Alcuni mesi or sono, parlando dei fumetti dedicati a
Michel Vaillant, accennavo a come mi sarebbe piaciuto usarli come spunto per creare qualche post un po' insolito per questo blog. Chi mi segue da qualche tempo o chi mi conosce personalmente sa che non nutro una particolare passione per le automobili, cedo però volentieri al fascino del design proveniente dal passato e a quello delle vecchie auto. Tenendo anche conto che l'unico
post dedicato al mondo dei motori presente in questo blog continua a essere tra i più apprezzati e visitati ho deciso di proporre qualcos'altro a tema.
Nella prima breve storia in cui
Jean Graton ci presentava il suo eroe, il pilota
Michel Vaillant, la sfida da affrontare era proprio quella offerta dal
Rally di Monte Carlo (
Rallye in francese, da qui il titolo del post).
Il
Rallye Monte-Carlo nasce nel 1911 per volere di
Alberto I e nelle sue prime edizioni più che una vera gara sportiva aveva la funzione di passerella e di attrazione per convogliare verso Monaco l'elite europea e i suoi esponenti. I partecipanti partivano da diverse località europee per terminare la loro corsa nel Principato di Monaco. Ad avvalorare la flebile appartenenza alla categoria degli avvenimenti sportivi propriamente detti c'era un regolamento che mischiava il piazzamento delle vetture (media oraria) a giudizi arbitrari quali eleganza, condizioni dell'auto all'arrivo e cose simili. Il regolamento cambierà nel corso degli anni trasformando questa gara nel rally più conosciuto e rispettato nell'intero circuito del Mondiale Rally.
Non esente da qualche polemica dovuta al regolamento di cui sopra, la prima edizione datata 1911 se la aggiudica il francese
Henri Rougier su
Turcat-Mery 25HP partito da Parigi e trionfante su una rosa di 23 partecipanti.
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1911 - Henri Rougier su Turcat-Mery 25HP |
L'edizione dell'anno seguente, non ancora inquadrabile come competizione sportiva vera e propria, se la aggiudica il francese
Jean Beutler a bordo di una
Berliet 16HP. Proprio a causa del regolamento e dell'organizzazione approssimativa il
Rallye Monte-Carlo viene cancellato fino alla sua ripresa nel 1924.
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1912 - Jean Beutler su Berliet 16HP |
Dopo una pausa di dodici anni il
Rallye Monte-Carlo torna per restare, con un regolamento che anno dopo anno verrà modificato per evitare che le migliorie tecniche e meccaniche delle auto lo rendano una corsa troppo semplice. Il percorso montano, che si svolge in gran parte più a Nord del Principato di Monaco, e la percorrenza dello stesso in inverno (Gennaio) sono tra le caratteristiche che hanno reso celebre questa corsa. Nei primi anni il regolamento punta più sulla regolarità della prestazione che non sulla mera velocità. Sia come sia alla ripresa, nel 1924, ad aggiudicarsi la prova è il belga
Jacques Edouard Ledure su
Bignan.
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1924 - Jacques Edouard Ledure su Bignan |
Nel 1925 è l'ingegniere francese
Francois Repusseau a portarsi a casa il titolo su una
Renault 40CV partita da Tunisi, a 4500 chilometri dal punto di ritrovo parigino.
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1925 - Francois Repusseau su Renault 40CV |
In questi anni vengono introdotte anche alcune sottocategorie che andranno a formare classifiche separate, come la
Coppa delle Dame alla quale partecipano equipaggi con donne a far da navigatore e classifiche per cilindrate minori. Nel 1926 arriva la prima vittoria britannica a opera dell'onorevole
Victor Bruce accompagnato dalla moglie
Mildred anch'essa abile pilota nonché celebre aviatrice. L'auto era una
AC.
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1926 - Victor Bruce su AC |
Nel 1927 è un nome di tutto rispetto ad aggiudicarsi il
Rallye Monte-Carlo. Il nome di
André Lefèbvre forse non è noto ai più ma appartiene all'ingegnere francese che insieme al nostro
Flaminio Bertoni progetterà in seguito la
Citroen DS e prima ancora la
Citroen 2CV (scusate se è poco). All'epoca della sua vittoria guidava una
Amilcar 1.1 di cui non ho trovato foto storiche. Il 1928 vede trionfante un'auto italiana pilotata dal costruttore francese
Jacques Bignan che in questa occasione non pilota un'auto appartenente alla sua scuderia bensì una
Fiat 509, prima utilitaria prodotta negli stabilimenti del Lingotto a Torino.
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1928 - Jacques Bignan su Fiat 509 |
Nel 1929 vince quello che diventerà un veterano della competizione con ben quindici presenze al rallye, parliamo dell'olandese
Sprenger Van Eijk che si aggiudica questo titolo su
Graham-Paige 27CV.
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1929 - Sprenger Van Eijk su Graham-Paige 27CV |
Ancora francese la vittoria che apre il nuovo decennio, il 1930 vede trionfare il pilota
Hector Petit alla guida di una
Corre-La-Licorne torpedo.
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1930 - Hector Petit su Corre-La-Licorne |
Donald Healey, ingegnere aeronautico prima e automobilistico poi, dopo un'avventurosa carriera trascorsa al servizio dell'aviazione inglese in tempo di guerra, diverrà progettista per la
Triumph. Nel 1931 si concede la vittoria del
Rallye Monte-Carlo a bordo dell'
Invicta type S 4.5.
