(The travesty di Donald E. Westlake, 1976)
Donald Westlake è stato il maestro del giallo umoristico, uno scrittore sistematico e indefesso che ha scritto una quantità esagerata di storie siglandole con diversi pseudonimi oltre che con il suo vero nome: i romanzi con protagonista il criminale Parker a nome Richard Stark, i racconti di fantascienza come Curt Clark, e ancora Tucker Coe, Samuel Holt, Alan Marshall e diversi altri ancora, il grosso del corpo d'opera a firma Donald Westlake. I romanzi di Westlake sono spesso impostati, come in questo caso, per dare al lettore come principale punto di vista quello del criminale, criminali che sovente non sono personaggi realmente malvagi ma uomini un poco border line, spesso affatto pericolosi, che si trovano per volontà o per caso in situazioni surreali o destinate a risvolti più divertenti che non realmente dense di thrilling, fermo restando una costruzione delle vicende sempre coerente e accattivante. Anche nel caso de Il signor omicidi la costruzione di questa breve novella (circa centoventi pagine) aderisce al punto di vista del colpevole, che il lettore conosce fin da subito, e si sviluppa in un concatenarsi di avvenimenti ben studiato e che lascia spazio anche ad alcune digressioni dalla trama principale.
Carey Thorpe è un critico cinematografico molto richiesto che scrive per diversi giornali di New York, è un uomo che piace alle donne; durante una delle sue uscite serali con Laura Penney, Thorpe ha un litigio con la donna, in seguito a una piccola colluttazione in casa di lei la donna cade e battendo la testa muore. Un incidente, non intenzionale e non dettato da motivi reconditi, il bisticcio di un momento e poi la tragedia. Thorpe non vuole rischiare la galera, accertatosi della morte della donna raccoglie le sue cose e sparisce, non sapendo di essere stato visto da un occhio privato che stava seguendo la Penney per conto del marito. L'investigatore, Edgarson, decide di non riferire nulla alla polizia ma bensì di ricattare Thorpe in modo da intascare un guadagno a suo avviso facile, nel frattempo i sergenti Bray e Staples iniziano a indagare sul delitto, il più giovane dei due, Staples, è un fan delle recensioni di Thorpe e inizia a prenderlo in simpatia, da qui poi le cose si ingarbuglieranno un poco prendendo strade spesso divertenti.
La prosa di Westlake ha in questo racconto uno stile molto classico, pubblicato nel '76 (epoca in cui è anche ambientato) Il signor omicidi tratteggia immagini e personaggi che potrebbero tranquillamente appartenere ai decenni precedenti, in realtà il protagonista dice di essere nato nel '42 e di essere stato all'università nei 60 quindi presumibilmente la storia si svolge effettivamente negli anni 70. Tutto il racconto è impregnato di cinema, sono tantissime le citazioni di film della Hollywood classica che per bocca di Thorpe riempiono le pagine del libro, sono chiamati in causa attori, registi, produttori in una ricostruzione d'epoca che sembra appunto retrodatare la storia rispetto al decennio dei 70. La struttura è divisa in capitoli, ognuno dei quali porta un titolo che sembra quello di un giallo a sé stante: L'avventura del 27 mancante, L'affare dell'amante nascosto, Il caso di Wicker e via discorrendo, alcuni lo sono davvero in quanto il protagonista sarà così bravo a sviare i sospetti della polizia che il Sergente Staples lo inviterà a partecipare in più occasioni alle indagini di altri casi, cosa che confonderà ancor di più le acque. Il tono è sempre leggero, divertito, la concatenazione di eventi intriga e ne esce una lettura veloce e decisamente sfiziosa. Devo dire che, letti ormai alcuni dei romanzi dell'autore, finora Westlake non ha mai deluso, la lettura è frizzante, l'estate è nella sua piena fase canicolare, se servisse un giusto antidoto eccovelo servito.
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