domenica 11 luglio 2021

LEI

(Her di Spike Jonze, 2013)

Per Spike Jonze Lei è tutta una questione di sentimenti (e anche per noi spettatori). L'impianto narrativo potrebbe benissimo rimandare per temi trattati a Black Mirror, una delle serie più intelligenti scritte negli ultimi anni per quel che riguarda le previsioni future di sviluppo e utilizzo delle tecnologie presenti già oggigiorno nelle nostre vite; rispetto agli episodi di questa serie il film di Jonze ha un approccio decisamente meno cupo e pessimista su ciò che il progresso potrà offrirci pur non nascondendo dinamiche che potrebbero compromettere la socialità per come l'abbiamo conosciuta finora, anzi ribaltandone l'assunto, dipingendo nuove inquietanti possibilità come accettate se non addirittura benviste in una società che potrebbe essere la nostra tra una manciata di anni. L'aspetto tecnologico della vicenda, affascinante e molto interessante se visto in prospettiva futura, non è che l'innesco per raccontare una storia d'amore e più in generale le difficoltà e i dolori sentimentali di un uomo in un momento particolare e non troppo felice della sua vita. Lei è un film che emoziona, struggente in alcuni passaggi, bellissimo, riuscito e sincero proprio perché il focus, l'interesse del suo autore, sono i sentimenti, universali, noti e che toccano le corde del cuore di tutti, raccontati con intelligenza e in maniera originale, una nuova confezione scintillante per tornare a parlare di qualcosa che esiste da sempre e che appartiene a tutti.

Theodore Twombly (Joaquin Phoenix) scrive lettere su commissione in un'agenzia di comunicazione nella quale il suo lavoro è molto apprezzato, i clienti che vogliono mandare una lettera d'amore alla loro dolce metà trovano in Theodore un'indole sensibile e romantica che rende prezioso e unico il suo lavoro. In effetti Theodore è proprio così, un uomo sensibile e romantico, forse un po' immaturo, sognatore, un uomo che sta passando un periodo difficile, di scarsa socialità a causa della sua recente separazione dalla moglie Catherine (Rooney Mara). Passando molto tempo da solo Theodore sfrutta diverse applicazioni tecnologiche come passatempo, quando sul mercato viene lanciato un nuovo sistema operativo gestito da un'intelligenza artificiale autoevolvente decide di installarla sul suo computer. Theodore sceglie di rapportarsi con un'i.a. con voce femminile, questa si darà il nome di Samantha (Scarlett Johansson e Micaela Ramazzotti) e comincerà ad apprendere da Theodore, dalla rete e poi autonomamente come funzionano la vita e gli esseri umani, Samantha crescerà fino a sviluppare dei veri e propri sentimenti. Mentre l'intelligenza artificiale diventa sempre più complessa anche il rapporto tra lei e Theodore evolve trasformandosi in una vera e propria storia d'amore.

Spike Jonze non si concede spesso l'esperienza dietro la macchina da presa, quando lo fa però vale la pena di seguirlo. Lei è un film bellissimo, toccante, che esplora le debolezze e i sentimenti di un uomo puro, con i suoi difetti, i suoi pregi, le aspettative, gli errori, gli slanci sinceri e le difficoltà che sono di molti nell'affrontare apertamente le relazioni in tutte le loro sfaccettature e conseguenze. Jonze mette in scena una storia d'amore fantastica, nel vero senso del termine, che non manca di far riflettere sulle possibili implicazioni di una tecnologia che è già realtà, impressiona come alcune ipotesi di sviluppo paventate nel film siano per noi "solo umani" difficili da afferrare e comprendere, come può evolvere una creatura artificiale così diversa da noi? La complessità di dati, conoscenze, algoritmi, altrui esperienze pregresse, informazioni, possono davvero formare una personalità? E se sì che cosa viene dopo? Temi attraenti e pericolosi che però sono contorno alle dinamiche della storia d'amore tenuta in piedi da un Joaquin Phoenix che indubbiamente è uno dei maggiori talenti che il cinema oggi può vantare, e dalla sola voce per l'Italia di Micaela Ramazzotti parecchio criticata nel confronto con l'originale di Scarlett Johansson ma che a mio parere invece segna un ottimo lavoro di doppiaggio rendendo convincente anche nella nostra lingua la personalità di Samantha. Jonze sceglie di dare alla realtà narrata l'aspetto del mondo dei nostri giorni con qualche piccolissima innovazione tecnologica, nulla di troppo futuribile, tiene una tonalità costante anche nei colori che virano spesso su sfumature di arancione e rosso e in alcuni casi sull'azzurro, il tutto a rendere la storia molto vicina a noi e credibile; al protagonista maschile affianca spalle di altissima caratura: Amy Adams, Rooney Mara, Chris Pratt, Olivia Wilde e ovviamente Scarlett Johansson. Un film ad alta tecnologia che scalda forte il cuore, sembra un ossimoro ma il compito al regista riesce davvero bene, non si può uscire indifferenti dalla visione di Lei, un film commovente, coinvolgente, a tratti struggente nel narrare la difficoltà di incontrare l'altro, di viverlo senza proiezioni per quello che è in tutta la sua difficile complessità. Menzione per la splendida malinconia espressa dalla colonna sonora.

2 commenti:

  1. Beh se fosse una puntata di Black Mirror sarebbe tra le migliori in assoluto, perché è davvero una pellicola molto bella, ci si emoziona e si riflette ;)

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