(Strange world di Don Hall e Qui Nguyen, 2022)
Durante le festività natalizie è sempre piacevole mettersi sul divano, infilarsi sotto una bella copertina e, bevanda calda alla mano, andarsi a recuperare qualche bel cartone animato; così, dopo aver visto il fallimentare Wish di casa Disney, abbiamo fatto un passo indietro recuperando anche il classico precedente uscito a fine 2022, Strange World - Un mondo misterioso che vede alla regia un quasi veterano Don Hall che all'attivo vanta già Winnie the Pooh - Nuove avventure nel bosco dei 100 acri, Big Hero 6, Oceania e Raya e l'ultimo drago; per questo Strange World Hall è coadiuvato alla regia dal collega Qui Nguyen già soggettista di Raya. Proprio quest'ultimo titolo, che vedeva già coinvolti i due artefici di Strange world, preoccupava un poco per l'esito di questo nuovo film; per ricordare di che cosa parlasse Raya (film anonimo come Wish ma meglio realizzato) sono dovuto andare a rileggere il commento al titolo in questione, cosa che dimostra come l'opera nulla abbia lasciato alla memoria. Allo stesso modo anche Wish, a pochi giorni dalla visione, sta iniziando a sgretolarsi nella mia mente, film più attento a non scontentare nessuno che non a costruire un qualcosa di seppur minimamente interessante o coinvolgente. Diciamo quindi che non si è partiti proprio con il piede giusto nell'affrontare questa visione e invece, sorpresa sorpresa, Strange world si è rivelato un prodotto ben confezionato, divertente e con diverse frecce al suo arco (temi) su cui costruire una bella storia; magari mai diventerà uno dei capisaldi di casa Disney ma almeno il film offre un intrattenimento ben più che piacevole anche se, dati alla mano, anch'esso al botteghino è andato maluccio, facendo così un bel buco nell'acqua (e non solo). C'è da dire che oggi Disney ha la possibilità di recuperare pubblico e soldi con gli abbonamenti su piattaforma, lì pare che Strange world abbia fatto faville, diventa più difficile quindi inquadrare se un film nel complessivo arco di fruizione possa considerarsi o meno un vero flop, diciamo che almeno in prima battuta Strange world (come altri prodotti della Disney più recente) non ha di certo "spaccato".Avalonia è una ridente cittadina incastonata nel mezzo di montagne invalicabili, quindi un poco isolata e con qualche difficoltà in fatto di innovazione e progresso. Per fortuna tra i suoi abitanti ci sono i Clade; papà Jaeger è un intrepido avventuriero disposto a tutto pur di valicare le montagne e andare alla scoperta di nuovi mondi e nuove possibilità per Avalonia, suo figlio Searcher, più mite e riflessivo, è più il tipo dello studioso, uno che cerca di tirare fuori il meglio dalle risorse a disposizione, da ciò che offre la terra, e per questo poco apprezzato dal padre che vorrebbe un discendente coraggioso e scavezzacollo come lui, pronto a buttarsi a capofitto verso l'incognito. Durante una spedizione alla quale partecipano anche il sindaco Callisto Mal e altri avventurieri i Clade si separano: Jaeger andrà incontro all'incognito senza far più ritorno a casa, Searcher si fermerà a studiare una nuova pianta, il Pando, dalla quale riuscirà ad estrarre l'energia necessaria ad Avalonia per fare il balzo in avanti e ottenere così luce elettrica, mezzi tecnologici, sostentamento e una vita moderna ed equilibrata. Searcher diverrà così un vero eroe per Avalonia, si dedicherà alla coltivazione su vasta scala del Pando, si sposerà con la coltivatrice Meridian dalla quale avrà anche un figlio, un ragazzo in gamba di nome Ethan. Dopo alcuni anni il Pando inizia a perdere le sue capacità energetiche, il problema sembra arrivare direttamente dalle radici, dalle profondità della terra, insieme a Callisto il mite Searcher sarà costretto a imbarcarsi in una nuova e pericolosa avventura nel tentativo di salvare il Pando e Avalonia tutta, sarà seguito dalla sua famiglia in un viaggio in uno "strano mondo" sotterraneo dove ritroverà suo padre e dovrà fare i conti con una serie di "legami di famiglia" tutti da scoprire e imparare ad apprezzare.
Se Wish si apre tornando al classico librone delle fiabe con le pagine che si sfogliano da sole che caratterizzava i primi storici lunghi d'animazione Disney, Strange World - Un mondo misterioso, tenendo fede al suo genere d'elezione, offre una bellissima apertura che omaggia i fumetti d'avventura vintage, i pulp magazines alla Doc Savage, i libri di genere per ragazzi, sfoggiando inoltre un logo che non può non riportare alla mente uno dei più grandi eroi d'avventura moderni, l'intramontabile Indiana Jones di Steven Spielberg. E in fondo questo è Strange World, un bel film d'animazione di genere avventuroso, magari non troppo innovativo ma ben realizzato, ben saldo nel suo genere e con delle cose da dire, magari non tutte inserite al meglio nel contesto generale ma che garantiscono più livelli di lettura e un intrattenimento più interessante di quel che l'anno successivo la Disney realizzerà con Wish. Al centro della narrazione ci sono i legami familiari padre/figlio e lo scontro tra generazioni. Hall e Nguyen ci presentano due padri, di diversa fattura, che cercano di forzare i loro figli a seguire le loro stesse orme e a forgiarli secondo la propria natura: Jaeger vede in suo figlio un animo troppo mite, poco avventuroso e non accetta i suoi interessi per il mondo circostante, quello più a portata di mano; allo stesso modo Searcher non accetta che suo figlio Ethan abbia una grande ammirazione per il ritrovato nonno e che nei suoi desideri sia più simile a lui che al suo stesso padre. A differenziarlo da entrambi, questione che apre un bel discorso, anche incoraggiante sulle nuove generazioni, il fatto che il ragazzo sia più attento all'ambiente, alla vita e al rispetto per l'altro dei componenti più anziani della sua famiglia. C'è un concetto di famiglia ampio e moderno nel film, anche esageratamente inclusivo (papà bianco, mamma nera, figlio gay, cane disabile, donna macho e super affermata, etc..) come ora sembra essere d'obbligo, unico punto gestito con superficialità, non ci sono temi e approfondimenti a riguardo, alcune scelte sono ingenue, il nonno ad esempio è un uomo d'altri tempi che rompe le scatole su tutto ma accetta di buon grado le relazioni omosessuali del nipote, un po' un controsenso per il personaggio, diciamo che questo potrebbe essere l'ideale punto d'arrivo in una società dove l'inclusività sarà la prassi, il tutto andrebbe però gestito con un poco di senso e non solo tanto per fare. Il film (no spoiler) si avvia alla fine con una bella nota ecologica che chiude il cerchio di una narrazione nel complesso ben realizzata e divertente, visivamente colorata e strutturata con la giusta dovizia di particolari e attenzione. Magari Strange world sarà stato un flop al botteghino ma dal punto di vista qualitativo in fondo non ci si può lamentare.
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