sabato 3 gennaio 2015

FIRMA AWARDS 2014: FUMETTO

Eccoci qui a spulciare finalmente tra le pieghe dei dodici mesi che hanno composto l'appena conclusosi 2014 per quel che riguarda la categoria Fumetto, l'unica per la quale la mia fruizione di lettore non è completamente sfasata temporalmente (con qualche eccezione ovviamente).

Quindi per quasi tutto quel che concerne il fumetto andremo a parlare di ciò che è stato effettivamente pubblicato in Italia nel corso di questo 2014, eccezion fatta come al solito per la sottocategoria Volumi e Graphic Novel che prende in considerazione tutta una serie di recuperi e di cose anche vecchie lette da me in questo 2014.

Senza perder tempo andiamo a incominciare proprio dall'anomala categoria VOLUMI & GRAPHIC NOVEL, tutto ciò che ho letto quest'anno indipendentemente dalla data di uscita in edicola, fumetteria o libreria di varia.

Abbastanza nutrita la selezione di volumi tra i quali ho potuto scegliere avendo dato il via quest'anno a tutta una serie di letture formata da albi che giacevano intonsi nella mia libreria da diverso tempo. Parecchie le cose interessanti ma le tre che andranno a comporre il podio sono:

Terzo Classificato:
Hellboy: La bara incatenata e altre storie di Mike Mignola
In rappresentanza dell'opera dedicata da Mignola al suo ragazzo infernale, ognuno dei volumi di Hellboy letti durante l'anno è stata una bellissima scoperta. Da segnalare la maestria dell'autore nel gestire le storie brevi legate alla tradizione e al folklore di paesi diversi. Un personaggio di una certa eleganza.

Secondo Classificato:
Il quinto Beatle di Vivek J. Tiwary, Andrew C. Robinson e Kyle Baker
Un volume capace di trasportarci indietro nel tempo per farci assistere alla vita dei Fab Four ma soprattutto per palesare la meno conosciuta ma non meno affascinante e importante figura di Brian Epstein, manager dei quattro di Liverpool e personalità difficile e tormentata. Visivamente da applausi.

Primo Classificato:
La valle del terrore di Claudio Nizzi e Magnus
Roba vecchia, certo, ma ancora insuperabile. Più di duecento tavole di perizia grafica da ammirare e riammirare continuamente per uno dei Texoni più riusciti di sempre (forse il più riuscito).

           



Entriamo ora a tutti gli effetti nella produzione fumettistica italiana del 2014 con le restanti categorie. Ammetto che decidere quali categorie inserire e come gestirle non è stato affatto facile. Lo scorso anno mi ero ripromesso di leggere di più e di ampliare la mia conoscenza del fumetto giapponese (cosa che ho fatto leggendo il bellissimo saggio Manga) e istituire quindi una categoria dedicata al manga. Purtroppo la disoccupazione non mi ha permesso di ampliare le mie letture, anzi le ha ridotte obbligandomi a interrompere anche serie interessanti come Rainbow e impedendomi di iniziarne di nuove. Segnalerò quindi come consiglio personale solo il recupero dei tre volumi di Prophecy di Tetsuya Tsutsui.

Altra categoria molto poco nutrita quest'anno è quella dedicata ai BONELLIDI. Prendendo in considerazione solo gli albi pubblicati in questo formato contenenti materiale inedito di produzione italiana (quello francese godrà di una categoria a parte), la scelta si riduce a un bacino di proposte veramente esiguo: tre miniserie e tre serie regolari.

Azzardiamo comunque un podio segnalando anche l'esordio di Adam Wild in casa Bonelli, nuova serie regolare che ho deciso (volente o nolente) di non seguire.

Terzo Classificato:
Le Storie di AA.VV.
Continua la serie di storie autoconclusive affidate di volta in volta ad autori e disegnatori diversi. E' inevitabile che la qualità di una proposta simile sia altalenante, ciò nonostante le proposte sono spesso di buon livello toccando di quando in quando vette più alte della media. La formula non rischia di annoiare.

