mercoledì 11 settembre 2019

L'UOMO D'ACCIAIO

(Man of steel di Zack Snyder, 2013)

Nel 2013, con un ritardo di circa un lustro sui concorrenti della Marvel, anche in casa DC Comics si sente il bisogno di dare ordine alle uscite cinematografiche aventi per protagonisti i personaggi della prestigiosa casa editrice di fumetti; nasce così, in maniera un poco frettolosa, il DC Extended Universe, e chi altri se non il primo supereroe della storia poteva essere il candidato perfetto per sobbarcarsi oneri e onori di questo importante esordio? Con questa operazione in casa DC si inizia così a inseguire, per ora in maniera affannosa e poco lucida, la strada tracciata dal colosso Marvel/Disney, un universo condiviso per Superman, Batman e soci con potenzialità infinite e tutto da costruire. Si parte con la narrazione delle origini di Superman, una scelta forse obbligata che si presenta però con un grosso carico di "già noto", storia e nemici (Zod e soci) visti e rivisti, fattore novità ridotto di parecchio. Comunque diamo atto che pubblico nuovo potrebbe sempre essercene, qualche alieno (di Krypton magari) che non conosce la storia dell'uomo d'acciaio anche, accettiamo che un punto di partenza bisognava pure trovarlo e diciamo quindi che va bene così, l'importante in fondo è sempre partire con il piede giusto.

Peccato che, concesso l'impianto visivo notevole, L'uomo d'acciaio offra più di due ore di noia con solo qualche sprazzo d'interesse qua e là. A Russell Crowe è affidato il compito di far dimenticare il Jor-El di Marlon Brando, compito non facile ma che l'attore australiano adempie di gran mestiere, complice uno spazio più ampio e una presentazione della distruzione di Krypton più corposa e resa possibile grazie agli effetti digitali che, come già sappiamo, Zack Snyder è in grado di maneggiare con sapienza, soluzioni che non stonerebbero nei migliori film di fantascienza. Interessante anche Henry Cavill nel ruolo di Superman, il physique du role non manca e anche il volto sembra proprio quello giusto, peccato che Supes alla fine dei conti sia sempre il solito bamboccione puro e duro capace di far calare il latte alle ginocchia un poco a tutti, tranne che a Lois Lane (Amy Adams, una garanzia). Menzione per Michael Shannon, uno Zod bastardissimo e un'interpretazione di livello, cosa al quale l'attore negli anni ci ha ormai abituati. Il cast è inappuntabile, ci sono anche Laurence Fishburne nei panni di Perry White, un'ottimo Kevin Costner (papà Kent) e Diane Lane (mamma Kent), le premesse sono ottime. Purtroppo cala la palpebra, c'è poco da fare, in questo caso repetita non juvant, lo sviluppo è telefonatissimo e la vicenda di questo Superman non appassiona.


Dal punto di vista della realizzazione onore al merito a Zack Snyder che se non riesce a tenere lontana la noia costruisce almeno delle sequenze belle da vedere, una su tutte la distruzione di Metropolis caricata del giusto pathos. Il film patisce a mio avviso l'assenza dell'alter ego Clark Kent che vediamo solo da bambino in diversi flashback, ma il giornalista, il ridicolo espediente dell'uso degli occhiali per celare un'identità, mancano e azzoppano il personaggio, fortunatamente la scena finale sorride ai personaggi e a noi spettatori, regalando un momento d'intesa tra la Adams e Cavill e una strizzata d'occhio ai fan che aspettavano l'arrivo dell'alter ego sfigato. Titoli di coda e quel che resta è poca cosa.

Non si riesce a capire come, Batman a parte (e intendo Nolan a parte), i personaggi DC non riescano a trovare una giusta interpretazione nel Cinema moderno, eppure c'è in ballo un potenziale iconico di molto superiore a quello in possesso in casa Marvel, un potenziale fino ad ora inespresso (mi riservo un dubbio su Aquaman e Shazam che non ho ancora avuto modo di vedere). Purtroppo L'uomo d'acciaio, visto a posteriori, conferma il detto "il buon giorno si vede dal mattino" e purtroppo sappiamo che finora per il Dc Extended Universe non è stata proprio una bella giornata.

4 commenti:

  1. Nolan con la sua serietà congenita ha fatto più danni della grandine. Peccato perché Enrico Cavillo è esteticamente perfetto, Kevin Costner padre americano una scelta azzeccatissima e Amy Adams sempre una gioia per gli occhi, però niente il film è tremendo, pieno di momenti buoni giusto per una parodia, infatti Leo Ortolani lo ha demolito pezzo per pezzo ;-) Cheers

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    1. Mi piacerebbe capire la tua posizione su Nolan, io credo abbia fatto un buon lavoro su Bats. Poi non necessariamente bisogna seguire quella via, la Marvel ha dimostrato che si possono fare ottimi film di supereroi con leggerezza, comunque seguendo registri diversi. Perché la dc non ce la fa?

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  2. Ma guarda, di peggio c'era e c'è, ecco perché non ho mai bocciato questo film, che lo reputo sufficiente ;)

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    1. Ma si, c'è sempre di peggio, per carità, i successivi film del DCEU lo sono, comunque due palle... :)

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