martedì 10 febbraio 2015

LIFE ON MARS: U.K. vs. U.S.

Dopo aver visto Life on Mars U.S. mi ripromisi di recuperare anche la versione inglese del serial del quale quella statunitense è il remake. Sono passati poco meno di due anni e infine ce l'ho fatta. Ammetto di essermi goduto davvero parecchio entrambe le serie riscontrando una differenza significativa per quel che riguarda il finale del quale ho apprezzato molto, molto di più lo sviluppo del versante britannico.

Ma procediamo pure per differenze:

La trama: l'assunto di base è lo stesso per entrambi i serial, l'ispettore Sam Tyler, in forza alla polizia di Manchester/New York, in seguito a un incidente d'auto si risveglia inspiegabilmente nel 1973. Qui è ancora un poliziotto, inserito in un contesto dove riveste il ruolo di un ispettore appena trasferito da un altro distretto, si trova totalmente spiazzato e conserva i ricordi della sua epoca di provenienza (2006 per U.K., 2008 per U.S.).

Le spiegazioni: anche qui molto simili, il Sam inglese, come quello americano, non si capacita di come possa essere finito indietro nel tempo. Mentre nella versione inglese viene presa in considerazione in pratica solo l'opzione sono in coma e questo è tutto un sogno con tutti i relativi dubbi del caso, nel remake americano si batte un po' di più su possibilità diverse: coma, droghe, viaggio nel tempo, sogno, etc...

Il cast: ottimo in entrambi i serial, un pelo più allargato nella versione d'oltreoceano, più contenuto in quella europea. Il Sam Tyler inglese (John Simm) risulta forse più credibile, sofferente e vero della sua controparte U.S. (Jason O'Mara) più bisteccone americano ma comunque in grado di fornire sempre buone interpretazioni (a me non dispiaceva affatto). Il Tenente Hunt scatena una lotta tra due attori grandissimi, i veri perni attoriali di entrambe le serie. Forse anche qui un bravissimo Philip Glenister risulta un poco più credibile del comunque enorme Harvey Keitel finalmente in un ruolo degno di questo nome come non lo si vedeva ormai da qualche tempo. Pari e patta tra i ruoli di Annie (Norris in U.S. e Cartwright in U.K.) interpretate rispettivamente da Gretchen Mol e Liz White il cui legame sentimentale platonico con Tyler garantisce la linea romantica del serial, caratteristica lievemente più strutturata nella versione americana grazie ai personaggi di Maria (figlia del tenente Hunt) e della vicina di casa di Sam. Poca differenza ho riscontrato nei due attori che interpretano il giovane agente Chris Skelton mentre il Ray Carling statunitense interpretato dal bravissimo Michael Imperioli si mangia a colazione il suo rivale inglese (Dean Andrews).


Gli episodi: alcuni degli episodi U.S. ricalcano pari pari la versione originale mentre altri se ne discostano maggiormente, nel complesso non si ha mai una sensazione di fastidioso deja-vu, questo grazie soprattutto all'ambientazione differente dei due serial la quale garantisce una doppia visione piacevole arricchita dalla curiosità di confrontare le differenze tra le due trame. Differenza sostanziale invece per quel che riguarda il finale, senza svelare nulla diciamo pure che rimane più criptico e da interpretare quello inglese, a mio avviso migliore, più netto quello americano ma di gran lunga più deludente.

Atmosfera e fotografia: qui dipende un po' da cosa vi piace. Manchester o New York? Sicuramente la fotografia, le scelte cromatiche e di costume della versione inglese sono più aderenti alla realtà, sembra di venire davvero catapultati in un'altra epoca dove non si ha mai l'impressione che qualcosa sia fuori posto, non ci sono mai colori saturi, mai forzature, il tutto sembra calato in un contesto più naturale. La controparte U.S., come spesso accade, sembra essere più glamour, in alcuni passaggi più artificiosa nonostante la ricreazione d'ambiente goda sempre di grandissimo fascino (ed è uno dei motivi che mi spinse a guardare Life on Mars U.S.). Ottimo in entrambi i serial l'affiatamento tra i vari personaggi, nella versione statunitense vi sono forse più momenti tipici del buddy movie che coinvolgono l'intera squadra e che solitamente fanno presa sullo spettatore, almeno quando lo spettatore sono io, forse scene più ruffiane ma dannatamente efficaci.

Conclusioni: meglio U.S. o U.K.? In definitiva credo davvero sia questione di gusto personale, il mio consiglio è quello di dare una possibilità a entrambe le versioni, almeno per qualche puntata, poi a ognuno la sua strada.


6 commenti:

  1. premetto che non ho visto la versione americana, cioè ho visto qulache spezzone di episodio, ma non mi convinceva..life on mars uk è una serie bellissima.
    Ben girata, ben sceneggiata, costumi ottimi e attori davvero bravi...
    da qualche parte avevo letto che la versione usa forse non aveva colipito molto, perchè negli states la polizia è praticamente rimasta ferma agli anni settanta....non so forse era una esagerazione...
    bel post ciao

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    1. Grazie. A me sono piaciute entrambe per aspetti e motivi diversi. Intanto amo sia la cultura britannica che la New York dei '70, quindi mi sono ritrovato un po' come a casa in entrambe le serie, penso sinceramente che valga la pena guardarle entrambe, per il finale ho preferito UK, per la corsa un po' l'una un po' l'altra a seconda dei vari aspetti presi in considerazione.

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  2. Purtroppo non sono riuscito a seguire per intero la serie inglese(bellissima), mentre quella americana l'ho vista tutta, e dopo una perplessità iniziale per le star hollywoodiane coinvolte e per le ambientazioni più "plasticose" me la sono comunque goduta. Non conosco il finale di quella inglese, e per non spoilerarmelo non ho letto quella parte del tuo articolo che mi sembrava andasse sulle trame, ma posso dire che aveva un pizzico di realismo in più, mi sembrava più calata negli "sporchi" seventies della corrispettiva d'oltreoceano.

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    1. Sono d'accordo, sono state anche le mie impressioni, non di meno ho trovato spunti di interesse in entrambe le serie, quella USA come è nelle loro corde risulta un po' più "acchiappona", ma questo non è necessariamente un male, anzi.

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  3. Se t'interessa in UK uscì anche una sorta di seguito a Life on Mars intitolato Ashes to Ashes, ambientato però negli anni 80s con parte dello stesso cast.
    Anche in questo caso si tratta di due stagioni e sopratutto nella seconda vengono svelati quasi tutti i punti oscuri di Life on Mars.

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    1. Grazie Nick, Ashes to ashes lo conoscevo grazie a un amico che me ne parlava tempo fa e ovviamente grazie anche a Film Tv, ottima rivista da cui ormai sono dipendente :)

      Non ho ancora avuto modo di guardarlo anche se mi sono ripromesso di farlo, con i miei tempi però non so quando ciò possa accadere :)

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