(Les phalanges de l'ordre noir di Pierre Christin e Enki Bilal, 1979)
Lo sceneggiatore Pierre Christin ci racconta una storia di personaggi che hanno le radici ben affondate nel ricordo e nel vissuto della Guerra Civile Spagnola, uomini e donne che hanno cercato di contrastare l'ascesa del dittatore Franco; con queste premesse Christin affronta tematiche d'attualità usando ambientazioni passate. Uscito nel 1979, Le falangi dell'Ordine Nero arrivava in un periodo nuovamente caldo dove in diversi paesi europei il terrorismo rosso e nero davano il via a quelli che da noi sono tristemente conosciuti come gli anni di piombo.
Come dicevo la Guerra Civile Spagnola è il passato, a Nieves in Spagna si consuma un terribile eccidio, gli abitanti del villaggio vengono sterminati a colpi d'arma da fuoco, tutti pagano la fama di comune rosso di Nieves già teatro di scontri tra franchisti e repubblicani all'epoca della guerra civile nel 1938. La strage viene rivendicata dalle Falangi dell'Ordine Nero che promettono nuove sortite terroristiche.
A Londra il cronista Jefferson Pritchard riceve un dispaccio confidenziale dal vecchio compagno Atadell che rivela alcuni nomi degli autori del massacro che sorprendentemente si rivelano gli stessi franchisti, ormai anziani, che proprio Pritchard e Atadell, insieme a un gruppo di volontari provenienti da tutta Europa, avevano contrastato all'epoca della Guerra di Spagna. Tristi ricordi riaffiorano in Pritchard: dopo che il direttore del Daily Telegraph rifiuta di occuparsi della vicenda, il cronista si mette in testa di contattare i vecchi membri delle Brigate Internazionali per contrastare le azioni delle Falangi. Contro ogni aspettativa quasi tutti i vecchi combattenti, tutti ormai anziani, accettano di imbarcarsi in quest'ultima avventura, alcuni per idealismo, alcuni per rivincita, altri semplicemente per tornare a sentirsi vivi. Il sindacalista americano Donhaue, l'ex ufficiale francese Barsac, il ministro danese Avidsen, il giudice italiano Di Manno, la spia Katz, l'ex ingegnere cecoslovacco Stransky, la scrittrice polacca Maria Wizniewska, il professore tedesco Kessler e il sacerdote spagnolo Castejon sono i protagonisti di questa incosciente rimpatriata.
Il gruppo di vecchietti può però ancora contare sull'esperienza e su parecchie conoscenze, gente che si muove tra il legale e l'illegale. Di contro, gli acciacchi e l'età si fanno sentire. Nonostante questa premessa sia quasi comica, il tono della storia narrata da Christin è molto serio, inevitabilmente l'ideologia e la convinzione di essere nel giusto e di lottare dalla parte di giustizia e libertà viene stemperata nella deriva violenta che necessitano le azioni di contrasto alle mosse delle Falangi dell'Ordine Nero.
La narrazione è avvincente e convincente, ognuno dei protagonisti ha il suo giusto spazio e le sue caratteristiche caratteriali e professionali, ognuno di loro, com'è giusto che sia, un approccio diverso alla vita, allo scorrere del tempo, alla violenza. Ci si trova di fronte a un bel mix di spy-story, racconto storico, politico d'avventura sempre venato di nostalgia, rimpianto e soprattutto disillusione. La storia è illustrata dal maestro serbo (almeno secondo la geografia attuale) Enki Bilal. Non c'è molto da dire sulla riuscita perfetta delle tavole da parte di Bilal, l'armonia tra storia e matite riesce a creare quelle atmosfere perfettamente funzionali alla narrazione che rendono questo fumetto un lavoro davvero riuscito.
Potete recuperare questa storia, insieme a Battuta di caccia degli stessi autori, sull'ottavo volume della collana I maestri del fumetto, edita qualche anno fa da Mondadori e recuperabile tra bancarelle e mercatini dedicati al fumetto.
Un capolavoro. Io ho apprezzato di più il conclusivo "Partita di Caccia" ma credo di essere l'unico...
RispondiEliminahttp://nedbajalica.blogspot.it/2014/03/300-pierre-christin-ed-enki-bilal-le.html
Certo che la Mondadori in quella collana ha presentato cose eccellenti, tanto più che alcune come Le Falangi sono pure difficilissime da trovare in altre edizioni.
PS: forse è solo un problema mio, ma il nuovo sfondo che hai messo disturba un po' la lettura.
Partita di caccia non l'ho ancora letto, centellino un po' i volumi :)
EliminaIl difetto che trovavo in alcuni dei volumi di questa bella collana edita da Mondadori era quella di proporre delle run iniziali di serie lunghe che magari i lettori avevano poi difficoltà a reperire. Apprezzo molto invece i numeri che, come questo, propongono albi autoconclusivi.
Per la nuova grafica del blog: i pochi pareri ricevuti finora sono stati positivi, capisco che quando un puntinato nero si sovrappone al testo può dar fastidio, purtroppo non sono riuscito a ottenere un fondo delle schede più scuro, in caso di problema di lettura però basta far scorrere di qualche millimetro la scheda in basso con la rotella e il problema dovrebbe essere risolto.
Grazie per il parere, cercherò di raccoglierne un po' e poi eventualmente correggere il tiro.
Non conoscevo questa opera.
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione!
E' sempre un piacere, grazie a te per le visite costanti :)
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