(di Tim Burton, 1985)
Se questo Pee Wee’s big adventure, pur essendo diretto da un noto regista come Tim Burton, non è così popolare ci sarà pure un motivo. Il personaggio di Pee Wee è stato un fenomeno di culto nell'America degli anni ’80, titolare anche di una trasmissione televisiva, mai affermatosi in Italia.
Pee Wee (Paul Reubens)è un adulto rimasto bambino, vive in una casa strampalata piena di giocattoli e di quei marchingegni che sembrano trappole mortali ma che in realtà sono apparecchi per preparare la colazione e fare cose simili. Nel cuore di Pee Wee la sua bicicletta ha un posto d’onore. È una bella e ben strana bicicletta e qualcuno decide di rubargliela. Forse il suo “amico” Francis (Mark Holton) che l’ha sempre desiderata? Pee Wee, realizzato che la polizia ha di meglio da fare che cercare la sua bici, inizia una frenetica ricerca che lo porterà a incontrare sensitive, camionisti fantasma, bande di motociclisti, dolci cameriere che sognano di andare a Parigi e divi di Hollywood.
Sembra interessante vero? Bene, non lo è. Nemmeno un po’.
Non sono un grande fan di Tim Burton anche se devo ammettere che ottimi film ne ha realizzati. Non vado pazzo né per le sue trame, né per le sue scelte stilistiche. Mi sono avvicinato a questo suo poco noto film con una certa curiosità.
Si intravedono già le sue idee, soprattutto nelle scenografie e nelle situazioni surreali, che caratterizzeranno il suo cinema a venire. Dicevamo delle situazioni surreali. Il film ne è pieno dall'inizio alla fine, l’accumulo di queste una dopo l'altra ne fa perdere l’efficacia. Non si può dire che il film faccia ridere (forse io ho un senso dell’umorismo un pochino differente), il personaggio è sinceramente irritante, non riesce mai simpatico e della sua bicicletta a me non fregava proprio nulla.
Tim Burton azzecca le scelte visive che, seppur non ancora estreme come in futuro, fanno trasparire il talento visionario del regista.
Non saprei come definire questo Pee Wee’s big adventure. Forse un’ora e mezza sprecata.
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