Orfani della serie dedicata al Doctor Who (che riprenderà ad Aprile 2017), i fan del nostro Timelord preferito quest'anno si sono dovuti accontentare di questo speciale natalizio, The return of Doctor Mysterio, episodio piacevole che presenta alcuni collegamenti con la continuity del Dottore ma ben lungi dall'essere uno degli episodi migliori dedicati al personaggio. Dopo essere rimasti un anno all'asciutto e dopo l'ottima chiusura della nona stagione, sinceramente ci si aspettava proprio qualcosa di più, anche perché i dubbi sulla gestione del Dottore impersonato da Capaldi sono sempre pronti a riaffiorare.
Accompagnato questa volta da Nardole (Matt Lucas) e privo di companion al femminile (la prossima verrà presentata nella preview della nuova serie e sarà interpretata dall'attrice Pearl Mackie, giovane londinese che ancora non vanta un lungo curriculum), il Dottore dovrà sventare l'ennesimo tentativo di invasione aliena portato ai danni della Terra questa volta dal Branco dell'Armonia, razza intenzionata a insediarsi nei cervelli dei più potenti uomini politici del pianeta, previa distruzione a scopo dimostrativo della città di New York, variante che garantisce a questo special un'ambientazione tutta americana.
Si gioca nuovamente tra passato e futuro, con il buon (?) Dottore che suo malgrado interferisce in maniera pesante, ancora una volta, sulla vita di un giovane ragazzino, il piccolo Grant Gordon (Logan Hoffman) che scambia il viaggiatore del tempo per il ben più noto Babbo Natale. Involontariamente Gordon ingerisce una gemma aliena destinata a tutt'altro uso; l'incidente donerà al bimbo dei veri e propri superpoteri (i poteri della gemma sono legati ai desideri del possessore). Ciò è quel che avviene nel passato, nel presente Gordon (Justin Chatwin) è diventato The Ghost, supereroe in stile Superman che difende la città di New York e che nella vita in borghese, infilati un paio di occhiali, fa da tata alla figlia della sua amica, e segretamente amata, Lucy Fletcher (Charity Wakefield), reporter di cronaca per un famoso giornale.
Gli omaggi e le strizzate d'occhio a Superman e all'epoca d'oro dei comics americani non mancano, a partire dalla doppia identità di Gordon e all'uso degli occhiali sul quale anche il Dottore scherza con un Gordon giovanissimo (e non solo su quello), si intravede inoltre nello skyline di New York una palla che tanto ricorda quella del Daily Planet di Metropolis dove lavorano Clark Kent e Lois Lane, Lucy fa proprio la giornalista, vengono anche omaggiati Schuster e Siegel, creatori di Superman, e via discorrendo. Proprio questo è uno degli elementi che rendono piacevole l'episodio che per altro è ben poca cosa, l'impressione è quella della storia di passaggio, buona per prendere tempo in un periodo dedicato alla raccolta di idee per rilanciare in grande stile una serie che stenta da un po' di stagioni a questa parte a decollare veramente, e per affermare un dodicesimo Dottore che ancora non riesce ad esprimere tutte le sue potenzialità.
Non è ancora il Dottore che vogliamo, ripartiamo dalla fine della scorsa stagione che per alcune puntate lì si era imbroccata la strada giusta da seguire.
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