venerdì 14 marzo 2025

MIRIAM SI SVEGLIA A MEZZANOTTE

(The hunger di Tony Scott, 1983)

Un film come Miriam si sveglia a mezzanotte potrebbe essere considerato (anche) come una piccola rivoluzione, se non per la settima arte in generale, almeno per quel che riguarda l'approccio alla figura del vampiro al cinema. Eppure il film del minore dei fratelli Scott, Tony, all'epoca della sua uscita nelle sale non fu un successo né di pubblico (per alcuni versi anche comprensibile) né tantomeno di critica (cosa già più difficile da capire). Per Tony Scott Miriam si sveglia a mezzanotte, The hunger in originale, segna l'esordio dietro la macchina da presa in un lavoro per il cinema; Scott in realtà ha già diretto molti spot pubblicitari per la compagnia di suo fratello Ridley (regista di Alien, Blade Runner, I duellanti, etc...) come anche qualche film per la televisione, cosa che tornerà a fare per un discreto periodo di tempo dopo l'insuccesso di questo suo esordio, una caduta che gli chiuderà per qualche anno le porte per nuove produzioni cinematografiche alle quali Scott tornerà solo tre anni più tardi sfornando, udite udite, nientepopodimeno che Top Gun, film di culto amato ancora oggi da schiere di fan, successo di pubblico stratosferico e trampolino di lancio per un Tom Cruise che in molti ancora ricordano con piacere con il casco di Maverick in mano. A distanza di tanti anni anche Miriam si sveglia a mezzanotte è diventato un piccolo culto, molto più di nicchia ovviamente rispetto a Top Gun che è stato un vero e proprio blockbuster campione d'incassi; nell'ottica di andare a rivedere il lavoro svolto da Tony Scott e dai suoi collaboratori per quel che riguarda la messa in scena, la fotografia, i giochi di luce, il lavoro sui costumi, non si può far altro che apprezzare la riuscita di un film che sicuramente pecca su alcuni aspetti ma che dal punto di vista dell'eleganza (tranne qualche scivolone) è capace di dar punti a chiunque.

Miriam Blaylock (Catherine Deneuve) è una vampira che porta sulle spalle una storia millenaria avendo in apparenza vissuto esperienze già all'epoca dell'antico Egitto. Nella New York degli anni Ottanta Miriam è una donna bellissima e facoltosa che si accompagna con il fascinoso marito John (David Bowie), anche lui vampiro ma di un tipo diverso, una differenza tutt'altro che da poco. Infatti il vampiro originario è proprio Miriam, John è solo una delle sue creature alla quale la moglie ha regalato non proprio la vita eterna come siamo soliti intenderla per un vampiro, bensì una longevità destinata a trasformarsi all'insaputa di John, e comunque con gran dolore di Miriam, all'improvviso e con pochissimo preavviso in un'eterna vecchiaia, in un'avvizzimento senza possibilità di ritorno che dona il sapore di malattia a questa "nuova vita" che si rivelerà per John una promessa non mantenuta da parte della propria amata. Negli stessi giorni in cui si consuma il dramma di John, la dottoressa Sarah Roberts (Susan Sarandon) e la sua equipe stanno studiando delle nuove teorie sull'orologio biologico, sull'invecchiamento degli esseri viventi sperimentandole su delle piccole scimmiette. È proprio alla Roberts che John si rivolge per risolvere il suo nuovo problema, senza essere però da lei creduto. Il senso di colpa della dottoressa la porterà a inseguire l'uomo e ad incontrarne la moglie dalla quale anche la dottoressa Roberts rimarrà completamente affascinata.

C'è questo meme in giro (fastidioso ormai, perché ce lo avete proposto in tutte le salse quindi anche basta adesso) che dice "ho guardato il film per la trama"; poi poco sotto compare la scritta "la trama:" e qui immancabilmente un'immagine di una, due, tre attrici, magari poco vestite ma comunque sempre bellissime e con attributi memorabili in discreta evidenza. Ora non dico che questo meme si applichi in toto a Miriam si sveglia a mezzanotte perché il tormentone social manca di qualsiasi grazia, di ogni eleganza e tra l'altro non fa nemmeno ridere, però nel concetto di base non siamo molto lontani dal vero. Con questo non si vuol dire che l'unico interesse del film siano le due sensualissime protagoniste, bellissime entrambe e impegnate anche in sequenze attraversate da ben più di un filo di erotismo saffico. Non è così. Certo è che nel film di Scott non si trovi quasi nessun elemento di interesse nella trama pur riuscendo a rimanere questo un film più che buono. La storia di per sé non è particolarmente interessante, inanella qualche elemento ambiguo che si fa anche difficoltà a collocare (il finale ad esempio), anche nel volerci vedere qualche significato metaforico come la dipendenza o la malattia si finirebbe per forzare un po' la mano senza nemmeno trovare poi questi grandi elementi a sostegno di una narrazione che è proprio l'ultimo dei motivi di interesse per cui guardare l'esordio di Scott. In fondo è tutta una questione di immagini (o d'immagine se volete). Aiutato di sicuro dalle sue esperienze in pubblicità Scott inanella almeno venti minuti ininterrotti (i primi) di pura goduria visiva nei quali non solo non c'è un'inquadratura fuori posto ma non c'è nemmeno un'immagine che si possa considerare "banale" o "normale", le prime forse le vediamo con i taxi sotto la pioggia newyorkese. L'apertura nel club fumoso, luci al neon, illuminazione intermittente, il montaggio alternato tra il concerto dei Bauhaus che cantano Bela Lugosi's dead, i due ragazzi future vittime che ballano e le stilosissime figure predatrici di Bowie e della Deneuve, i costumi studiati nel dettaglio, i completi in pelle nera, il cappello della Deneuve, gli occhiali scuri, il trucco, i tagli dei capelli, le acconciature, le movenze degli attori, le sigarette e il fumo, gli arredi, i corpi denudati, la sensualità, il sangue e l'orrore, New York, tutto contribuisce a donare al film una cifra elegante che da sola vale la visione, poco importa poi se l'intreccio non è avvincente (non lo è in effetti) quando la messa in scena funziona così bene. Sono vampiri decadenti quelli di Miriam si sveglia a mezzanotte, afflitti da una vita eterna potenzialmente appagante per uno solo dei protagonisti mentre l'altro (gli altri, quelli di prima, quelli di poi) sono destinati al dramma esistenziale, tra le figure più interessanti del genere insieme ai più recenti e funerei vampiri di Solo gli amanti sopravvivono di Jarmusch, altro film dove il plot non fa certo scintille. Piccolo cult da recuperare se non lo si è mai visto, ecco, magari non cominciate a guardarlo proprio per la trama...

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...