domenica 8 agosto 2010

BRONCO BILLY

(di Clint Eastwood, 1980)


Questo è un film datato 1980. Quando penso agli anni '80 non mi sembrano mai così lontani, sicuramente perché li ho vissuti, li ho impressi nella memoria e li conosco. Eppure dal 1980 di anni ne sono passati ben trenta. Sono passati per noi e anche per Clint Eastwood il quale è diventato il regista eccezionale che oggi conosciamo. Allora ancora non lo era e questo Bronco Billy non si avvicina neanche ai suoi capolavori più recenti.

Il film si guarda comunque con piacere anche se motivi d’interesse nella trama o nell'intreccio non se ne trovano poi molti.
Bronco Billy (lo stesso Eastwood) dirige un circo itinerante a tematica western, lui e i suoi soci a prima vista sembrano più che altro una cricca di sfigati. Lavorano in giro per l’America ma di soldi ne vedono veramente pochi. In più Bronco Billy è in cerca di una nuova assistente, una che non finisca col culo in terra quando monta a cavallo o che non faccia l’isterica al momento del lancio del coltello.

Antoinette Lily (Sondra Locke, compagna di Eastwood per quindici anni) è una futura ereditiera che deve sposarsi per mettere le mani su una bella somma di denaro. Segue matrimonio di comodo e fuga del neo-sposo causa l’altezzosità e l’insopportabile carattere della sposa la quale, rimasta in piena notte in braghe di tela, chiede aiuto a Bronco Billy dopo un incontro fortuito. Lo schema è quello della commedia romantica, si incontrano, si detestano, si innamorano, si lasciano, si riprendono. Nulla di originale quindi.

I motivi d’interesse del film sono da cercare nelle motivazioni dei personaggi, nei sentimenti e nella descrizione dell’ambiente “cowboy oriented” di certa provincia americana. Il circo itinerante, gli spazi ampi, le risse nei bar, la musica country con esibizione di Merle Haggard in persona, la vita semplice. La ricerca della libertà e di uno stile di vita. Scopriamo che Bronco Billy ha la fama di grande pistolero solo da pochi anni; Newyorkese di nascita, faceva il commesso viaggiatore ma sognava da sempre la vita da cowboy. Sono scelte: “Si vive una volta sola, abbiamo tutti il diritto di vivere”.
Poi c’è la crescita di Antoinette che da altezzosa e indisponente cittadina imparerà ad amare questa strana famiglia. Un film che si potrebbe definire ingenuo ma molto genuino.

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