(Shaun the sheep movie di Richard Starzak e Mark Burton, 2015)
La Aardman Animations è una bellissima realtà, patria incontrastata (se non da Tim Burton quando ci si mette) delle opere in stop motion con protagonisti in plastilina, qui nascono i celebri Wallace e Gromit e più di recente la serie televisiva dedicata alla pecora Shaun che nel 2015 si guadagna il suo primo lungo sbarcando così nelle sale di mezzo mondo e accumulando nominations nei festival cinematografici più prestigiosi, Academy compreso (dove verrà però giustamente battuto da quel capolavoro di Inside out).
Il film, durante il quale nessuno spende nemmeno una parola, è sì ad altezza bambino ma non mancherà di divertire anche gli adulti con la sua tenera semplicità e con qualche bella citazione sparsa qua e là (spassosa quella ai Beatles ad esempio), aiutandosi con una colonna sonora indovinata che si lascia apprezzare ben oltre il celebre tema di Shaun the sheep. Ciò che più facilmente si apprezza dei film della Aardman è la perizia tecnica messa nella minuziosa ricostruzione dei personaggi ma soprattutto degli ambienti in cui la vicenda si svolge, dalle bucoliche campagne in cui è sita la fattoria in cui Shaun e le sue compagne pecore vivono con il fattore, agli interni della casa di quest'ultimo, dalle strade della grande città (Londra?) ai negozi della stessa, una meraviglia continua per gli occhi dello spettatore. Indubbiamente dal punto di vista tecnico il film l'Oscar l'avrebbe meritato e come, la storia però, seppur piacevolmente divertente, è semplice e non presenta grosse chiavi di lettura e interpretazioni. Un po' come capita a chiunque di noi, col passare del tempo Shaun e gli altri animali della fattoria iniziano a sentire il peso della routine, Shaun desidera una vacanza dalla sua quotidianità e così allestisce un piano per mettere a dormire il fattore e concedersi il meritato riposo. Purtroppo nel pur ingegnoso piano qualcosa va storto, così il fattore si ritrova perso nella grande città privo di memoria e le povere pecore alla fattoria, senza cibo e senza nessuno che badi a loro, messe anche in difficoltà da maiali di orwelliana memoria. Starà proprio alle miti pecore, insieme al cane Bitzer, andare a recuperare il fattore, affrontare le sfide che la grande città presenta, fronteggiare il temibile acchiappanimali Trumper e riportare tutto alla normalità nell'amata fattoria: vacanza sì, ma non troppo riposante.
Un prodotto fresco, divertente e semplice semplice come ormai se ne fanno pochi, negli ultimi anni mi viene in mente ad esempio Nuove avventure nel bosco dei 100 acri con Winnie The Pooh (2011), film principalmente per bambini, target principe dell'animazione in sala, un film ben riuscito e godibile. La Aardman è da poco nuovamente nelle sale con il suo ultimo lavoro, I primitivi, a questo punto potrebbe valere la pena dare un'occhiata anche a quello.
In verità io l'ho già recensito tempo fa
RispondiEliminahttp://pietrosabaworld.blogspot.it/2016/03/shaun-vita-da-pecora-il-film.html
In ogni caso d'accordo col tuo giudizio ;)
Verrò a vedere.
EliminaSinceramente I primitivi non mi ha ispirato fin dal trailer ma Shaun the Sheep mi era piaciuto molto, con i suoi personaggi teneri e simpatici e il messaggio di fondo per nulla scontato.
RispondiEliminaSì, un bel film, forse però Wallace e Gromit e la maledizione del coniglio mannaro, sempre targato Aardman, era riuscito ancor meglio.
EliminaQuello è favoloso!! :D
EliminaVisto all'uscita, l'ho trovato davvero simpatico!
RispondiEliminaAssolutamente.
EliminaVisto con i mei figli! Divertente!
RispondiEliminaAuguroni.
Grazie mille, auguri anche a voi :)
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