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1931 - Donald Healey su Invicta |
Primo pilota a infilare una bella doppietta a Montecarlo è il francese
Maurice Vasselle che si aggiudica le edizioni 1932/33 entrambe a bordo di due
Hotchkiss, prima sul modello
AM2 e poi sul modello
AM80S.
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1932 - Maurice Vasselle su Hotchkiss AM2 |
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1933 - Maurice Vasselle su Hotchkiss AM80 |
L'anno seguente vince il francese Louis Gas anche lui su Hotchkiss AM80 (foto assente) mentre il 1935 vede trionfare la Renault Nerva Grand Sport pilotata dal francese Charles Lahaye.
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1935 - Charles Lahaye su Renault Nerva Grand Sport |
Nel 1936 un team ben affiatato porta a casa la vittoria, si tratta del rumeno
Ion Zamfirescu, in precedenza campione nel suo paese in ambito motociclistico e
Petre G. Cristea che vincerà in carriera più di trenta competizioni automobilistiche. Partiti da Atene per la parte di avvicinamento a Monaco, si narra che il duo viaggiasse con tanto di revolver al seguito perché in alcune zone del tracciato non era impossibile incontrare gruppi di lupi famelici, verità o leggenda? L'auto a disposizione dei due piloti rumeni era una
Ford V8.
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1936 - Zamfirescu/Cristea su Ford V8 |
Nel 1937, in seguito alla squalifica per problemi d'omologazione alla vettura dello stesso
Cristea, la vittoria torna ai francesi con il futuro vice presidente dell'Associazione Francese dei Piloti Automobilistici:
René Le Bègue. L'auto era una
Delahaye 135 MS Spéciale, auto che nel suo segmento ebbe un grande successo commerciale di vendite.
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1937 - René Le Bègue su Delahaye 135 MS |
Altro vincitore, olandese questa volta, partito da Atene. A bordo di una
Ford V8 coupé sarà
Gerard Bakker Schut ad aggiudicarsi l'edizione 1938.
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1938 - Gerard Bakker Schut su Ford V8 Coupé |
Chiudiamo questa prima carrellata salutando gli anni '30 che vedono, per la prima e unica volta, una vittoria a parimerito. A bordo di una
Hotchkiss 686 GS troviamo l'allora già veterano delle corse
Jean Trévoux, vincitore poi di ben quattro
Rallye Monte-Carlo, su
Dalahaye 135 M trionfa invece
Joseph Paul, entrambi i piloti sono di nazionalità francese.
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1939 - Jean Trévoux su Hotchkiss 686 GS |
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1939 - Joseph Paul su Delahaye 135 M |
Spero che questo excursus, tutt'altro che completo ed esauriente, abbia suscitato l'interesse di qualcuno di voi lettori, fatemi sapere se post di questo genere sono di vostro interesse e gradimento anche perché reperire foto e informazioni di questo tipo richiede un impegno non indifferente almeno in termini di tempo. Più che altro la creazione di questi post è l'occasione per ammirare dei fantastici modelli d'auto retrò, mi sono lanciato quindi nel reperimento di immagini più moderne dei modelli sopra citati. Penso di aver trovato diverse immagini interessanti, tenete conto che le auto iscritte ai vari rallye a volte differivano per qualche piccolo particolare: la posizione dei fanali, i paraurti, etc... ammiriamole ora in tutto il loro splendore (almeno quelle che sono riuscito a trovare).
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Renault 40CV vincitrice nel 1925 |
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AC vincitrice nel 1926 |
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Amilcar 1.1 vincitrice nel 1927 (foto storica assente) |
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Fiat 509 vincitrice nel 1928 |
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Graham-Paige 27CV vincitrice nel 1929 |
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Corre-La-Licorne vincitrice nel 1930 |
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Invicta Type S vincitrice nel 1931 |
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Hotchkiss AM2 vincitrice nel 1932 |
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Hotchkiss AM80 vincitrice nel 1933 |
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Renault Nervasport vincitrice nel 1935 |
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Ford V8 vincitrice nel 1938 |
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Delahaye 135 M vincitrice ex aequo nel 1939 |
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Hotchkiss 686 vincitrice ex aequo nel 1939 |
Nel caso qualcuno volesse integrare con info e immagini siete i benvenuti.
Ullallà, gran lavorone, questo post. Capisco quanto sudore possa costare trattare un argomenti al di fuori delle nostre passioni. Anch'io non sono mai riuscito a farmi piacere il mondo delle corse (da giovanotto ho seguito assiduamente la F1, ma poi me ne sono praticamente dimenticato), ma quello delle auto d'epoca invece si :)
RispondiEliminaIn particolare proprio la storia di certe case automobilistiche. Non a caso un film che mi è piaciuto parecchio è Tucker - L'uomo e il suo sogno.
Devo dire che tirare su questo post è stato un bello sbattone, spero venga apprezzato, io intanto mi sono divertito a tirarlo su. Le auto d'epoca (ma anche solo quelle anni '60/'70) hanno un fascino irresistibile. Mi appunto il titolo del film che non avevo mai preso in considerazione :)
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