giovedì 21 agosto 2014

TRILOGIA DI NEW YORK

(The New York trilogy di Paul Auster, 1985/1986)

La Trilogia di New York raccoglie tre romanzi dello scrittore originario di Newark, New Jersey: Città di vetro (City of glass) edito nel 1985 e i successivi Fantasmi (Ghosts) e La stanza chiusa (The locked room) risalenti all'anno successivo.

I tre romanzi sono legati tra loro in maniera molto, molto originale, quasi subdola se vogliamo, attraverso alcuni riferimenti inseriti nel testo dall'autore quasi a privare di ogni significato ciò che il lettore ha tentato strenuamente di figurarsi nella sua testa nel corso della lettura. Collegamenti che sono accenni, provocazioni, disturbi che non fanno che aumentare la bellezza di tre racconti fruibili anche in maniera del tutto autonoma. Oltre ai riferimenti ai quali accennavo sopra, sono le tematiche a legare le tre storie magistralmente narrate da Auster, la più marcata delle quali è, a parer mio, l'incertezza dell'identità, la propria e quella degli altri, lo spaesamento, il dubbio, il chi è chi. Presente in tutti e tre i romanzi, come è ovvio che sia dato il titolo della raccolta, una New York straniante nella quale si svolgono le tre enigmatiche vicende narrate dall'enigmatico scrittore, che poi questo sia o meno Paul Auster chi può dirlo?

Accenni meno evidenti ma di gran lunga tra i più interessanti riguardano invece il tema del linguaggio, della parola scritta, tracciata, ma, data la natura di questi tre brevi romanzi, ogni interpretazione va cercata soprattutto nella sensibilità e nel punto di vista di ogni singolo lettore. Per fare un esempio: è frequente trovare sul web, legata a questa trilogia, l'etichetta di detective stories. Bene, nonostante ci siano delle indagini e finanche dei detective all'interno dei tre testi, l'etichetta è certamente fuorviante, spiazzante e anche deludente per il lettore per il quale a detective story corrisponde tutto un immaginario estraneo alla Trilogia di New York. Qui c'è molto di più di quanto mediamente offre il prodotto di genere ascrivibile al segmento letterario di cui sopra.

In Città di vetro lo scrittore Daniel Quinn vive un'esistenza solitaria in seguito alla morte di moglie e figlio. Scrive romanzi gialli con lo pseudonimo di William Wilson anche se in fondo si sente più vicino alla sua creazione letteraria, il detective Max Work. Una notte Quinn riceve una strana telefonata, una voce dal fare sbrigativo chiede del detective Paul Auster. La cosa si ripete più volte finché Quinn decide di spacciarsi per Auster e andare in fondo alla faccenda. Si troverà a dover in qualche modo garantire l'incolumità del giovane disadattato Peter Stillman, minacciata dalla potenziale follia di suo padre, il Sig. Peter Stillman.

In Fantasmi il Sig. Blue, detective discepolo del veterano Brown, viene incaricato dal signor White di sorvegliare il Sig. Black. A questo scopo White affitta un appartamento per Blue in Orange road, dirimpetto a quello di Black. Quello che White richiede a Blue sono rapporti regolari sui movimenti di Black. Ma chi è Black? E cosa scrive di continuo nel suo appartamento? Ma soprattutto, chi è il cacciatore e chi la preda?

Ne La stanza chiusa lo scrittore protagonista del romanzo viene a sapere che il suo caro amico d'infanzia Fanshawe è morto lasciando le sue ultime volontà alla moglie Sophie. Con queste il trapassato chiede all'amico d'infanzia di leggere i suoi manoscritti (romanzi, poesie, piece teatrali) e valutarne la validità per un'eventuale pubblicazione. Ed è così che il protagonista si troverà innamorato della moglie dell'amico, padre di suo figlio e tutore della sua opera che, neanche a dirlo, otterrà un rimarchevole successo. Ma questa è solo la superficie della scorza.

Opere di indubbio valore queste di Auster, non sempre facili, tutt'altro, ma altamente stimolanti e totalmente appaganti, letture dalle quali è impossibile non farsi ammaliare e affascinare. Nel mio piccolo la scoperta di un altro grande autore da tenere da conto.

Paul Auster (o forse no?)


8 commenti:

  1. Paul Auster si diverte a giocare con chi legge, crea storie con incastri e sorprese.
    la trilogia l'ho letto una vita fa, ricordo che mi aveva lasciato senza parole, un libro grandissimo-

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    1. Paul Auster si diverte a giocare con chi legge e noi che leggiamo ci divertiamo con lui, un grande libro, senza dubbio il migliore che mi sia capitato di leggere quest'anno!

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  2. William Wilson vs William Wilson: « Tu hai vinto ed io muoio. Ma d'ora innanzi anche tu sei morto, morto al mondo, al Cielo e alla speranza! Tu esistevi in me, ed ora tu vedi nella mia morte, in questa stessa immagine che è la tua, come abbia assassinato te stesso! »...

    Zio Robbo

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    1. Grande lo Zio, come andiamo? Ma il tuo vecchio account google? Mi esci sempre come anonimo caro Lo Zio, questo non va bene, crisi identitaria alla Auster?

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  3. La trilogia l'ho letta una decina di anni fa almeno. E visto che di Auster ne ho letti un po', posso candidamente affermare che questo sia uno dei suoi lavori migliori. Città di Vetro lo ricordo benissimo, anche per via (come saprai bene anche tu) del pluripremiato adattamento a fumetti di Karasik e Mazzucchelli. Ma in particolare in Fantasmi ricordo una sottile vena onirica (ricordo male?) che mi piacque parecchio.

    A questo punto ti consiglierei, se non li hai già letti, La Notte dell'Oracolo o Mr. Vertigo.

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    1. Leggerò sicuramente altro di Auster, finora l'unica cosa che avevo letto era stata proprio la Graphic Novel di Karasik/Mazzuchelli. Mi appunto i tuoi titoli, della Trilogia faccio fatica a decidere quale romanzo mi sia piaciuto di più, una lettura davvero appagante. Consigliata a tutti (o forse no?).

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  4. Gran scrittore Paul Auster. Pure io l'ho letta molti anni fa, ma ne serbo ancora un gran ricordo.

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    1. Vedo che ha solo estimatori, non mancherò di provare dell'altro di questo grande autore.

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