venerdì 31 dicembre 2021

FIRMA AWARDS 2021 - FILM

Si va a chiudere, anche per quest'anno, la tornata delle classifiche riassuntive di ciò che di meglio si è visto e letto nel corso di quest'anno, lo facciamo con la categoria più nutrita di tutte, quella dedicata ai FILM, prese in esame tra una rosa di più di cento titoli solamente pellicole uscite negli ultimi vent'anni e che ovviamente ho avuto modo di vedere solamente ora (i film più datati invece li trovate qui). Ovviamente la scelta delle posizioni è dettata molto dal gusto personale, per quest'anno ho deciso di allargare a trenta le posizioni segnalate, va da sé che ognuno di questi film mi sento di consigliarvelo, sono tutte visioni meritevoli e che potrebbero avere impatto differente a seconda di chi approccia la visione, la mia classifica è quindi meramente indicativa, ha valore per me, nondimeno i consigli qui sotto riportati potrebbero portare a qualche piacevole visione chiunque di noi. Detto questo andrei a incominciare, anche perché il post lo sto costruendo nel momento in cui scrivo, devo ancora decidere alcune posizioni, come distribuire i trenta titoli, trovare tutte le immagini, mettere tutti i link e buttare giù trenta brevissime sinossi, insomma... devo farmi ancora un discreto culo, quindi tagliamo corto...


Trentesimo classificato:
Allen, rimanendo nel suo mondo, riesce a trovare per il suo "protagonista tipo" un interprete, Timothée Chalamet, in grado di portare una personale cifra stilistica alla narrazione alleniana, operazione che gli riesce anche in Basta che funzioni con Larry David, un'accoppiata di film che meritano la menzione.



Ventinovesimo classificato:
I morti non muoiono di Jim Jarmusch (2019)
Divertissement che il regista mette in piedi con la sua cricca di amici, un film di puro cazzeggio (o forse no?) con il titolo più bello di tutti, quello originale, da pronunciare tassativamente ad alta voce.



Ventottesimo classificato:
The founder di John Lee Hancock (2016)
Film di stampo classico, la storia di come è stata fondata la catena dei Mcdonald e narrazione su tutto lo splendore che sta dietro al sogno capitalistico americano (e non solo). Un grande Keaton.



Ventisettesimo classificato:
Mistress America di Noah Baumbach (2015)
Primo incontro per me con Noah Baumbach e posso dire che l'esperienza è stata molto piacevole, vite in costruzione tra le strade di New York, un Allen di nuova generazione aggiornato ai patemi di protagonisti più giovani, parecchio divertente.



Ventiseiesimo classificato:
Mandibules - Due uomini e una mosca di Quentin Dupieux (2020)
Mr. Oizo con i suoi film continua a portarci in realtà diverse, surreali, dove l'anormalità è di casa e il mondo sembra girare su una frequenza differente. C'è del genio...



Venticinquesimo classificato:
Soul di Pete Docter (2020)
Continua lo splendido lavoro fatto in Pixar da Docter nello scandagliare animo e sentimenti dell'uomo, questa volta si guarda all'al di là e si definisce una morale finalmente non abusata nell'animazione rivolta anche ai più piccoli.



Ventiquattresimo classificato:
Il labirinto del fauno di Guillermo Del Toro (2006)
Favola nera ambientata all'epoca del franchismo negli anni della guerra, sarebbe anche un bel film per i ragazzi ma Del Toro non risparmia un paio di sequenze parecchio violente, affatto edulcorato.



Ventitreesimo classificato:
Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti (2015)
Mainetti indovina più o meno tutto e ha l'intelligenza di portare i super nel contesto nostrano senza strafare costruendo intorno ai personaggi vicende interessanti che raramente si vedono nei film dei supereroi americani. Ottimo esordio nel lungo.



Ventiduesimo classificato:
Richard Jewell di Clint Eastwood (2019)
Clint non tradisce (quasi) mai e anche con questo film, graziato da diverse interpretazioni di gran livello, non si smentisce e porta avanti il suo discorso sull'eroe americano e sull'uomo comune. Come fai a non volergli bene?



Ventunesimo classificato:
Louise-Michel di Gustave De Kervern e Benoit Délepine (2008)
Film con personaggi grotteschi e umanissimi, approccio alla narrazione da parte dei due registi completamente anarchico e divertentissimo. Si ride di tutto!



Ventesimo classificato:
Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino (2017)
Film misurato con un gran lavoro sulle atmosfere, sui sospesi, grande sensibilità per i luoghi e per i personaggi, forma e sostanza con le giuste emozioni.



Diciannovesimo classificato:
Captain Fantastic di Matt Ross (2016)
L'utopia della famiglia Cash lontano dalla civiltà, purtroppo non è così semplice averla vinta sullo stile di vita imperante. Film migliore di ciò che mi sarei aspettato, Mortensen sempre più apprezzabile.



Diciottesimo classificato:
Suspiria di Luca Guadagnino (2018)
Non proprio un remake, ottimo dal punto di vista formale anche se non innovativo e visionario come quello di Argento, decisamente più riuscito nella sceneggiatura, personalmente lo preferisco all'originale.



Diciassettesimo classificato:
Two lovers di James Gray (2008)
Gray si conferma regista molto interessante, cantore della sua Little Odessa a New York, con Two lovers abbandona le storie criminali per dedicarsi a un problematico melò con un Phoenix sugli scudi.



