefilm da questo fumetto..no ?

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  6. dopo 50 e passa anni dalla creazione del personaggio? Perchè no...

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    1. In effetti il cartone animato è del 1998, tutto è possibile :)

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  7. Io ricordavo che il personaggio fosse molto famoso soprattutto in Belgio. Avevo letto dei pezzi di avventure passate su Lanciostory o Skorpio e non mi erano dispiaciute. Devo però ammettere che la lettura del primo numero della ristampa Aurea non mi ha entusiasmato particolarmente e non sono andato avanti. D'accordissimo sul formato. Quel paio di centimentri in più fanno davvero parecchio. Spero che l'Aurea continui nella sua riproposta di ristampe. Magari con qualche titolo con più appeal. Di roba in archivio ne hanno parecchia.

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    1. L'autore è belga se non erro e anche l citta dove gli hanno dedicato una via è in Belgio.

      Anche a me la prima lettura non ha "entusiasmato", direi più che altro che mi ha affascinato per ingenuità. I cambi di scenario frequenti garantiscono un buon intrattenimento.

      Blueberry, in caso uscisse, lo proverei di sicuro.

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