lunedì 18 marzo 2024

ILLUMINATIONS

(di Alan Moore, 2022)

Illuminations è la terza opera letteraria di Alan Moore, un'istituzione vivente per quello che è il mondo del fumetto, autore indicato praticamente all'unanimità come la voce più influente nel campo della nona arte in anni moderni. Illuminations è una raccolta di racconti scritti nel corso degli anni, alcuni già pubblicati in passato e integrati qui da diverso materiale inedito; questa antologia arriva dopo La voce del fuoco (1996) e soprattutto dopo la monumentale impresa (anche per il traduttore immagino) che ha portato alla pubblicazione di Jerusalem (2016). Anche questa raccolta di racconti conferma alcune caratteristiche della prosa di Moore che si conferma ricchissima di lessico e sfumature, eclettica, capace di passare da un registro a un altro senza cali qualitativi e senza apparente fatica da parte dell'autore che ancora una volta dimostra una grande cultura e un rapporto con la lingua che sembra essere quasi privilegiato, come se tra Moore e il dio della parola scritta fosse stato stretto un patto di sangue, cosa che tra l'altro, conoscendo un minimo il personaggio, non mi sento nemmeno di escludere. L'approccio a Moore è ostico, questo è inutile nasconderlo ed è anche questa cifra ricorrente dell'opera del "bardo di Northampton", alcuni suoi scritti possono facilmente dimostrarsi frustranti nei confronti di lettori poco motivati, con Moore ci vuole una dedizione mediamente più alta rispetto a quella che si mette nella lettura di opere che definiamo "di semplice intrattenimento"; anche nei suoi racconti più fantasiosi e strampalati l'impegno minimo richiesto è abbastanza alto. Detto questo, se quell'impegno glielo si concede, il vecchio e barbuto Alan saprà ripagare i suoi lettori, con un'alzata d'ingegno (gli sprazzi di puro genio qui non mancano, anzi), con una svolta o semplicemente con il fluire di una prosa talmente ricca e cesellata che non si può fare a meno di amare, in fondo il piacere della lettura sta anche nel riconoscere le differenze tra Scrittori con la S maiuscola e ottimi narratori di storie.

Uno dei racconti qui presenti, quello che apre Illuminations, è già noto ai fan di Moore in quanto edito nel 1988, anno in cui Hypothetical Lizard fu nominato per i World Fantasy Award e poi trasposto in forma di fumetto qualche anno più tardi. Lucertola ipotetica è il viatico migliore per venire introdotti al mondo di Moore; questa breve novella è un condensato di idee immaginifiche terribili e perfettamente congegniate portate al lettore con una prosa elegante e colta dal potere attrattivo infinito, a fine lettura Lucertola ipotetica rimarrà tra gli episodi più affascinanti dell'intera raccolta (nove i testi pubblicati). Nella città di Livarek Som-Som viene abbandonata dalla madre in una casa di tolleranza frequentata da esseri speciali; la bambina subirà interventi ripetuti al fine di renderla una partner perfetta per i suoi clienti. All'interno della casa degli orologi Som-Som sarà testimone di una peculiare storia d'amore e di un progressivo scambio di identità tra due artisti, anche loro alle dipendenze di Madame Ouish, la tenutaria della Casa senza orologi. Racconto non semplice, come molti dell'autore, ma forte di una carica d'ambiguità capace di attrarre il lettore, alcune immagini rimarranno impresse, si penerà per la piccola Som-Som e ci si chiederà inevitabilmente anche che cosa possa essere l'interno della testa di Alan Moore.

Di tutt'altro tono lo scritto più lungo di questa raccolta che porta alla luce l'amarezza che oggi Moore prova nei confronti dell'industria del fumetto e di alcuni dei suoi esponenti. È noto come il rapporto dell'autore con le due major di comics americani (Marvel e DC Comics) abbia portato Moore a disprezzare il modo in cui viene gestito il mondo del fumetto negli U.S.A. Cosa ci è dato sapere su Thunderman è una parodia al vetriolo di quella che poteva essere la vita di un'industria nascente e poi, col passare degli anni, via via più consolidata e affermata dagli anni 60 in avanti. In questo racconto è facile individuare paralleli tra i personaggi descritti da Moore su queste pagine e i loro corrispettivi Marvel o DC (Thunderman per esempio è chiaramente Superman, Re Fuco è Batman e così via); allo stesso modo tra le righe e sotto falso nome sarà facile riconoscere grandi autori come Stan Lee o Jack Kirby, sarà un po' meno facile se non per i fan esperti del settore farlo con altri autori e personaggi magari meno iconici o meno conosciuti al grande pubblico rispetto ai grandissimi sopra nominati. Per quanto ora tiri a disprezzarlo è chiaro come Moore sia qui nel suo mondo, fa quasi un po' male (e forse fa anche un po' riflettere) il rapporto descritto da Moore tra il medium fumetto e il suo pubblico adulto, sempre più numeroso e che nonostante l'età avanzata ancora riesce a godere di un albo di supereroi. Interessante nei contenuti e divertente nell'esposizione, un racconto che ogni fan dei comics (non) dovrebbe leggere.

Che dire invece di Luce americana: una valutazione critica, una sorta di poema in versi con il quale Moore ricrea un'opera e un affresco, entrambi (parzialmente) fittizi che richiamano la scena della beat generation in quel di San Francisco. L'intelligenza estrema e l'estro di Moore qui si mostrano in tutta la loro ampiezza, il bardo crea il suo poemetto e anche tutto un corollario di note che lo esplicano al lettore rendendo credibile la "sua" scena beat, quasi possibile da inserire in una cronologia di eventi delle vite di personaggi quali Ginsberg, Kerouak o Brautigan.

Come già detto sopra i racconti sono nove e qui potremmo andare per le lunghe, spero di aver reso l'idea e palesato cosa fare nell'immediato, ossia mettersi le scarpe e andare in libreria per procurarsi una copia di Illuminations.

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