martedì 14 gennaio 2014

CARRIE - LO SGUARDO DI SATANA

(Carrie di Brian De Palma, 1976)

La materia plasmata su carta da Stephen King nel corso degli anni ha conosciuto risultati quantomeno contraddittori nelle sue trasposizioni cinematografiche. Si va dai capolavori unanimamente riconosciuti come lo Shining di Kubrick ai prodotti di bassa lega come la miniserie tv Tommyknockers di John Power. Le storie del re hanno la capacità di trasformarsi in ottimi film se affidati alle mani capaci del regista giusto, l'elenco è nutrito e di tutto rispetto. Pensate a Kubrick (Shining), Reiner (Misery non deve morire, Stand by me), Singer (L'allievo), Carpenter (Christine - La macchina infernale), Darabont (Il miglio verde, The mist, Le ali della libertà) e Cronenberg (La zona morta). Mica male.

All'elenco delle trasposizioni più riuscite si può aggiungere anche l'adattamento del romanzo d'esordio di King per mano di Brian De Palma. Gran parte del merito della buona riuscita del film va sicuramente attribuito a una bravissima Sissy Spacek che pur non rispecchiando il tipo fisico della Carrie descritta nel libro riesce a trasmettere tutto l'essenziale: la fragilità e l'inadeguatezza di una ragazza cresciuta da una fanatica religiosa che si trasformeranno presto in umiliazione e infine in follia distruttiva.

Ottima anche la ricostruzione d'ambiente giocata quasi interamente tra la casa di Carrie e il liceo del paese. L'atmosfera magica del ballo della scuola fà da giusto preludio agli eventi in arrivo. Ben costruito anche il resto del cast con un giovane William Katt quasi adorabile (che testa il Ralph da giovane!) uno scellerato John Travolta e la magistralmente fanatica Piper Laurie.


Ma la parte migliore del film ruota attorno al personaggio della protagonista, una ragazza costretta a vivere in un mondo avulso dalla realtà a causa di una madre fanatica della religione. Inquietante la scelta di De Palma di rendere le varie icone religiose presenti nella casa di Carrie in maniera sempre sinistra e mai rassicurante, a sottolineare la visione malsana della fede della donna. Carrie White  (Sissy Spacek) è una ragazza fragile che della vita non sa praticamente nulla. Durante l'ora di ginnastica, negli spogliatoi, la ragazza ha il suo primo ciclo mestruale che la coglie totalmente impreparata mandandola nel panico e scatenando l'ilarità delle compagne di classe sempre pronte a umiliare la compagna più debole. L'episodio scatenerà anche i poteri telecinetici di Carrie che con il passare del tempo diverranno sempre più forti.

A prendersi cura della ragazza sarà l'insegnante di ginnastica, Miss Collins (Betty Buckley) e in maniera diversa la compagna Sue Snell (Amy Irving) che chiederà al suo ragazzo Tommy (William Katt) di accompagnare Carrie al ballo della scuola. Altre compagne non rinunceranno invece a umiliare la ragazza e la situazione esploderà in un finale quantomeno movimentato caratterizzato anche dalle scelte registiche di un De Palma ispirato.

Eccezionale l'interpretazione della Spacek che in maniera credibile porta passo dopo passo una reietta a una tenera rinascita, negli occhi il giusto mix di timore e speranza, speranza purtroppo destinata a essere infranta in un finale davvero esplosivo.


6 commenti:

  1. Quante volte l'ho visto...brividi...ci sono alcune scene che mi sono rimaste impresse nella memoria..

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    1. E' uno di quei film capaci di lasciare ottimi ricordi, magari inquieti ma di qualità :)

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  2. Un classicissimo. Con un remake veramente brutto

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  3. ho visto da poco il remake.
    aaah, che nostalgia per questo splendido originale!

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    1. Vai, riguardati l'originale così cancelli via il ricordo del remake :)

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