Seguito ideale del più conosciuto Le ceneri di Angela, Che paese, L'America è il secondo libro autobiografico dello scrittore irlandese Frank McCourt. Spesso per chi scrive aggiungere davanti al nome di un autore la sua nazionalità è un espediente per dare una facile connotazione alla persona di cui si sta parlando o semplicemente un modo per far girar bene una frase e renderla più musicale. Può non essere così evidente ma anche per la lingua scritta l'orecchio vuole la sua parte. Nel caso specifico quell'irlandese è quanto mai fondamentale per apprezzare a pieno gli scritti di McCourt, le sue origini e il suo parziale e invadente spaesamento nel nuovo continente misto al fastidioso e incessante presenziare di radici che non lasciano scampo. Questo aspetto è ben sottolineato nel libro da tutte le persone di origini irlandesi che a Frank capita di incontrare in America: ognuna di loro, immancabilmente, pretende di sapere da lui da che parte d'Irlanda provenga (la risposta è Limerick), come se in nessun caso fosse possibile essere semplicemente americano.
Mentre nel libro precedente l'autore narrava la sua infanzia in Irlanda tra miserie assortite, un padre ubriacone e una madre travolta dai sacrifici, attraversandola con gli occhi e l'innocenza del bambino che era allora, qui l'ex bimbo è ormai un ragazzo approdato in America per iniziare una nuova vita. La grande novità di questo libro rispetto al precedente sta nella mancanza della visione della vita filtrata dagli occhi del McCourt bambino, aspetto che aveva reso Le ceneri di Angela quel libro fantastico per il quale l'autore si aggiudicò il premio Pulitzer, un libro divertente e commovente allo stesso tempo, innocente e irriverente solo come i bambini possono essere.
Anche Che paese, l'America rimane una biografia capace di divertire e intristire, narrata però dallo sguardo di un uomo avviato all'età adulta e che la raggiungerà pienamente con il passare delle pagine. Un uomo umile, timido, impacciato con le donne, di quelli a cui viene difficile scostarsi dal proprio posto e che si porta ancora appresso i sensi di colpa derivanti da una dura educazione cattolica. Non sarà facile per il giovane Frank districarsi a New York tra i fantasmi dell'Irlanda, la povertà, il lavoro, l'esercito, le donne, l'università e i suoi sogni di una vita comoda magari nel ruolo di insegnante. Una bella moglie, una buona occupazione, la casetta col giardino, la televisione, lo steccato bianco e il giornale la domenica pomeriggio. un immigrato alla ricerca del suo sogno americano.
Nonostante non raggiunga le vette toccate da Le ceneri di Angela anche questo Che paese, l'America ha molto da offrire al lettore e chi apprezzò l'esordio di McCourt non mancherà di leggere con piacere anche questo secondo capitolo delle sue memorie. Lo stile dell'autore rimane semplice e diretto proprio com'era il bambino di allora e com'è l'uomo timido di oggi. Anche in America a movimentare la sua vita ritroveremo la madre Angela, il papà e i fratelli Malachy, Alphie e Michael. Un bel racconto di vita che si potrà approfondire con il racconto dell'esperienza scolastica di Ehi, Prof!
Frank McCourt |
Meno bello del suo predecessore, che ho amato incondizionatamente, ma egualmente un bel libro.
RispondiEliminaSono d'accordo, non c'è la magia presente nel precedente però anche questo è un ottimo libro.
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