(Mandibules di Quentin Dupieux, 2020)
No fucking reason! Così si chiudeva il monologo del Tenente Chad in Rubber del nostro Quentin Dupieux (a.k.a. Mr. Oizo), e aggiungeva: "Signore, signori, il film che state per vedere oggi è un omaggio al nessun motivo, il più potente elemento di stile". A distanza di dieci anni esatti per Quentin Dupieux le cose non sono cambiate molto, il musicista e regista francese è ancora un cantore puro del no reason, i film di Dupieux si fondano sull'assurdo, sull'impossibile accettato come normalità, sull'elemento destabilizzante che non destabilizza ma si colloca con comodità all'interno di una realtà che nella sua struttura di base assomiglia alla nostra ma dove accade anche che qualsiasi evento, per quanto assurdo, venga accettato senza troppi scossoni. Qual è allora lo scopo, il messaggio finale, il senso del cinema di Dupieux? Questa è la domanda che può assillare chi vuole discutere dei film del regista o anche il semplice fan. La risposta che viene spontanea, che poi si avvicina molto al no reason di cui sopra, è il semplice just for fun, cioè che Dupieux semplicemente faccia film per divertirsi e divertire, per farci dimenticare attraverso lo scarto i drammi e la pesantezza della quotidianità per portarci attraverso uno sguardo laterale in un mondo altrove forse (im)possibile. Oppure c'è dietro un programma, un lavorio per scardinare certezze e convenzioni del reale, del linguaggio, del cinema, ma a guardare i film del francese sembra più "la prima che hai detto"... anche se in fondo una lettura (e non è una brutta lettura, anzi) gliela si può dare anche a un film come Mandibules.Manu (Grégoire Ludig) è un sempliciotto poco sveglio che dorme in spiaggia, il ragazzo accetta di fare un lavoro dai fini poco chiari per cui dovrà trasportare una valigetta da un punto A a un punto B in cambio di 500 euro. Semplice e pulito. Per fare il lavoro Manu ruba una vecchia auto e coinvolge il suo amico di sempre Jean-Gab (David Marsais); prima di giungere al punto di ritiro i due sentono degli strani rumori provenire dal bagagliaio dell'auto, una volta apertolo i due compari vi trovano una mosca gigante della taglia di un grosso cane. Passa pochissimo tempo dalla scoperta dello strano essere alla decisione di addestrare Dominique, così chiameranno la mosca, in modo da poterla usare come un drone da riporto al fine di arricchirsi e recuperare un po' di grana. Purtroppo i due amici non sono proprio la coppia più sveglia del mondo e ci metteranno davvero poco a cacciarsi nei guai e a infilarsi in situazioni imbarazzanti come quelle che vivranno nella lussuosa casa di Cécile (India Hair), una giovane donna convinta di riconoscere in Manu un vecchio compagno con il quale aveva avuto una storia ai tempi della scuola.
Perché Manu e Jean-Gab trovano una mosca gigante rinchiusa nel bagagliaio di una vecchia auto? Per nessun motivo, non c'è ragione, non ci sono spiegazioni e, la cosa più bella nel cinema di Dupieux, non ci sono nemmeno domande! La trovano e basta, e se la tengono. Mandibules è un film divertente e atipico, ha l'intelligenza di non strafare, Dupieux chiude dopo un'ora e diciassette minuti, durata che contribuisce a rendere il film agevole e piacevolissimo; oltre a sguazzare nell'assurdo fino al collo con diverse trovate da fuori di testa, non solo la mosca ma anche l'incidente occorso ad Agnès (Adèle Exarchopoulos) del quale non svelo nulla, il film si fa cantore dall'amicizia pura e non incrinabile (e vai di toro) tra due ingenui scombinati che però trovano la felicità nella compagnia l'uno dell'altro, in una dormita in riva al mare o anche solo nel fare due coccole a una mosca gigante, e poco importa che non ci siano prospettive, non ci siano soldi, non ci sia un'integrazione irreggimentata nella società quando in cambio ci sono i sentimenti, la libertà e un'assoluta mancanza di preoccupazioni. Il cinema di Dupieux se non è unico poco ci manca, ha il gran pregio di saper mettere buonumore, in maniera naturale, senza particolare ricercatezza (ma senza nessuna sbavatura), un po' così, senza nessun motivo evidente. No reason.
Il buonumore sì, e il finale ho apprezzato tantissimo, perché coerente. Per il resto simpaticamente ed assurdamente divertente ;)
RispondiEliminaSi, ottimo finale e tutto coerente in puro Dupieux style 😁
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