lunedì 10 dicembre 2012

ANIMAL MAN

Animal Man, di Jeff Lemire (testi), Travel Foreman (disegni). Lion, 144 pp. col., 12,95 euro.

Negli ultimi giorni si stanno rincorrendo le voci legate alla probabile caduta in disgrazia dell'etichetta Vertigo, sezione della DC Comics dedicata ai fumetti con tematiche adulte. Gli ultimi due colpi ricevuti dalla sottoetichetta grazie alla quale abbiamo potuto leggere serie come Sandman e Preacher (solo per fare due esempi) sono stati di quelli duri, di quelli che fanno male. Parliamo della chiusura di Hellblazer, serie dedicata a John Constantine e dell'abbandono dell'editor storico della linea editoriale, Karen Berger.

La prima era la serie più longeva della Vertigo che chiuderà i battenti con il numero 300 per essere rilanciata all'interno del classico universo DC; la seconda può essere considerata il motore della divisione matura della DC Comics, l'abbandono della Berger non lascia ben sperare per il futuro del marchio. Il fatto che questi eventi siano praticamente concomitanti aumenta la preoccupazione nei fan della varie testate dell'etichetta.

Questa la teoria. Bisognerà vedere in pratica cosa succederà alle serie storicamente targate Vertigo quando verranno assorbite nell'universo di Batman, Superman e compagnia bella. Personalmente da fan di Hellblazer l'idea di vedere Constantine interagire con Supes e compagnia bella non mi fa impazzire, no davvero. Però... perché c'è sempre un però. Il tutto sta nell'abilità degli autori di creare buone storie anche all'interno del classico universo DC e alla capacità della casa editrice di limitare le ingerenze editoriali nelle scelte artistiche degli autori stessi (ed è qui che la questione potrebbe farsi dolente). Insomma non c'è scritto da nessuna parte che i protagonisti più borderline della DC Comics debbano incontrare la Justice League un mese si e uno no, però...

E veniamo ad Animal Man che è pur sempre il personaggio che compare nel titolo di questo post. Al tempo della chiusura della vecchia serie, Animal Man era una di quelle testate pubblicate dall'etichetta Vertigo, nonostante questo sia la vecchia che la nuova incarnazione dell'albo sono lì a testimoniare che non necessariamente tutto è perduto. Nel passato la run più celebre legata al personaggio di Buddy Baker è stata senza dubbio quella orchestrata dallo scozzese Grant Morrison, ventisei episodi che hanno consacrato la serie Animal Man come un culto assoluto. Questo accadeva ben prima della nascita della Vertigo.

In occasione del reboot del Dc Universe, Animal Man, un po' come accadrà anche a Hellblazer a breve, è stata integrata nel nuovo universo supereroistico di mamma DC. Se il buongiorno si vede dal mattino e se questa serie sarà indicativa del trend in atto forse ci stiamo semplicemente preoccupando troppo. La nuova serie dedicata alle avventure di Buddy Baker scritte da Jeff Lemire e disegnate da Travel Foreman sarebbe potuta tranquillamente uscire con il logo della Vertigo stampato ben visibile in copertina e nessuno avrebbe trovato nulla da ridire al riguardo.



Bernhard "Buddy" Baker è Animal Man, un supereroe atipico con la capacità di attingere al campo morfogenetico della Terra (?) e prendere in prestito le capacità di qualsiasi animale vivente. Potrebbe anche iniziare a puzzare come una puzzola volendo. Ma Buddy è anche un ex stuntman, un padre di famiglia, un'attivista per i diritti degli animali, un marito, un vegano convinto e ultimamente anche un attore.

E' proprio nell'ambito domestico che si apre la nuova serie con un Buddy intento a leggere una sua intervista pubblicata da una rivista seduto tranquillamente in cucina mentre la moglie Ellen prepara la cena, la figlia Maxine chiede un cucciolo e il figlio Cliff guarda la televisione. Proprio la notizia di un tizio che sta tenendo in ostaggio dei bambini in un ospedale spinge Animal Man a tornare in azione.

La storia assume ben presto atmosfere horror che ben poco hanno di supereroistico, Buddy si troverà a dover affrontare e capire le nuove abilità della figlia di quattro anni Maxine, che come si scoprirà è legata al Rosso, una specie di entità o forza derivante dalla vita stessa, un po' come Swamp Thing è legato al Verde e alla forza della natura. Le cose degenerano in fretta preannunciate da un bel sanguinamento dagli occhi, incubi splatter, animal morti zampettanti e seguite da trasformazioni mostruose e dalla discesa nel Rosso per affrontare gli agenti della Putrefazione che sono tutto tranne che un bel vedere.

Le atmosfere evocate dalla serie, con tutti i dovuti distinguo, mi hanno ricordato le prime storie di Hellblazer, quando le tavole erano anni luce dall'essere cool e presentavano tratti inquieti e sporchi come quelli di William Simpson ad esempio. Per i primi cinque episodi siamo di fronte a un fumetto horror che prospetta scenari interessanti e probabili futuri incontri, questo si, ma all'appello dovrebbe rispondere una certa creatura della palude, mantelli e mutandoni dovrebbero essere al momento scongiurati. Sia la prosa di Lemire che le matite di Foreman non fanno nella maniera più assoluta rimpiangere l'inserimento della serie nel classico DC universe, speriamo che le cose continuino di questo passo per questa e per altre testate ex-Vertigo.

Nell'ultimo episodio un intermezzo ci presenta l'amaro film al quale Buddy Baker dona il volto del protagonista principale, un ex eroe che fatica ad adattarsi a una vita normale. Non male davvero come primo volume.


Questo articolo è stato scritto per il blog Fumettopenìa.

4 commenti:

  1. Prendo nota anche di questo volumetto, visto che Natale (e la tredicesima) si avvicina... ;-)

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    1. Poi conta che se ti prende non dovrebbero uscirne più di un paio di volumi all'anno, una spesa accettabile.

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  2. Questo è proprio uno di quei volumi che devo recuperare. Mi piace Lemire e mi piace soprattutto Animal Man. Il fatto poi che certe storie ti abbiano ricordato le prime di Hellblazer di Delano, è tutto dire.

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  3. Mi sembra proprio una storia per atmosfere e disegni in linea con la prima Vertigo. Lemire non lo conoscevo, la prosa di Delano sta nelle mie preferenze dei gradini al di sopra, però che vuoi, Delano è Delano.

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