Iniziamo dalla categoria delle SERIE TV: l'anno scorso avevo dato giusto un paio di consigli (Downton Abbey su tutti) senza stilare classifiche in quanto non ero riuscito a dedicare sufficiente tempo alla serialità, quest'anno è andata meglio grazie anche ad alcuni recuperi di serie complete, imprese anche impegnative in diversi casi, per dirne una ho rivisto tutti gli episodi legati alla mitologia di X-Files di tutte le stagioni, comprese le nuove, una cavalcata lunga e corposa nonostante la selezione dei soli episodi legati a complotti e alieni che caratterizzano il corpo principale della serie. La classifica è stilata su una selezione di una dozzina di serie visionate per un totale di una ventina di stagioni più tutta X-Files e tralasciando le sit-com qui non comprese. Iniziamo col dire che, data la visione parziale, non ho inserito in classifica le avventure di Fox Mulder e Dana Scully, vista la non completezza il giudizio sarebbe stato un poco falsato, la maratona è stata piacevole anche se oggi come oggi il prodotto qualche segno del tempo e un po' di stanchezza li lascia intravedere, visione consigliata più ai nostalgici e agli appassionati della prima ora che non ai nuovi spettatori, a suo modo passaggio seminale per la serialità che iniziava ad aprirsi a nuovi linguaggi. Ma andiamo a dare un'occhiata a questo primo podio del 2021.
Quinto classificato:
WandaVision di Jac Schaeffer (2021)
La serie più sperimentale della nuova fase del Marvel Cinematic Universe, un prodotto diverso e, almeno fino al pre-finale, nuovo e originale, un omaggio alla storia della serialità televisiva americana con diverse chiavi di lettura e la classica storia di supereroi con superproblemi (e mica da niente) ben inserita nell'universo cinematografico Marvel, qualità e coerenza, quinto posto che si potrebbe attribuire ex aequo con la più leggera ma altrettanto riuscita Hawkeye sulla quale però mi riservo l'ultima parola in quanto ancora devo vedere l'ultima puntata.
Quarto classificato:
Squid Game di Hwang Dong-hyuk (2021)
Fenomeno dell'anno dalla Corea del Sud capace di stabilire nuovi record di visione nonostante l'iniziale assenza del doppiaggio italiano, la serie funziona molto bene dal punto di vista dell'intrattenimento, sul versante sottotesti e impegno sociale abbiamo visto sicuramente cose migliori arrivare dal fareast ma nel suo segmento assolve decisamente bene al suo compito.
Terzo classificato:
The Crown di Peter Morgan (2016/2020)
Nel corso delle prime quattro stagioni la serie di Peter Morgan, con un'eleganza formale e una messa in scena impeccabile, ci narra l'ipotetico dietro le quinte di decenni di Storia della Corona Inglese mostrandoci il privato dei componenti della Royal Family ma anche pezzi di storia per noi magari dimenticati o poco noti. Accurato.
Secondo classificato:
La regina degli scacchi di Scott Frank e Alan Scott (2020)
Splendida miniserie con una Anya Taylor-Joy elegantissima e in forma attoriale splendida, scenografie lussuose e curatissime miste alla capacità di rendere appassionante una disciplina statica e di puro ingegno come quella degli scacchi. Chapeau!
Primo classificato:
La casa di carta di Alex Pina (2017/2021)
Anche solo in virtù delle prime due stagioni, quelle legate alla rapina della Zecca di stato spagnola, indubbiamente una delle serie più appassionanti e meglio costruite della serialità moderna, la costruzione si perde un po' per strada nelle stagioni successive ma compensa dal punto di vista emotivo, bel finale in chiusura, una serie capace di tenere lo spettatore sempre attento e incollato ai personaggi.
Chiusa la pratica dedicata ai serial passiamo alla carta stampata, per la categoria LIBRI quest'anno ho potuto scegliere tra sedici titoli, questo il numero di opere che sono riuscito a leggere in 365 giorni, ci sono state letture e titoli importanti che mi hanno deluso, libri piacevoli che mi hanno intrattenuto a dovere e qualche opera sopra la media, per il primo posto devo dire che quest'anno non ho avuto però nessun dubbio, andiamo a vedere le cinque migliori opere di quest'anno. Va da sé, lette quest'anno ma uscite nel corso degli anni, dei secoli, dei millenni...
Quinto classificato:
Il lercio di Irvine Welsh (1998)
Irvine Welsh non tradisce, nemmeno quando ti dà l'impressione di aver scritto un libro per lui canonico, senza contenuti forti, riesce con una zampata finale a farti rimettere tutto in prospettiva e a farti rivalutare tutto ciò che hai letto, maledetto spurgo di corea...
Quarto classificato:
Questa notte mi ha aperto gli occhi di Jonathan Coe (1990)
Avendo approcciato l'opera dell'autore inglese in ordine cronologico questo libro è il primo dell'autore, il suo terzo, ad avermi finalmente convinto in pieno, tra momenti divertenti e altri più tesi o malinconici Coe ci narra la storia di un uomo irrisolto alle prese con una vita che fa difficoltà a decollare.
Terzo classificato:
La lunga marcia di Stephen King (1979)
Immancabile il Re nelle letture annue, questa volta finisce sul terzo gradino del podio grazie a un romanzo dove il sovrannaturale è assente, si gioca sull'angoscia, sulla tensione e sulla paura conseguente a scelte scellerate e all'apparenza immotivate, una lunga marcia nella coinvolgente arte del Re della suspense.
Secondo classificato:
Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald (1934)
Romanzo che ho apprezzato anche più de Il grande Gatsby, leggendo entrambi gli scritti e un po' di biografia di Fitzgerald il corpo d'opera dell'autore acquista tutt'altro valore rivelandosi non solo descrizione accurata di una certa classe sociale nell'età del jazz ma anche un racconto intimo molto spesso doloroso.
Primo classificato:
Le correzioni di Jonathan Franzen (2001)
Il vero capolavoro letto quest'anno, ben più di una spanna sopra tutto il resto, uno dei grandi libri moderni americani, difficile condensare in due righe il valore del libro, vi rimando alla recensione linkata sul titolo. E per ora è tutto, ci sentiamo i prossimi giorni per le categorie legate al cinema.
Due delle serie ho visto e saranno in classifica (domani), una vedrò prossimamente e le altre nella lista infinita..
RispondiEliminaPurtroppo, preferendo il cinema, sulle serie ho una lista d'attesa pressoché infinita anche io.
Elimina