Di Stranger Things hanno parlato ormai tutti, chi più chi meno perlopiù in termini entusiastici e positivi, chi sostenendo come il pregio migliore della serie fosse quel tuffo di peso negli anni '80 della nostra infanzia (della mia e dei miei coetanei almeno), chi sottolineando, giustamente, il valore di un'opera che a prescindere dai modelli a cui indubbiamente guarda, ha trovato la sua strada per stare in piedi da sola. Tutte e due le tesi sono egualmente valide e vere, personalmente ho apprezzato la serie perché è riuscita a darmi semplicemente tantissimi momenti di vera gioia (uno a sequenza più o meno), che sia poi questa un'emozione riflessa, derivante dalla fruizione di un prodotto confezionato a bella posta per essere fruito (confezionato peraltro con viscerale passione), poco importa. Il transfert dalla visione presente a un passato ingenuo, pieno di sogni, alcuni anche terrificanti, a un'epoca in cui quei sogni per quanto strampalati sembravano realmente possibili, è stato fortissimo. Per alcuni versi è stato come tornare bambini, quando leggendo un passaggio teso sulle pagine di un libro di King, magari It ad esempio, ti giravi per controllare che alle tue spalle fosse tutto in ordine e che non ci fosse nulla in agguanto pronto ad aggredirti all'improvviso (cosa che mi è stupidamente capitata di fare anche guardando Stranger Things, che poi di così spaventoso non ha quasi nulla, almeno per il me adulto, ma il bambino...). È stato come tornare ai tempi in cui calarsi in un tombino aperto, che portava semplicemente all'interrato con i box di un condominio qualsiasi davanti alla scuola, sembrava un modo come un altro per dare il via a un'avventura sulle tracce di Willy l'Orbo. La serie dei Duffer Brothers, siano benedetti, oltre a risvegliare ricordi e allietarci con il fantastico gioco delle citazioni, ha il grande pregio di aver riportato in vita con forza intatta e con pari intensità quel sense of wonder (ogni traduzione per me non rende giustizia) che solo i bambini o i ragazzini riescono ad avere di fronte a una storia fantastica, meravigliosa, davanti a un bel libro, a un fumetto o a un film. L'unico dispiacere è stato non poter condividere la visione di questa serie con mia figlia che già ha avuto modo di confrontarsi con alcune delle opere ispiratrici di Stranger Things, purtroppo l'impianto narrativo messo in scena dai Duffer Bros risulta ancora troppo spaventoso per una bimba di dieci anni, tra l'altro anche un po' fifoncella a dirla tutta (la serie è bollata +13).
La definizione più semplice che mi viene in mente è connubio perfetto tra occhi e cuore. Tutti hanno parlato dei film che la serie ha omaggiato, della musica in stile Carpenter in colonna sonora, dei rimandi alle atmosfere dei libri di King (colpo di genio l'uso del font per il titolo della serie) e ovviamente dell'estetica. Quello che a me ha colpito molto, oltre a tutto quello di cui si è appena accennato, sono i particolari: quella macchina verde lì dove l'ho già vista? E quella familiare marrone? Quel maglioncino da dove spunta? È tutto un graditissimo ritorno al passato, dal punto di vista visivo ma anche e soprattutto nella costruzione di ruoli e personaggi per noi (sempre la famosa generazione) archetipici: il gruppetto di sfigati legati da amicizia indissolubile, la ragazzina, la sorella maggiore bellina (almeno per un ragazzo sdentato), i bulli, il ragazzo popolare, il fratello maggiore perso nelle cose sue, i genitori distratti, etc...
Poi, per chi non fosse un residuato bellico degli anni 80, Stranger Things è anche una serie con una bella storia, con ottimi personaggi interpretati in maniera perfetta (grande Winona e i ragazzi tutti), coinvolgente e appassionante. Ma a noi, bimbi degli eighties, tutto ciò interessa un pochino di meno.
Ti dico la verità, non molto originale come storia e troppi rimandi a grandi cineasti di genere, ma l'ho vista in un momento in cui avevo bisogno di una serie scaccia pensieri e me la sono goduta. Poi quando mi calo nella visione non mi pongo molte domande (se in qualche modo vengo stuzzicato e incuriosito). Mi è piaciuta.
RispondiEliminaIo che ero bambino negli Ottanta, anni in cui sono nati le opere dei rimandi a cui accenni, me la sono goduta tantissimo. C'è da tener conto che l'effetto che i registi volevano ottenere era proprio quello ottenuto, essendo loro i primi fan di quei film, di quei libri... in quest'ottica la serie è riuscitissima, emozionale, esteticamente perfetta. Ripeto, vista in quest'ottica è un capolavoro.
EliminaSì, vista in quest'ottica è un bell'omaggio. Ti ripeto, a me è piaciuta.
EliminaL'ho adorata, per me perfetta in tutto. Omaggio al mondo degli anni '80, ma non senza costruire un'ottima avventura con tanta suspense e qualche brividino. Il cast eccellente, una Winona dei tempi migliori, bella l'idea del mondo Sottosopra che qualche riflessione la strappa pure eh.
RispondiEliminaAmbientazione pazzesca e anche sensazione di essere "a casa", perché quegli anni sono preziosi per noi 40enni.
A me l'avventura dei ragazzini ha richiamato, più che It, il racconto e poi film Ricordo di un'estate/Stand by me.
Geniali i registi che hanno ottenuto esattamente quello che si erano proposti. Secondo me il vintage è un arricchimento e non un limite in questa realizzazione, che si può tranquillamente vedere senza avere idea alcuna delle citazioni e omaggi fatti al passato.
E Dustin *__* Adorabile! XD
P.S.: penso che Laura abbia tempo per potersela godere e per te sarà occasione di rivederla ;)
Assolutamente richiama anche il racconto Il corpo di King tratto da Stagioni diverse, la scena dei binari e lì a dimostrarlo, in It ci rivedevo il gruppo di ragazzini, le bici, i bulli, il mostro... comunque tutto fantastico. Con Laura lo guarderemo tra qualche anno :)
EliminaAnche a me ha fatto la stessa impressione.
RispondiEliminaUn tuffo dentro un'avventura alla Goonies capace di provocare un sense of wonder che personalmente non provavo credo proprio dagli 80s, quando ero giusto un piccolo kid. :)
Uguale per me, ti riporta al passato suscitando gli stessi sentimenti e le stesse sensazioni, passati trent'anni o più quasi un miracolo. Spettacolo!
EliminaGrande serie, ma il fatto che prosegua mi preoccupa.
RispondiEliminaPer me andava benissimo quel finale.
È vero, pensa però se ne vien fuori un'altra stagione all'altezza della prima, che goduria :)
EliminaNon ti nego che mi ha colpito. Belle le citazioni, bello tutto... Ma forse si poteva in qualcosa in più. Chissà cosa vedremo nella prossima stagione...
RispondiEliminaIo l'ho trovata perfetta, non so davvero cosa avrebbero potuto fare di più i Duffer, vedremo alla prossima...
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