(The sands of Mars di Arthur C. Clarke, 1951)
Qualche settimana fa RCS ha mandato nelle edicole italiane l'ennesimo "numero uno" di una di quelle tante iniziative meritorie che negli ultimi anni, in allegato a diversi quotidiani (La Gazzetta dello Sport e Il Corriere della Sera), hanno contribuito a portare segmenti di cultura popolare a un pubblico potenzialmente vasto a prezzi per tutte le tasche (o quasi). L'editore ha in anni recenti fatto la felicità di tanti appassionati di fumetto, editando per esempio in ordine cronologico tutte le principali serie storiche della Marvel Comics con l'iniziativa Super Eroi Classic, qualcosa di diverso e più moderno è stato fatto con gli eroi della DC Comics, da pochissimo è partita un'iniziativa imperdibile per gli amanti delle historietas argentine con la ristampa di alcuni tra i più popolari protagonisti di Lanciostory, per non parlare poi di fumetto francese, italiano, collezioni musicali, modellini, e via di questo passo. Questa volta l'iniziativa coinvolge la storica Urania che dai primi anni 50 porta nelle case di molti italiani un'appassionata selezione dei migliori scrittori internazionali che hanno fatto della fantascienza il loro cavallo di battaglia. La collana, dal titolo Urania - 70 anni di futuro, vuole celebrare i settant'anni dello storico marchio che avviò le sue pubblicazioni proprio con questo Le sabbie di Marte di Arthur C. Clarke nel lontano 1952 e allo stesso tempo offrire una scelta di titoli e scrittori che possa illustrare ai lettori più o meno neofiti del genere le potenzialità delle varie declinazioni di cui la branca larga della science fiction letteraria si compone.Con Le sabbie di Marte di Clarke si inizia questo viaggio assaporando il filone più classico della fantascienza, quello legato con rispetto ai suoi aspetti più tecnici e scientifici. Liberiamo subito il campo da ogni sorta di dubbio, questo non vuol dire che Clarke si perda in inutili cavilli o in descrizioni minuziose delle varie tecnologie o di fenomeni scientifici fino ad arrivare al tedio, anzi, tutt'altro, Le sabbie di Marte è un libro molto piacevole e scorrevole che si lascia leggere in pochissimo tempo, ciò che qui si respira in misura maggiore è la voglia di avventura, il senso di scoperta, la caparbietà della colonizzazione e la speranza di nuove possibilità, per spirito il romanzo si potrebbe paragonare a un racconto che narra le esplorazioni di Lewis e Clark alla scoperta dell'ovest americano ad esempio, è completamente assente il pessimismo delle distopie o della fantascienza che profetizza futuri cupi e tempi bui, quella di Clarke è un'apertura romantica e ottimista al futuro, basata con perizia sulle ancora scarse conoscenze dell'epoca riguardo ciò che il cosmo avrebbe potuto offrire nell'immediato futuro. Ricordiamo che siamo nel 1951, l'esplorazione spaziale da parte dell'uomo non era ancora cominciata, i dati sul pianeta rosso erano completamente assenti, eppure le ipotesi di Clarke non sono affatto campate per aria, indubbiamente più sognanti e positive verso la vita di ciò che si sono poi rivelate in realtà, ma le recenti scoperte sulla possibilità di presenza di ghiaccio nel passato di Marte e di composizioni minerali a noi note, dimostrano che tutto sommato la freccia non è finita poi così lontano dal bersaglio.
L'Ares è una nave destinata a percorrere in futuro la rotta Terra/Marte; durante il volo di collaudo all'equipaggio ridotto al minimo si aggiungerà un unico passeggero, lo scrittore di fantascienza Martin Gibson che fungerà da cronista per quel che riguarda le esperienze di viaggio spaziale e la vita dei primi coloni su Marte, pianeta dove una nuova società è in corso di allestimento. Nella prima fase di viaggio Gibson avrà modo di confrontarsi con lo scettico equipaggio composto dal comandante Norden, dall'ufficiale di macchina Hilton, dall'ufficiale di rotta Mackay, dal dottor Scott, dall'esperto di elettronica Bradley e dal giovane Jimmy Spencer, una sorta di recluta pronta a farsi le ossa con le prime esperienze di volo stellare. Con il passare dei giorni Gibson prenderà confidenza sia con la vita di bordo sia con i nuovi compagni, tra piccoli inconvenienti e qualche sorpresa anche personale lo scrittore giungerà infine su Marte, pronto all'esplorazione di questa nuova colonia al comando del Presidente Hadfield, uomo di valore che non tarderà a guadagnarsi la stima di Gibson.Le sabbie di Marte presenta una fantascienza priva di scontri e contrasti, le uniche battaglie presenti sono quelle burocratiche tra la Terra e la nuova colonia per l'assegnazione di fondi e risorse, quella di Clarke è una narrazione fatta di esplorazione e avventura, qualche piccolo mistero da svelare, rispetto e amicizia, relazioni personali e cronaca di viaggio, l'approccio è molto positivista, molti appassionati considerano questo romanzo sì importante ma anche ormai un po' ingenuo e sorpassato, in realtà per chi come me non mastica fantascienza tutti i giorni la lettura si rivela piacevole e riporta a quella genuina meraviglia che il pubblico degli anni 50 può aver provato di fronte a narrazioni come questa, con l'idea che prima o poi, da qualche parte, in quello spazio l'uomo ci sarebbe arrivato. Per un'iniziativa come questa inoltre era forse doveroso, importante sotto il punto di vista sentimentale, tornare dove tutto è iniziato tanti anni fa; se lo scopo era quello di catturare nuovi lettori riportandoli a quella meraviglia ormai antica, Le sabbie di Marte è stata una bella scelta per rompere il ghiaccio, con la speranza che al suo interno si possano trovare tracce di nuove forme di vita aliena!
Io sono uno di quegli appassionati che masticano fantascienza. Quindi ho letto Le Sabbie di Marte sapendo quanto tempo e quanti stili letterari si siano succeduti nel frattempo. Di sicuro qualche ingenuità agli occhi di molti lettori contemporanei ci sarà ma quello era davvero lo spirito dei tempi in cui Le Sabbie è stato scritto.
RispondiEliminaCiao.
Ciao Nick, a me Le sabbie è piaciuto parecchio proprio perché si respira quello spirito del tempo passato che oggi forse non c'è più, tornerò sicuramente a parlare di questa iniziativa più avanti.
EliminaLodevole iniziativa questa collana sui 70 anni di Urania. Il libro di cui parli lo devo rileggere ma riguardando la mia vecchia recensione mi accorgo che ho avuto più o meno le tue stesse impressioni.
RispondiEliminaVero, iniziativa lodevole soprattutto per chi come me è molto curioso ma molto poco esperto del genere fantascientifico in letteratura. Ora vengo a recuperarmi il tuo pezzo.
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