(The vault di Jaume Balagueró, 2021)
La Odissey Marine Exploration è una compagnia statunitense che si occupa di estrazioni di minerali dai fondali oceanici e che, nel corso della sua storia, si è specializzata anche nel recupero di relitti affondati (storia vera, non è ancora la trama del film). Nel 2007 la compagnia individua un relitto sito in acque internazionali, probabilmente i resti della fregata spagnola Nuestra Señora de las Mercedes, all'interno della quale l'equipaggio della Odissey ritrovò un importante tesoro composto da monete antiche in argento e oro dal valore decisamente considerevole. Portato il tesoro negli Stati Uniti, la Odissey subisce un attacco legale da parte del governo spagnolo che rivendica la proprietà del relitto e mette in dubbio anche la posizione dello stesso, secondo gli spagnoli rinvenuto all'interno delle loro acque territoriali. La faccenda legale si ingarbuglia presentando anche episodi poco chiari nel suo dipanarsi, fatto sta che dopo tutto il lavoro di preparazione e di recupero svolto, l'Odissey Marine Exploration verrà costretta da una sentenza del governo Statunitense a restituire il tesoro agli spagnoli. È questo episodio di cronaca che il regista Jaume Balagueró, noto per essere l'ideatore della saga horror Rec, prende come spunto per costruire il suo Way down - Rapina alla Banca di Spagna che, a conclusione di una disputa molto simile a quella sopra descritta, diventa una sorta di heist movie volto a inscenare la vendetta che il comandante della nave depauperata del suo ritrovamento metterà in atto al fine di fare giustizia per quello che vede a tutti gli effetti come un ingiusto sopruso.Walter Moreland (Liam Cunningham) è l'uomo al comando della compagnia navale che si è trovata in una situazione molto simile a quella sopra descritta, gabbato dal governo spagnolo dopo anni di ricerche e di rischi corsi al fine di portare a galla due forzieri di monete antiche e molto preziose. Quando il risultato dei suoi sforzi gli viene sottratto da sotto il naso, Walter, che è un cittadino inglese, cerca prima di far leva sulle sue influenti conoscenze come quella di Margaret (Famke Janssen), funzionario dei Servizi britannici, per poi decidere di farsi giustizia da solo e andarsi a riprendere le monete, peccato queste siano ora custodite all'interno della Banca di Spagna a Madrid, in un caveau dal misterioso sistema di sicurezza all'apparenza inespugnabile. Dopo aver assemblato una squadra per tentare l'impresa e non avendo a disposizione il Professore de La casa de papel per risolvere il mistero del caveau, Walter decide di rivolgersi a uno studente di ingegneria, uno decisamente brillante e già conteso da tutte le compagnie petrolifere del pianeta, il giovanissimo e geniale Tom Johnson (Freddie Highmore). Tom dal canto suo non ha nessuna voglia di andare a lavorare per compagnie che inquinano il pianeta né tanto meno di diventare un bravo ingranaggio del sistema del capitale, non sarà difficile così per la bella Lorraine (Àstrid Bergès-Frisbey) convincere il ragazzo a dare una possibilità a Walter, alla sua passione e alla sua squadra in procinto di tentare un'impresa tanto illegale quanto epica; all'interno di questo scenario il compito di Tom sarà quello di risolvere il mistero del caveau e di inserirsi all'interno della squadra composta da Walter, Lorraine, dal socio di Walter, James (Sam Riley), dall'addetto all'equipaggiamento Simon (Luis Tosar) e dall'immancabile mago dei computer Klaus (Axel Stein). Con poca indecisione Tom si butta in questa pericolosa avventura.
Da uno spunto di cronaca il catalano Jaume Balagueró costruisce un heist movie (film di rapina) abbastanza classico nonostante manchi in gran parte uno degli elementi ricorrenti del genere, ovvero la creazione della squadra che realizzerà il colpo e che qui troviamo già bella che assemblata, l'unica operazione di reclutamento è volta a tirare dentro il giovane ingegnere che dovrà occuparsi di due compiti essenziali: capire qual è il mistero che sta dietro al funzionamento del sistema di sicurezza del caveau della Banca di Spagna e in seguito trovare una soluzione per aggirarlo. Way down in realtà non presenta grandi elementi di interesse; se Balagueró ci aveva sorpreso positivamente ai tempi di Rec qui segue strade già tracciate, pedissequamente per altro, senza offrire scarti né intuizioni memorabili, una cosa di cui il regista è consapevole e sul quale gioca anche (i riferimenti a Danny Ocean). Inoltre, con una trama del genere, uscendo a ridosso della fine della serie La casa di carta, anch'essa di produzione spagnola, di certo non era facile risultare originali, più probabile se ne volesse cavalcare l'onda. Mettiamoci anche il fatto che le scelte di casting non sono proprio di quelle capaci di destare grande clamore e gli elementi sono più o meno calati tutti sul tavolo. Detto questo rimane da dire che Way down - Rapina alla Banca di Spagna non è affatto un brutto film, tutto già noto ma la pellicola (ma sì, continuiamo a chiamarle pellicole che i sinonimi scarseggiano sempre) si lascia guardare, qualche momento divertente c'è e un pizzico (q.b., come per il sale) di tensione sul finale non manca, ce lo dimenticheremo in fretta ma due ore piacevoli le garantisce. Non di soli capolavori vive l'uomo.
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