domenica 31 dicembre 2017

IL RAGAZZO INVISIBILE

(di Gabriele Salvatores, 2014)

Potremmo dire che in qualche modo, senza esagerare, all'interno dello spesso asfittico panorama nostrano, Salvatores si può collocare tra quei pochi registi dotati di una certa dose di coraggio che tentano di spingere il nostro Cinema e il suo sguardo un poco più in là dei nostri confini e della sempiterna commedia. Il regista aveva iniziato a sperimentare già nel lontano 1997 con la fantascienza di Nirvana passando poi per altri tentativi particolari come Amnèsia o Quo Vadis Baby che sconfinava nel giallo/noir. Nell'epoca dei cinecomics Salvatores guarda al film di supereroi ibridato con il racconto di formazione, producendo un film adatto anche (e soprattutto) ai giovanissimi o addirittura ai bambini. Quello che più interessa del film è infatti la vicenda umana e quotidiana del protagonista Michele Silenzi (Ludovico Girardello), un adolescente figlio di una poliziotta vedova (Valeria Golino) che frequenta la scuola come tutti e che come tanti viene infastidito dai bulletti di turno, si innamora di una delle compagne di classe, ha qualche problemino con lo studio e via discorrendo. È proprio questo aspetto del film che può essere meglio recepito dai ragazzi, poi c'è tutto il contorno super, molto derivativo e abbastanza d'accatto, che ovviamente vivacizza la proposta ed esce dai soliti binari tracciati dal Cinema italiano degli ultimi tempi, per questo rendiamo merito al regista nonostante nel suo complesso il film non sia davvero nulla di eccezionale. Il ragazzo invisibile può rientrare tranquillamente nel Cinema di serie B, ma non tanto in quella serie B fatta da mestieranti, artigiani e mezzi poveri che ha prodotto anche ottimi esiti nei decenni passati, qui non è una questione di mezzi o di investimenti, è semplicemente questione di livello. Ci sono i grossi calibri, alle loro spalle, in serie B, si colloca questo film che rimane comunque un prodotto molto dignitoso, assolutamente godibile e per lo Stivale finanche originale, certo non ha molto di nuovo da dirci ne nulla di particolarmente interessante o spettacolare da offrirci.

Michele vive a Trieste, frequenta la scuola e non è tra i ragazzi più popolari della sua classe, è un tipo abbastanza solitario, gli piace la nuova compagna di classe Stella (Noa Zatta) e non è particolarmente amante dello studio. Prima di andare a una festa in maschera proprio a casa di Stella, Michele adocchia un bel costume da supereroe che vorrebbe acquistare, purtroppo i bulli Ivan (Riccardo Gasparini) e Brando (Enea Barozzi) gli rubano i soldi necessari all'acquisto, così Michele dovrà ripiegare su un costume dei cinesi molto cheap, comprato in un negozietto che ha il sapore del negozio di Chinatown in cui fu comprato il famoso Gremlin del film omonimo. Dopo l'ennesima umiliazione proprio per via del costume, Michele desidera ardentemente un cambiamento e scompare, diventa invisibile, il costume (forse) gli ha davvero donato dei poteri. Inizia per Michele tutta una prevedibile operazione di riscatto che non dimentica di passare, ovviamente, dallo spogliatoio femminile al termine dell'ora di ginnastica, ma dietro alla faccenda dell'invisibilità c'è tutta un'origin story da narrare che guarda ai classici schemi abusati dei comics supereroistici americani e che aprirà al sequel nelle sale nei prossimi giorni.


Come detto sopra niente di che, però il film dimostra che si può fare, non tanto il film italiano sui supereroi che non ci appartengono e del quale non si sentiva nemmeno il bisogno, dimostra però che si può guardare seriamente al nuovo, al genere, si può sfruttare al meglio la nostra cultura, anche fumettistica se vogliamo, uscendo finalmente dalla commedia, abbiamo un bagaglio pieno di personaggi che se presi seriamente potrebbero trovare al Cinema uno sfogo credibile. Un bel filmone d'avventura con protagonista Corto Maltese, un film romantico, dal budget grosso, oppure un western moderno con Tex e Carson, un horror con Dylan Dog ma fatto per bene, c'è Valentina, c'è un sacco d'altra roba. Ma senza guardare necessariamente al fumetto, Salvatores ci dimostra semplicemente che c'è altro. Non sarà un capolavoro ma magari anche Il ragazzo invisibile ha contribuito a smuovere un po' le acque.

8 commenti:

  1. La vedo esattamente come te.
    E ripeto: per me è molto più credibile Michele Silenzi che Peter Parker, come storia alle spalle.

    Moz-

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    1. Beh si, c'è anche da dire che questo arriva quasi 55 anni dopo e non muove le cose più di tanto essendo un prodotto derivativo al massimo. Peter è Peter, Michele tra qualche anno chi se lo caghera' più?

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  2. Mi vergogno a dirlo... Ma il film l'ho totalmente dimenticato!
    Dovrei rivederlo, visto che sta arrivando il secondo capitolo.

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    1. Mah, secondo me ci può stare, non è proprio uno di quei film che lasciano il segno.

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  3. Io lo trovai terribile, ma ne ho apprezzato il tentativo.

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    1. Come hai letto anche io non mi sono strappato i capelli per il film però non l'ho trovato affatto terribile, si lascia guardare, per i ragazzi potrebbe essere anche un film più che piacevole.

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  4. Ma in effetti qualcosa di positivo c'era pure, ma è proprio il modo in cui parlavano ed interagivano che trovai imbarazzante all'epoca.

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