Leggere ora questo Kor-One mi mette inevitabilmente un po' di tristezza, la scomparsa recente e prematura di Ade Capone è arrivata come un bruttissimo e violento fulmine a ciel sereno. D'altro canto, pur non avendo mai letto prima d'oggi questa specifica miniserie, viaggiando tra le sue pagine è inevitabile un ritorno ad anni passati, a un tempo più semplice e scandito anche dalle tante piacevoli letture offerte proprio dalle storie scritte da Ade, un tempo legato a un certo stile, alle matite di gente come Giancarlo Olivares, Stefano Raffaele, Alessandro Bocci, Emanuele Barison e altri protagonisti del fumetto italiano di quegli anni. Una scena di cui anche i disegnatori di quest'albo fecero parte: Alessio Fortunato e Roberto De Angelis.
Nonostante la storia sia ambientata in un ipotetico futuro e il suo protagonista sia un androide combattente, la trama rientra in un canovaccio classico della narrativa, in special modo di quella sportiva, una storia di caduta e rinascita molto battuta anche in tanto cinema americano e che allo stesso tempo presenta molti elementi cari al suo scrittore, elementi che si ritrovano in altre sue opere del periodo, Lazarus Ledd in primis ma anche altro.
Intanto l'Australia. La fascinazione verso il nuovissimo continente dove questo Kor-One è ambientato ritorna più volte nell'opera di Capone che già in Lazarus Ledd vedeva il luogo e la cultura degli aborigeni come il centro della realtà stessa modellata dalle vie dei canti degli indigeni che avevano come luogo sacro Uluru, l'Ayers Rock dell'outback australiano. Temi che tornano e si incrociano con un'altra miniserie dello scrittore: Morgan - La sacra ruota.
In questo caso l'Australia è mero scenario dove ambientare la storia di due esistenze sorpassate dal tempo e dal progresso. L'esperto di elettronica giapponese Shinji Ajro è stato reso obsoleto dall'arrivo delle biotecnologie proprio come il droide da combattimento Kor One, una volta grandissimo campione di kick-boxing, è stato rimpiazzato dai bio-androidi più potenti e funzionali sotto ogni punto di vista. Se nel prologo splendidamente realizzato da Alessio Fortunato assistiamo alla caduta del protagonista, nei due capitoli successivi a opera di De Angelis viene messo in scena il tentativo di rivalsa del droide e del suo nuovo padrone che svolge le veci anche di allenatore e programmatore. Due protagonisti che lottano per arrivare in alto avendo contro tutte le probabilità, come si diceva classico plot di riscatto.
Non mancano neanche altri aspetti cari a Ade Capone e alle sue sceneggiature come la tecnologia e il rapporto dell'uomo con essa, l'intelligenza artificiale e la possibilità di una nuova vita grazie a una nuova identità. Tutti questi elementi combinati insieme e l'esperienza di Ade rendono questa storia una lettura molto piacevole nonostante questa viaggi su binari già percorsi e risaputi.
Fortunato, che è sempre stato uno dei miei disegnatori preferiti dello staff Leddiano come di quello di John Doe, si rivela ancora una volta un'ottima matita pur andando a disegnare soltanto una quindicina di pagine del volumetto (prologo). De Angelis svolge un lavoro impeccabile, dettagliatissimo quando serve, ottimo nei notturni e nelle panoramiche, convincente nelle scene dinamiche e in molte espressioni. Indubbiamente la lettura di questo volumetto è stato un gradito tuffo nel passato e un piacevole intrattenimento. La mia speranza è che fosse già tutto pronto per quell'ultima storia di Lazarus Ledd annunciata per il 2015, in modo che tutti noi si possa godere per un'ultima volta del lavoro di Ade alla memoria del quale dedico con profondo affetto e grandissima umiltà questo post e tutti quelli che eventualmente lo riguarderanno in futuro.
un fumetto fantastico, e io non sono mai stato un fan di Capone. Andando a confrontare questa versione con quella che ho su L'Eternauta ho notato un lavoro incredibile di adattamento dei disegni, massiccio ma per nulla invasivo.
RispondiEliminaIo Capone l'ho seguito e apprezzato moltissimo negli anni del suo massimo successo, poi una vena un po' retorica in alcuni suoi scritti mi aveva freddato gli entusiasmi, questo Kor-One però mi mancava, una buona prova ben supportata dai disegnatori, trama abbastanza convenzionale ma molto piacevole.
EliminaNon il mio fumetto, ma Ade ha sempre fatto ottimi lavori!
RispondiEliminaMoz-
Vediamo... se ci riuscirò parlerò magari anche di Erinni.
EliminaAlla fine, gira e rigira, Kor-One non l'ho mai letta per intero. Eppure i disegni di De Angelis meriterebbero a prescindere.
RispondiEliminaP.S.: Mi sono chiesto anch'io in che fase fosse l'ultima storia di LL. E se non sbaglio si parlava anche dell'ultimo capitolo di Triggan mai pubblicato dalla Star. Ma Triggan non l'ho mai letto, quindi boh.
Triggan non ricordo neanche bene cos'era, aspetta che guardo... clessidra rotante... ecco, ho controllato. Forse era Trigger del quale potrei aver letto il primo numero e ora averlo rimosso completamente, direi boh anche io...
EliminaNell'ultimo Lazarus ci spero, sarebbe un bel modo per salutare Ade un'ultima volta.