Secondo Classificato:
Long Way di Diego Cajelli e AA.VV.
Giunge al termine l'esperimento italianissimo di portare certa serie B nel fumetto popolare da edicola. Non ci strappiamo i capelli ma la serie si è rivelata divertente e nel complesso davvero ben riuscita, meglio di molto altro.

Primo Classificato:
Orfani di Roberto Recchioni e AA.VV.
Anche in questo caso non gridiamo al miracolo, Recchioni è un buon autore e Orfani si è rivelata un'importante novità in casa Bonelli. Una bella serie di dodici episodi, ben congeniata per tre quarti e un po' diluita sul finale. Indubbiamente il vero successo dell'anno in questo segmento.

           



Affrontiamo ora il tanto caro fumetto seriale americano occupandoci però di MINISERIE e ONE SHOT, categoria addirittura da me soppressa l'anno passato per carenza di materiale interessante. Quest'anno è andata meglio nonostante non siano mancate le delusioni come la tanto pompata Age of Ultron di casa Marvel. Per le cose migliori bisogna rivolgersi verso altri lidi nonostante non mi siano dispiaciuti gli eventi legati ai titoli di X-Men: Battle of the atom. Comunque, andiamo a sbirciare il podio ringraziando inaspettatamente l'Editoriale Cosmo.

Terzo Classificato:
Fabian Gray: Five Ghosts di Frank J. Barbiere e Chris Mooneyham
La prima miniserie dedicata alle avventure di Fabian Gray è una storia dal sapore pulp che ricorda il passato e l'avventura d'altri tempi. Non un capolavoro ma una buona boccata d'aria fresca.

Secondo Classificato:
Kick Ass 3 di Mark Millar e John Romita Jr.
Che piaccia o meno Kick Ass è la serie che più di tutte ha lasciato il segno tra le più recenti proposte del provocatorio Mark Millar. La chiusura del cerchio mi è sembrata degna della serie e ammetto di essermela goduta parecchio. Di questi tempi non è poco.

Primo Classificato:
Doug Wildey's Rio di Doug Wildey
Una bella storia western come non se ne producono più molte oltreoceano. Forse il western è un genere considerato vecchio ma io sono tra quelli che pensano che abbia ancora molto da regalare e da dire. Tra miniserie e speciali dedicati a questo o quell'altro supereroe produzioni come queste spiccano.

           



Spostiamoci ora tra Francia e Belgio per una sottocategoria che vede in lizza diversi prodotti della bande dessinée che editori come Cosmo e Gazzetta hanno reso possibile ammirare o riammirare in Italia. Non ho fatto distinzioni di formati e differenze tra albi già editati in passato e inediti, un calderone nel quale infilare tutto ciò che è di provenienza franco-belga. E' stata dura, vista la qualità alta di molte delle proposte presentate ho deciso di allargare il podio a sei posizioni tralasciando l'ottimo Lucky Luke già segnalato lo scorso anno.

Sesto Classificato:
Western: La ballata di Nate Chisum di Jean Van Hamme e Rosinski
Ulteriore testimonianza di come ancora una volta, con una storia singola, l'epopea dell'ovest americano abbia molto da dire e continui a offrire ottime storie. Intramontabile.

Quinto Classificato:
Deadline di Laurent Frédéric Bollée e Christian Rossi
Un western assolutamente atipico sia per storia che per atmosfere, temi universali al tempo della secessione. Parlando di quel che certa narrazione ha ancora da offrire...

Quarto Classificato:
Blueberry di Jean-Michel Charlier e Jean Giraud
Monotematico. Può darsi, ma l'epopea western del tenente Blueberry è scritta davvero molto bene, una densità di lettura unica riproposta da Gazzetta in un'edizione degna ed economica. Un Giraud non ancora irresistibile per una proposta sempre di tutto rispetto.

Terzo Classificato:
Bouncer di Alejandro Jodorowski e Francois Boucq
Caspita, ancora western! Si, ma avete visto i nomi coinvolti? Bouncer si trova in terza posizione solo perché sono rimasto indietro con la lettura e il mio giudizio non può dirsi completo. Torna il western spietato che più spietato non si può.

