(Land and freedom di Ken Loach, 1995)
Ken Loach non è un esteta e Terra e libertà né è la chiara dimostrazione; se in un film cercate l'immagine cool o patinata, l'innovazione, l'inquadratura estrosa, la scena limpia e scintillante o addirittura il virtuosismo tecnico credo che Ken Loach non sia il regista giusto al quale rivolgersi. Terra e libertà potrebbe sembrare a tratti un film tv, una produzione pensata per riempire le prime serate della televisione pubblica (e magari avessimo prodotti simili nei nostri palinsesti), bisogna ammettere come nel complesso il film non offra "grandi immagini", ha la capacità però di regalare alcuni ottimi momenti e una storia interessante e coinvolgente (i pareri qui non sono unanimi, il voto di chi scrive è a favore) che esplora un periodo storico molto importante per la Spagna e più in generale per l'Europa tutta, magari con qualche lieve imprecisione ma cogliendo bene lo spirito dei fatti e i retroscena che le macchinazioni politiche adottarono per influenzare il corso della Storia e i comportamenti delle genti meno preparate e scaltre rispetto a chi sa come (ab)usare il potere. Terra e libertà è un film politico, più apertamente politico rispetto a molte altre opere di Ken Loach il quale di per sé non ha mai nascosto i suoi pensieri e le sue appartenenze ideologiche. È un film questo che potrebbe suonare retorico per quanto è schierato e di parte, non di meno Terra e libertà è un'opera sincera, imperfetta e sentita, senza volontà di volerla svilire (qualcuno potrebbe pensare sia così) ottima per adempiere al cliché "dibattito a seguire". E che dibattito sia, soprattutto ai giovani sono queste le visioni che non possono che far bene per avere una maggior prospettiva sul mondo, passato, presente e futuro.David Carr (Ian Hart) è un anziano inglese che muore davanti agli occhi della nipote. Nei giorni successivi alla morte del nonno la ragazza trova una valigia contenente i ricordi dell'uomo: scritti, lettere inviate all'amata di un'epoca lontana, resoconti di quando David, in un moto di idealismo e giustizia, partì per la Spagna per arruolarsi volontario nelle milizie rivoluzionarie del POUM (Partito Operaio di Unificazione Marxista) che avevano come scopo quello di combattere e rovesciare i fascisti di Francisco Franco arrivati al potere con un golpe militare dopo la vittoria alle elezioni delle sinistre socialiste e dei partiti dei lavoratori. Con i ricordi di David si torna quindi al 1936, dopo un addestramento sommario e dilettantistico David si unisce a una milizia formata da volontari inesperti e male armati, cameriere idealiste, disoccupati e proletari, marinai e giovani provenienti da Inghilterra, Italia (e lì di fascismo ne sanno parecchio), Francia, Scozia, Irlanda, Stati Uniti, Germania e altri posti ancora, tutti riuniti insieme per ricacciare i fascisti dal fronte di Aragona. La milizia è male assortita ma tenuta salda e unita dall'ideale di libertà, da forza di volontà, spirito d'unione (pur nelle dovute differenze), amicizia, senso dell'esperienza comune, speranza in un futuro migliore, vicinanza al mondo contadino e operaio. Quando però si metterà di mezzo la politica, rappresentata dal Partito Comunista ufficiale e dalle correnti staliniste, gli animi si scalderanno e anche all'interno della milizia, tra amico e amico, compagno e compagno, si insinueranno crepe e punti di vista differenti che spaccheranno il movimento dall'interno.
Come si diceva più sopra Ken Loach non nasconde da che parte stiano le sue preferenze, il tutto è palesato quando nel film definisce i fascisti "difensori del privilegio" e in questa parola, privilegio, ci sta tutta l'ingiustizia sociale di questo mondo, non quella basata sul merito (che comunque dovrebbe avere limiti tangibili) ma quella poggiata sulla prevaricazione (sfruttamento, sopruso, abuso, inserite la parola che preferite). Dall'altra parte c'è la resistenza, il desiderio di una vita libera e dignitosa unita sotto il motto di "no pasarán", chiaramente in opposizione. Quello che Loach però vuole sottolineare dell'episodio storico non è tanto lo scontro con la parte avversa, la mera resistenza, quanto il tradimento di ideali libertari da parte degli stessi partiti della sinistra ufficiale (corsi e ricorsi), piegati ai voleri non proprio limpidi di Stalin e a dettami di partito che non volevano le donne a combattere, non tolleravano rivoluzionari non irreggimentati, non amavano l'iniziativa libertaria. Indubbiamente Terra e libertà potrà risultare schematico agli occhi di molti spettatori, girato non in maniera superba, senza guizzi di regia (obiezioni comprensibili), ne esce però un film vitale, vibrante che tramite la storia di David e dei suoi compagni trasuda trasporto e passione con personaggi credibili (magari alcune situazioni un po' meno) e ben delineati con le loro storie, anche quelle d'amore, inserite nella Storia, inzuppate di un'ideale forse macchiato di retorica ma che non si può non sperare che prima o poi trovi la sua giusta realizzazione.
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