venerdì 13 aprile 2012

UNA STANZA PIENA DI GENTE

(The minds of Billy Milligan, di Daniel Keyes, 1981)

Una stanza piena di gente è il libro che racconta la vera storia di Billy Milligan. Una storia alla quale si fatica a credere per la sua inimmaginabile e drammatica particolarità.

Ed è una storia vera.

E non ci si può credere.

Billy Milligan è il caso più eclatante di disturbo dissociativo dell'identità mai riscontrato, in Billy Milligan convivono ben ventiquattro personalità differenti. Non due. Non tre. Ventiquattro. Il caso in questione è forse quello che ha avuto maggiore risalto nell'ambito delle personalità multiple andando a interessare in maniera massiccia l'opinione pubblica Statunitense di fine anni settanta.

Questo è il resoconto di un ben determinato periodo della vita di Billy Milligan ricostruito dallo scrittore grazie alla collaborazione di Milligan stesso, alle testimonianze dei medici e degli avvocati che hanno seguito il paziente nel corso degli anni, a quelle di conoscenti e familiari e anche a quelle delle sue vittime.

Sì, vittime, perché la storia si apre con l'accusa a carico di Milligan di aver rapinato e stuprato tre giovani donne di Columbus, Ohio. Quando la polizia riesce ad arrestarlo, Milligan sembra non sapere nulla delle violenze nonostante sia stato riconosciuto da una delle vittime stesse. Pian piano la vicenda assume toni realmente surreali; viene narrata principalmente dal punto di vista dei due avvocati, Gary Schweickart e Judy Stevenson, che ne assumeranno la difesa. Attraverso i loro occhi e le loro sensazioni il lettore si troverà di fronte all'inspiegabile, a situazioni che a me personalmente hanno fatto venire la pelle d'oca.

Durante gli interrogatori con il paziente, gli avvocati e in seguito i suoi medici, hanno avuto modo di assistere a delle vere e proprie trasformazioni. Un Milligan decisamente impaurito e timoroso dopo pochi secondi di trance si trasforma in un Milligan deciso e aggressivo, una persona dalla forza quasi disumana che si esprime con un marcato accento slavo per passare poco dopo a essere un distinto signore dall'impeccabile accento inglese. E l'impressione degli avvocati è quella di un uomo che non è in grado di fingere tali trasformazioni, pare proprio sia tutto reale e conseguenza del disturbo da personalità multiple.

Ognuna di queste personalità, quando diventa predominante, ha caratteristiche ben precise. All'inizio i dottori e gli avvocati riescono a individuare una decina di differenti personalità: ovviamente c'è Billy, la personalità originaria, Arthur è la personalità che parla con accento britannico, organizzato e razionale. Quando questa personalità è dominante, e solo allora (inquietante), Milligan è in grado di scrivere in arabo. In casi di pericolo solitamente è Ragen a prendere il controllo, è il guardiano dell'odio, parla con accento slavo e dimostra grande conoscenza delle armi e una forza disumana. Allen è il più sociale, ottimo ritrattista, unica tra le personalità di Milligan a fumare (non ci si crede). Uno dei misteri inspiegabili è Tommy, quando è lui a prendere il sopravvento Milligan è in grado di sfilarsi manette e camicie di forza neanche fosse un novello Houdini. Danny è più pauroso, David è la personalità più tragica che prevale in situazioni di sofferenza, è quello che si becca tutto il dolore. Christene e Christopher sono bambini, Adalana è una lesbica in costante ricerca d'affetto.

Altre quattordici sono le personalità che verranno fuori lungo il corso della storia (quelle considerate indesiderabili). Sembra la trama di un fumetto o di una serie-tv, invece questa è la vera storia di William Stanley Milligan.

L'argomento è affascinante e inquietante all'inverosimile, lo stile di Keyes rende l'intera storia scorrevole e fluida come se fosse un romanzo di pura finzione, niente tecnicismi o barbosi elenchi di dati e documenti. In alcuni passaggi si fà davvero fatica a credere alla storia che si sta leggendo, soprattutto quando lo scrittore racconta come le varie personalità iniziano a interagire tra di loro, dinamiche descritte da un Milligan in stato di parziale guarigione (o miglioramento almeno).

Un libro che consiglio a tutti, se non altro per approfondire la conoscenza di un caso straordinario. Per i più curiosi segnalo che info su Milligan potete trovarne tranquillamente anche su Wikipedia (qui).

William Stanley Milligan

6 commenti:

  1. Io ero rimasta affascinata e sconvolta dal film Sybil in cui la protagonista ha "solo" 17 personalità (anche questa una storia vera), ognuna delle quali prende il sopravvento in determinate situazioni in cui sono necessarie doti che Sybil di suo non possiede. La cosa più inquietante è il fatto che la personalità base spesso non sa delle altre, e che la personalità che tiene le fila della truppa è una delle altre e.. è un po' come se qualcun'altro decidesse per noi, ma allo stesso tempo si tratta di una delle nostre personalità, non di un estraneo.
    Sybil dipingeva ed ognuna delle sue personalità aveva uno stile completamente personale, che le altre personalità non sapevano imitare.
    Io questo libro lo leggerei volentieri perché l'argomento mi affascina fino all'inverosimile, spero solo di non inventarmi altri io per me stessa, visto che dopo Sybil ho preteso di avere un io-tedesco e un io-creativo, e avevo un io-carceriere che però il mio io-hyppie ha scacciato con l'aiuto del mio io-bradipo.. questo è recentissimo ed è colpa tua ;)

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    1. Nel libro si parla anche di Sybil (di sfuggita), una delle dottoresse che si occupò del caso venne interpellata anche per avere il parere di un esperta ne caso Milligan.

      Davvero un tema affascinante affrontato grazie all'io Bradipo che è anche in me, l'unico che sa leggere tra l'altro.

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  2. No, dai. Questa storia non la conoscevo. E' assurdo! Come fai con facebook? Devi aprire 24 profili diversi?

    Da non credere.

    A parte gli scherzi, mi hai incuriosito molto. Se mi capita lo prendo. Leggendo mi tornava continuamente in mente in film Identity di james Mangold.

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    1. Identity non l'ho visto ma ti confermo che il libro tratta un caso di un fascino unico. Brividi!

      Comunque sì, dovresti aprire 24 profili diversi.

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  3. Il libro mi pare davvero interessante.La storia delle personalità multiple mi ha sempre inquietato parecchio, perchè tutto sommato penso che in ognuno di noi convivano in qualche modo diverse persone, che si svelano a seconda delle diverse esperienze che viviamo.Certo, nulla di patologico,però da da pensare...

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    1. Sì, nel caso specifico le personalità diverse si scindono come meccanismo di autodifesa. Assolutamente da approfondire.

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