lunedì 26 luglio 2021

QUALCOSA DI TRAVOLGENTE

 (Something wild di Jonathan Demme, 1986)

Una panoramica a filo d'acqua ripresa dall'Hudson sulle note di David Byrne e Celia Cruz ci introduce alla New York del 1986, quando lo skyline più famoso del mondo era ancora iconico e completo, è proprio a Manhattan che l'incontro tra Charles Driggs e Lulu cambia, forse per sempre, le loro vite e dà il via a una commedia brillante che non ha timore di sfociare nel thriller più dinamico cambiando di registro pur rimanendo un'opera sempre divertente e riuscita. Probabilmente Qualcosa di travolgente è un film che oggi non sarebbe potuto arrivare nei cinema senza qualche polemica, le istanze femministe non vedrebbero di buon occhio la parabola di crescita e cambiamento che ogni avventura on the road che si rispetti porta con sé, non quella di una Lulu che conosciamo come donna indipendente e selvaggia per finire in qualcosa (all'apparenza almeno) di completamente diverso. All'epoca sicuramente ci si faceva meno problemi, i modelli erano diversi e in fondo anche i rivoluzionari del '68 hanno finito per imborghesirsi.

Charlie Driggs (Jeff Daniels) è un uomo tranquillo, sposato con due bambini, un lavoro noioso che gli è appena valso la promozione a vicepresidente e una bella casa in un pacifico sobborgo newyorkese. Durante un pranzo in una caffetteria incontra Lulu (Melanie Griffith), una ragazza disinibita e trasgressiva che lo trascinerà in una serie di avventure scombinate, condite di sesso e piccoli crimini, che riusciranno a far uscire il lato più selvaggio del compassato Charlie. I due si nascondono delle cose l'un l'altra, mentre Charlie inizia a preoccuparsi per il suo ritorno al lavoro, Lulu rivela una vita che non sembra appartenere alla ragazza incontrata solo il giorno prima: Lulu in realtà si chiama Audrey Hankel e ha un passato tumultuoso e doloroso alle spalle a causa di un suo ex, delinquente e violento, Ray Sinclair (Ray Liotta). L'avventura eccitante di Charlie e Lulu si trasformerà in un gioco decisamente più serio con il ritorno in scena di Ray, criminale scarcerato ma per nulla redento.

Jonathan Demme gira Qualcosa di travolgente prima di arrivare ai suoi più grandi successi commerciali e di critica, film come Una vedova allegra... ma non troppo, il pluripremiato (cinque Oscar) Il silenzio degli innocenti e Philadelphia (altri due Oscar), il cinema di Demme non è ancora quello che piace tanto all'Academy, è un cinema più libero, a tratti spensierato, non troppo legato agli schemi, capace di virate e punti di vista non omologati a quelli che erano i dettami imperanti nell'America degli Ottanta, più che mai spinta al consumo, al benessere e ad uno stile di vita dettato dalle nuove ricchezze. Il protagonista maschile in qualche modo abbandona lo stile di vita imposto dalla società, la ricchezza, le convenzioni sociali, per tuffarsi in un'avventura mossa dall'attrazione prima e dal sentimento poi, viva, reale, appagante più di quanto un buono stipendio possa mai garantire, lei, una stupenda Melanie Griffith, compie un percorso diverso provenendo da esperienze decisamente più complicate. Il passaggio dal registro della commedia a quello del thriller avviene in maniera naturale grazie soprattutto a un'interpretazione impeccabile di un Ray Liotta al suo meglio, ottimo ritmo sostenuto da una bella colonna sonora e qualche esibizione musicale all'interno del film, qualche cameo da individuare e tanta voglia di libertà: Qualcosa di travolgente è il sogno proibito di chi non è mai riuscito a farsi travolgere, di chi non ha osato, di chi ha calcolato troppo, di chi non ha avuto il coraggio o di chi semplicemente ha guardato al concreto, al sicuro, in questo il film ha un'indole rivoluzionaria che porta lo spettatore soddisfatto ai titoli di coda, allietati dalla Wild thing versione Sister Carol.

2 commenti:

  1. Gran film, anzi, gran cult-movie della mia giovinezza. Pensa che non l'ho mai visto al cinema, e una sera, in un cinema della mia città lo avevano in programma, circa 10 anni fa (presente in sala Luca Gauadagnino, curatore di un Castoro su Demme). Purtroppo avevano sbagliato le pizze (ora probabilmente con internet, non succederebbe), e proiettarono un altro film. L'ho rivisto qualche anno fa, e mi ha fatto un effetto diverso, molto meno cult, ma sempre movie. Vero, adesso non lo farebbero così ... e poi Demme è stato Demme, un cineasta in questo periodo poco celebrato. Hai fatto bene a parlarne.

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    1. Ciao Alli, Demme è stato un ottimo regista, capace di fare bene con film hollywoodiani (nel senso buono del termine) ma anche con produzioni più indipendenti, io ad esempio apprezzai tantissimo Rachel sta per sposarsi dove mi innamorai un pochino della Hathaway, con Qualcosa di travolgente siamo di fronte a un cinema sincero, capace di smuovere qualcosa nello spettatore che guarda anche se nella trama e nello sviluppo non c'è nulla di davvero travolgente, è questione di tocco, di feeling quasi tra regista e spettatore, purtroppo film fatti così effettivamente è difficile vederli ora.

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