venerdì 30 luglio 2021

OLD SOUTH

(di Pasquale Ruju e Giampiero Casertano, 2021)

Una volta l'anno fa piacere tornare tra le tavole giganti del sud ovest degli Stati Uniti in compagnia di Tex e dei suoi pards, in questo caso specifico il solo Kit Carson. Il Texone continua a essere un appuntamento speciale anche per quei lettori che come me hanno da tempo abbandonato la frequentazione con il Texas Ranger più amato nel nostro paese (in altri lidi c'è sempre Chuck Norris da tenere in considerazione), la possibilità di vedere all'opera autori solitamente estranei alle vie battute dal Nostro è sempre un'occasione preziosa; se purtroppo diradano i grandi artisti internazionali che accettano di sobbarcarsi l'impresa titanica, in casa nostra non mancano certo gli autori capaci di tenere in mano la matita con grande merito, per quest'anno l'onore è toccato a Giampiero Casertano, già disegnatore Bonelli per Dylan Dog, Martin Mystère e copertinista di Nick Raider. La sceneggiatura tocca questa volta a Pasquale Ruju, scrittore verso il quale sento un feeling particolare e che difficilmente mi delude.

Old South prende le mosse ai tempi della Guerra di Secessione, siamo nel 1864 sul confine tra Arizona e New Mexico, per gli Stati Confederati del Sud le cose si stanno mettendo male, lo squadrone di soldati sudisti comandato dal Capitano Carraway con l'aiuto del Tenente Dubbs e del Sergente Mallory sta attraversando il territorio Apache tirandosi dietro un cannone colmo fino all'orlo di monete d'oro, un bottino che servirà a garantire agli uomini di Carraway un più che dignitoso futuro una volta che i soldati dell'Unione avranno vinto definitivamente la guerra. Mentre una piccola delegazione di soldati nasconde l'oro del cannone per servirsene una volta che le acque si saranno calmate, gli apache attaccano il piccolo contingente che si porterà nella tomba il luogo segreto della sepoltura dell'oro. Diversi anni più tardi, sfuggiti a un attacco indiano, Tex e Carson approdano nella cittadina di Old South, all'apparenza un luogo tranquillo dove Carraway è il Primo Cittadino, Dubbs lo sceriffo e Mallory il suo vice. Old South è effettivamente una cittadina prospera e tranquilla, gli abitanti si difendono dagli apache, almeno da quelli bellicosi (che non sono la maggioranza) e si dedicano ai loro lavori, in realtà il paese è stato fondato nei pressi del luogo in cui è stato sepolto l'oro nella speranza di ritrovarlo, con il passare degli anni però Carraway si è sinceramente affezionato alla sua cittadina e ai suoi abitanti, ritrovare l'oro non gli preme più di tanto, ma non per tutti è così, in vista poi c'è il rischio di una nuova guerra indiana, cosa che Tex e Kit sono decisi a scongiurare.

La matita di Casertano è bella potente, neri decisi dove servono, linee marcate, segni spessi il giusto, volti molto caratterizzati, tutti con segni distintivi, forse il meno interessante è proprio quello di Tex che per forza di cose deve inserirsi nel solco di una tradizione quasi secolare ormai, Casertano si diverte di più con Carson e con gli altri coprotagonisti della storia sui quali può sfogare maggiore creatività. Ottimo l'inserimento dei protagonisti negli spazi, paesaggi con un senso della profondità accentuato, interni e vedute urbane precise e dettagliate, è un disegno quello di Casertano che dà un senso di compiutezza a ogni tavola. Ancora una volta la sceneggiatura di Ruju si legge molto bene e intrattiene senza fatica né punti morti, il trentasettesimo Texone si rivela così un altro bel viaggio nei territori del vecchio west.

2 commenti:

  1. Anche io l'ho letto e mi ha soddisfatto a metà: i disegni mi sono piaciuti molto mentre la storia non mi ha convinto anche perché questa roba degli ex soldati sudisti/oro non è proprio una novità ed è già stata raccontata altre volte. La serie regolare invece non riesco piu' a leggerla, ho provato a riprenderla ma ormai ha il fiato corto. Quella con Tex giovane è un po' meglio.

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    1. Ciao Andrea, anche io ho da tempo abbandonato la serie mensile, Ruju mi piace perché sento che in qualche modo ha i miei stessi gusti, inserisce elementi nelle storie che di solito mi piacciono, l'originalità su Tex non la cerco proprio, più o meno siamo sempre nel già noto quindi non lo trovo un discrimine sulle sceneggiature, Tex Willer non male, vediamo nel tempo come si svilupperà.

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