Secondo Classificato:
Juan Solo di Alejandro Jodorowski e Georges Bess
Altra vicenda capace di sviscerare la crudeltà umana questa volta inserita nell'ambiente della malavita sudamericana. Juan Solo è un reietto che saprà farsi strada verso il suo finale cristologico. Da leggere.

Primo Classificato:
Michel Vaillant di Jean Graton
A sorpresa la lettura più piacevole si è rivelata la serie sportiva ambientata nel mondo dei motori dedicata al pilota Michel Vaillant. Argomenti che solitamente non incontrano il mio interesse si trasformano grazie all'abilità di Graton in una inaspettata e appassionante saga familiare e sportiva davvero rinfrescante.

           

         



Veniamo ora al settore dedicato alle RISTAMPE di materiale americano già edito nel nostro paese, anche qui la base è ampia e le proposte davvero valide non mancano. Un occhio al valore dell'opera ma soprattutto al gusto personale.

Sesto Classificato:
X-Men di Stan Lee, Jack Kirby e Werner Roth
Tra gli ultimi volumi presentati da Panini nel formato Marvel Collection purtroppo ora abbandonato dalla casa editrice. Una riproposta che mi ha permesso di godere di tutto questo materiale anni '60 insieme alla mia bimba che si è innamorata dei vecchi X-Men e di Jean Grey in modo particolare.

Quinto Classificato:
100 bullets di Brian Azzarello e Eduardo Risso
Continua la galoppata noir imbastita da Azzarello che gira la boa e inizia la sua discesa verso la conclusione, qualità costante senza nessuna caduta di tono. Mai.

Quarto Classificato:
Invincible di Robert Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley
Ironia e freschezza sono le armi che Kirkman si gioca per rifondare il genere supereroico e lo fa con una certa maestria, classe e scioltezza. Invincible è la serie alla quale ti affezioni in un attimo e che non vuoi più lasciare.

Terzo Classificato:
Miracleman di Alan Moore e AA.VV.
Titolo fondamentale per una delle svolte più epocali del fumetto, inutile star lì a tessere le lodi di Moore (o Scrittore Originale se preferite), accontentiamoci di poter leggere uno dei capisaldi del genere. Grazie Panini.

Secondo Classificato:
Madman di Michael Allred
Non l'avevo mai letto, è stato amore a prima vista. Madman è semplicemente quella creatura fantastica, quel beautiful freak che non potete non amare. Tra l'altro porta il nome più bello di sempre dato a un personaggio a fumetti.

Primo Classificato:
The walking dead di Robert Kirkman e Charlie Adlard
Semplicemente la serie regolare che trovo più appassionante e che mi fa più piacere leggere. Dal futuro incerto, sorprende, sconvolge, calca la mano e coinvolge. Kirkman ha capito come andare avanti e avanti senza mai annoiare. Ormai non ci si può rinunciare.

           

           



Avrei tanto voluto dedicare una sottocategoria al materiale Disney, purtroppo io e Lauretta siamo indietro con le letture e ne verrebbe fuori quindi un podio falsato, cercherò di dedicare a paperi e topi dei post appositi come fatto con Topolino Black Edition ad esempio.

Andiamo a concludere quindi con le serie regolari americane più apprezzate da queste parti nel corso di questo 2014. Segnalo l'abbandono di molte serie, per motivi economici e non solo, parecchie di quelle edite dalla DC Comics e molte targate anche Marvel. Vediamo comunque cosa rimane di interessante.

Sesto Classificato:
Ms. Marvel di G. Willow Wilson e Adrian Alphona
La serie che propone una Miss Marvel musulmana non so se infine si rivelerà più o meno una scelta coraggiosa, quel che è certo è che l'inizio di questa avventura sembra sfizioso e divertente, sicuramente una delle serie da tenere d'occhio.

Quinto Classificato:
All-New X-Men di Brian Bendis e Stuart Immonen
Ancora su buoni livelli ma con i primi sintomi di debito d'ossigeno, fa il paio con Guardians of the Galaxy scritta dallo stesso Bendis. L'impressione è che la questione di questi X-Men dislocati temporalmente vada prima o poi risolta. Per ora tiene ancora.