Sedicesimo classificato:
Colpisce al cuore la storia di Irina, una nonna disposta a tutto pur di aiutare il nipotino infermo e in attesa di un'operazione fondamentale e molto costosa. Per contesto siamo dalle parti di Loach, la protagonista è uno dei migliori personaggi visti quest'anno.



Quindicesimo classificato:
Old man & the gun di David Lowery (2018)
Addio al cinema per Robert Redford con un bellissimo film crepuscolare che rende giustizia al finale di carriera di un grande attore.



Quattordicesimo classificato:
Shutter Island di Martin Scorsese (2010)
Ingiustamente criticato, Scorsese sigla un ottimo thriller tratto da un libro di Lehane, atmosfere malsane e tensione a mille.



Tredicesimo classificato:
Blue Jay di Alex Lehmann (2016)
Piccolo e delizioso film romantico ascrivibile alla corrente del mumblecore di cui l'attore e sceneggiatore Mark Duplass è alfiere. Una splendida Sarah Paulson.



Dodicesimo classificato:
Reality di Matteo Garrone (2012)
Commedia amarognola figlia dei tempi che fotografa la malattia dell'apparire e della celebrità inseguita senza fondamento e talento alcuno, Garrone trova in Aniello Arena un interprete grandissimo.



Undicesimo classificato:
Us and them di Rene Liu (2018)
Film sentimentale ambientato tra Pechino e la provincia cinese, racconto profondo e sentito e ottimo esordio dietro la macchina da presa per l'attrice e cantante Rene Liu. Struggente.



Decimo classificato:
Pieces of a woman di Kornel Mundruczo (2020)
Una prima mezz'ora di grandissimo cinema, teso, angosciante che si stempera pian piano nel dramma di una donna poco compresa dal mondo circostante, una Vanessa Kirby eccezionale per un racconto molto dolente.



Nono classificato:
Mank di David Fincher (2020)
David Fincher riporta in vita la grande Hollywood degli anni 30 e 40 con uno splendido bianco e nero e dice la sua sulla diatriba Mankiewicz/Welles per l'attribuzione della sceneggiatura di Quarto potere. Gran film, coraggioso.



Ottavo classificato:
Al di là delle montagne di Jia Zhang-ke (2015)
Più che il film si premia un pezzo di corpo d'opera del regista che insieme a Still Life del 2006 e I figli del fiume giallo del 2018 racconta in maniera precisa e avvolgente, attraverso storie private, il cambiamento di un intero paese, la Cina. Tutti film da recuperare assolutamente.



Settimo classificato:
Birdman o (l'imprevedibile virtù dell'ignoranza) di Alejandro Gonzalez Inarritu (2014)
Film tecnicamente superlativo, un'unico (finto) pianosequenza che trasmette grande immersione nella vita di un attore in cerca di riscatto, di nuovo un grande Keaton ma plausi soprattutto a una splendida regia. 



Sesto classificato:
Nomadland di Chloé Zhao (2020)
Film che cresce dentro man mano che si procede con la visione, magari non perfetto ma che unisce la bella regia della Zhao a un sentire il cinema in maniera diversa, un film del cuore, dell'anima più che della testa o della sceneggiatura.



Quinto classificato:
Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh (2017)
Ancora Frances McDormand questa volta con un film dalla sceneggiatura calibratissima a dimostrare l'ecletticità dell'attrice. Gran cast e grandissimo film, peccato non vedere all'opera McDonagh un po' più spesso.



Quarto classificato:
Lei di Spike Jonze (2013)
Una bellissima storia romantica traslata in un futuro prossimo dove le tecnologie hanno fatto ancora un passo avanti alienando l'umano ancora un po' più di quel che è già oggi. Un Phoenix superbo, una realtà altra ma per Jonze è tutta questione di sentimenti.



Terzo classificato:
A sun di Chung Mong-hong (2019)
Film densissimo dove dietro un'episodio di violenza si costruiscono riflessioni sui legami familiari, sulla perdita, sulla redenzione, sul rifiuto, sull'amore, sulla vita. Film totale capace di sedimentare un poco alla volta.



Secondo classificato:
Burning - L'amore brucia di Lee Chang-dong (2018)
Film dal quale si viene inesorabilmente assorbiti, altra grande soddisfazione dall'estremo oriente, in Burning c'è il conflitto sociale, c'è l'amore, ma c'è anche qualcosa di inspiegabile, qualcosa dal quale lasciarsi conquistare, guidare, trasportare per un'esperienza totalmente appagante.



Primo classificato:
Film di una disperazione estrema, senza speranza, prima e tragicamente ultima regia di Hu Bo suicidatosi a fine riprese, l'esistenza senza prospettive di alcuni giovani in una Cina disinteressata alle vite dei suoi stessi figli. Un pugno allo stomaco di una bellezza disarmante e stordente.

4 commenti:

  1. Penso sia un record, almeno personale, in una classifica non mia, ne ho visti 26! Recensiti ben 19! Comunque c'è tanta bella roba, a parte qualche neo ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Immagino il neo sia Suspiria :P Comunque 26 su 30 è un ottimo risultato, non devi recuperare quasi niente, vuol dire che siamo in sintonia su parecchie cose...

      Elimina
  2. Grazie per i suggerimenti.Il film con Robert Redford lo andrò sicuramente a recuperare come anche Suspiria.
    P.S.I titoli dei film in bianco sul fondo giallino sono poco leggibili.
    Buon 2022

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Max, hai ragione, sulla versione mobile sarebbe meglio un altro colore, per i prossimi link ci penso, grazie!

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...