(di Pasquale Ruju e Corrado Roi, 2014)
Chiudevo il pezzo sul precedente Texone, un poco deludente a mio avviso, con la frase "Lo compri, lo leggi, te lo godi anche, ma poi si guarda avanti aspettando qualcosa di meglio". Con il ventinovesimo Tex Speciale, nonostante si continui a pescare dal noto serbatoio Bonelli, quel qualcosa di meglio è effettivamente arrivato. Si mischiano le carte, alla sceneggiatura arriva Pasquale Ruju e i disegni sono affidati a quello che a tutti gli effetti è ormai un giovane maestro della nona arte: Corrado Roi. Nonostante Roi abbia lavorato su diversi personaggi (per ultimo il suo Ut) non solo di casa Bonelli, è principalmente a Dylan Dog che il lettore associa le matite del disegnatore lombardo andando subito con la memoria a episodi ormai divenuti dei piccoli cult come Il fantasma di Anna Never o Dal profondo. Ruju si dimostra qui intelligente e scafato nell'imbastire una trama capace di cogliere e valorizzare al meglio la natura inquieta del tratto di Roi, applicandola in maniera credibile a uno scenario classicamente western contaminato da qualche punta di mistero all'apparenza in odore di sovrannaturale. Il villain di turno è di quelli di peso, spaventoso e crudele, degno epigono di figure capaci di suscitare i giusti tormenti come potrebbero essere quelle del cavaliere di Sleepy Hollow o il famoso Conte Dracula. Forse non si arriva a tanto ma posso garantirvi che, passeggiando la sera, non vorreste incontrare nemmeno questo Vladar, sorta di apparizione fantasmatica capace di rivelarsi invece violentemente concreta e spietata, condottiero di un manipolo di cavalieri neri altrettanto brutali votati al massacro insensato e ingiustificato. Talvolta un atto di pietà verso un sopravvissuto, unico modo per diffondere la leggenda e il terrore legati a questo spaventoso colosso omicida.
Ma ogni azione ha i suoi motivi, non sarà facile per Tex e Carson scoprire quelli che stanno dietro ai comportamenti di Vladar, soprattutto nella strana cornice di un castello in stile europeo costruito nel bel mezzo degli Stati Uniti di tardo Ottocento. Le atmosfere di Roi sono semplicemente perfette per descrivere la tensione che nasce da una vicenda tetra, come sono ottime le sue matite nel tratteggiare con segni asciugati, sporcati dai neri, a volte abbozzati in una sintesi magnifica, il personaggio carismatico di Vladar. Si intuisce già qualcosa di quello che si vedrà in seguito nelle stupende tavole di Ut, nonostante manchino sequenze visionarie e prettamente orrorifiche il lato buio di Roi non fatica a manifestarsi anche ne L'orda del tramonto, nelle espressioni trasfigurate dei volti, nei crepuscoli, negli schizzi di sangue, nelle figure inquietanti. Fuori dalle sue caratteristiche, nei territori del west, delle colt e degli spazi aperti, Roi si dimostra ancora una volta artista di razza in uno dei Texoni graficamente più interessanti.
Ottimo albo dove la sintesi tra sceneggiatura e matite trova perfetto compimento, rimane nella storia dell'albo speciale un confronto memorabile che anche i due pards non dimenticheranno facilmente.
Giovane maestro e sintesi di Gene The Dean Colan e Dino Battaglia. Interessante che tu citi proprio due dei suoi primi lavori - aggiugerei ti ho visto morire ed il club dell'orrore - quando non era ancora arrivato alla sintesi stilosa che lo contraddistingue da diversi anni. Inconsciamente lo preferivi quando aveva meno controllo di palla ? Non ho il texone e nemmeno lo special di nathan never, ma sospetto che Roi abbia una strategia a lungo termine per affrancarsi dall'essere probabilmente " solo " il disegnatore del Dylan Dog preferito dalle lettrici. E' vero che anche fa tradiva l'indagatore dell' incubo per qualche one shot -se non consideriamo i suoi Mystere d'antan, uno special di Nick Raider, un numero di Zona X ed uno di Julia for instance - ma di Ut è anche co autore. Se così fosse, e per quel che vale, penso che sia una buona idea: in Dyd si crea lo spazio per nuovi cartoonists e Roi può studiare altri Ut.
RispondiEliminaSono d'accordo, l'idea di Ut era sua e ho trovato la miniserie parecchio interessante e splendida graficamente, speriamo che Roi prosegua su questa strada. Ho citato quei due episodi semplicemente perché tra i primi del DD che conosco meglio e al quale il suo pubblico è forse più affezionato.
Elimina