sabato 22 marzo 2025

TARDA PRIMAVERA

(Banshun di Yasujirō Ozu, 1949)

Torniamo a stretto giro al cinema del regista giapponese Yasujirō Ozu grazie alla retrospettiva in undici film presente nella sezione Fuori orario della piattaforma streaming gratuita Raiplay. Dopo aver parlato pochi giorni orsono della pellicola datata 1948 Una gallina nel vento, passiamo oggi ad occuparci di uno dei film più noti del maestro Ozu insieme al capo d'opera Viaggio a Tokyo, il riferimento è a Tarda primavera, lungometraggio ultimato dal regista nel 1949, a un solo anno dal precedente Una gallina nel vento. Passa poco tra la realizzazione di questo film e quella del precedente eppure le differenze tra le due opere sono rimarchevoli. Siamo nel '49, la guerra è finita da qualche anno e nel precedente film se ne vedevano ancora tutte le conseguenze sulla vita dei protagonisti: povertà estrema, situazioni instabili, scelte difficili, familiari assenti proprio a causa della partecipazione alla guerra. In Tarda primavera questo contesto è del tutto alleggerito, quello che ci presenta Ozu è un ambiente decisamente più sereno, la famiglia al centro del racconto vede un padre professore, una figlia non costretta a lavorare e un tenore di vita che sembra decisamente più salubre rispetto a quello a cui sono destinati i protagonisti di Una gallina nel vento. I protagonisti qui si muovono con naturalezza tra la città di residenza, Kamakura, la capitale Tokyo e Kyoto, sono diverse le scene girate in esterno che contribuiscono a donare a Tarda primavera un senso di pace lontano dalle angosce del conflitto, il focus si sposta sulla composizione familiare, sui legami tra consanguinei e sui nodi delle relazioni interpersonali alla luce delle pressioni sociali e di un sentire comune molto forte ma, almeno in questo caso, meno oppressivo di quel che si potrebbe pensare, in qualche modo di tutto questo è testimone la protagonista del film, la giovane Noriko (Setsuko Hara).

Noriko, giovane donna in età da marito, vive a casa con suo padre vedovo, il professor Shūkichi Somiya (Chishū Ryū) intento a trascrivere quello che probabilmente diverrà un libro con il più giovane aiutante Shōichi Hattori (Jun Usami). La zia di Noriko (Haruko Sugimura), sorella del padre, cerca in ogni modo di sistemare la nipote proponendogli diverse alternative di matrimonio, spingendola prima verso il professor Hattori, già promesso a un'altra, poi proponendole altri pretendenti; Noriko però non è ancora pronta a compiere il grande passo, felice della sua vita con il padre Noriko è preoccupata dall'evenienza di lasciare solo il genitore seppur questi sia ancora in gamba e nella condizione di pensare a un eventuale secondo matrimonio. Proprio questa idea non piace a Noriko che critica apertamente la scelta di un amico di famiglia, il professor Onodera (Masao Mishima), di essersi sposato in seconde nozze. Spinto dalle insistenze della sorella, anche il padre di Noriko inizia a pensare al futuro della figlia, in fondo lui si sta avvicinando all'inizio della parte finale della sua vita e veder la figlia sistemata non è cosa che in fondo gli dispiacerebbe. Tra tante pressioni a Noriko toccherà prima o poi, suo malgrado e con sofferenza, dover prendere una decisione.

Nel 1949, anno in cui Yasujirō Ozu gira Tarda primavera, la guerra è finita ma in Giappone è ancora viva l'occupazione dei vincitori (Stati Uniti), un'occupazione che fa sentire il suo peso e la sua influenza anche nell'arte del cinema per mezzo di una censura preventiva che limita la libertà d'azione degli autori e dei registi. Non ci sono infatti nel film riferimenti diretti al controllo statunitense, Ozu è però un maestro anche nel gestire la pressione della censura e far intuire agli spettatori il cambio culturale in atto nel Paese a causa di un'occidentalizzazione forzata che qui troviamo per mezzo di riferimenti culturali al cinema americano o grazie a piccoli segni come i cartelli pubblicitari della Coca Cola sui quali il regista indugia qualche attimo più a lungo, il tempo necessario per lasciare un segno. In un contesto di armonia familiare, tratteggiato dal rapporto sereno padre figlia all'interno della famiglia Somiya, si insinua la pressione esterna delle convenzioni sociali: Noriko è in un'età in cui una donna giapponese in quegli anni doveva pensare al matrimonio. Eppure la protagonista femminile, ben interpretata da Setsuko Hara che tornerà a lavorare con Ozu molte volte, almeno due interpretando un personaggio con lo stesso nome (Noriko), si muove come una ragazza abbastanza libera ed emancipata: ha un rapporto molto aperto con il padre che non manca di riprendere simpaticamente anche davanti ad altre persone, parla liberamente dei suoi sentimenti e mette in discussioni scelte di altri uomini esterni alla famiglia (seppur conoscenti di lungo corso) tacciandole anche di immoralità (e qui la giovane mostra una mentalità ancora attaccata alle tradizioni). Eppure, per quella che sembra essere una donna moderna per la sua epoca, le pressioni sociali hanno ancora il loro peso, così come le hanno per il padre, c'è qui quel contrasto tra tradizione e modernità che insieme alla disamina dei legami familiari sarà il centro del corpo d'opera a venire di Ozu. Lo stile di regia rimane pacato pur se presenti alcuni accorgimenti a sottolineare i momenti salienti e i moti dell'animo dei protagonisti, i primi contrasti che si avranno tra padre e figlia (sempre tutto sommato pacati) proprio sulla questione matrimoniale. Grande importanza riveste la scansione degli interni in alternanza a momenti di apertura, più ariosi, su esterni portatori di grande tranquillità. Le inquadrature sono spesso fisse, di una bellezza formale compiuta che verrà recepita come stile proprio del maestro giapponese. Tarda primavera è considerato dopo Viaggio a Tokyo una delle opere più importanti di Ozu, un film che da il via a quelle tematiche che accompagneranno i lavori del regista fino al momento della sua dipartita.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...