Quarto Classificato:
Uncanny Avengers di Rick Remender e Daniel Acuna
Le vicende della Squadra Unione divertono, Remender riesce a orchestrare trame di lungo respiro senza annoiare pur usando espedienti narrativi noti a chiunque. Un'ottima tenuta.

Terzo Classificato:
Wolverine & The X-Men di Jason Aaron e AA.VV.
Giunta purtroppo al termine, la gestione di Aaron si è rivelata una delle più illuminate della storia recente delle testate mutanti. Temo che ne sentiremo la mancanza.

Secondo Classificato:
The Massive di Brian Wood e AA.VV.
Nonostante la serie originale abbia superato le venti uscite sembra che Panini consideri qui da noi terminata la ricerca della Massive da parte della nave gemella Kapital. Un vero peccato per una delle serie più originali e interessanti dell'ultimo periodo.

Primo Classificato:
Hawkeye di Matt Fraction e Daniel Aja
C'è poco da dire, a mio avviso Hawkeye è la serie scritta meglio nel panorama dei comics attuali, almeno tra quelli che io conosco. Una di quelle serie da recuperare in toto. Forza, forza, che aspettate?

           

           

6 commenti:

  1. Mi sono segnato un paio di cosette che andrò a recuperare.

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  2. Ellapeppa, quanta roba. Sono molto d'accordo su Rio e Bouncer. Più che Vaillant e Blueberry io mi sono goduto (e ancora me lo sto godendo) Lucky Luke. Una riscoperta importantissima. E Madman, come forse ti avevo già detto, è una vecchia fiamma per cui scalpitavo ad ogni uscita (se ti piace questo Allred, ti consiglio anche il suo "Red Rocket 7", volume unico pubblicato dalla Bao un po' di anni fa).

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    1. Lucky Luke me lo sto ancora godendo anche io, come dicevo l'ho omesso giusto perché l'avevo già premiato l'anno scorso e ho lasciato spazio ad altro... Vaillant è arrivato al primo posto in quanto sorpresa davvero inaspettata per me, Gazzetta sta facendo cose ottime, purtroppo non ho potuto seguire Ric Roland e mi perderò anche Asterix che avrei recuperato molto volentieri ma proprio non si può. Con Bouncer sono indietro ma se il buongiorno si vede dal mattino puzza di capolavoro.

      Farò un pensiero a Red Rocket 7 allora :)

      Buon anno, e che sia decisamente migliore di questo appena passato.

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  3. Questo benedetto Quinto Beatle dovrò recuperarlo prima o poi, lo hanno spinto tantissimo e in giro se ne è parlato generalmente bene, mi sembra.

    Long Wei addirittura in seconda posizione? Io vedendo la qualità di stampa del secondo numero non ce l'ho fatta a continuare, confido in una ristampa.

    The Walking Dead l'ho seguito per un po' ma poi mi ha stufato...

    Ho notato che non c'è nemmeno un titolo DC nei finalisti americani, secondo me All-New X-Men si sta mantenendo ancora su un livello dignitoso.

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    1. Il quinto Beatle a mio avviso merita, poi costava veramente poco rispetto alla media.

      Long Wei secondo perché l'ho trovato onesto e divertente, tieni conto che di Bonellidi inediti ho letto pochissimo, quindi è un secondo tra sei albi presi in esame (ma l'ho specificato anche sopra per onestà) :)

      The Walking Dead a me appassiona molto, mi piace l'evolversi della vicenda e curiosare nel destino dei vari personaggi. Ovviamente il gusto personale ha la sua importanza.

      All New X-Men infatti si becca un buon quinto posto, si mantiene bene come dici tu anche se all'inizio mi piaceva ancor di più. E qui è un quinto posto tra molta, molta roba... Della Dc seguo ancora Bats e durante l'anno ho seguito diverse altre cose. Batman Anno Zero mi sta appassionando meno delle precedenti saghe orchestrate da Snyder e Capullo e quindi è uscito dal podio. Buoni erano anche Green Arrow e Animal Man che ho dovuto abbandonare.

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